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Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 18/10/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 18/10/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Iran: il leader supremo Khamenei, operato, è grave in ospedale
Ali Khamenei

L’Orco da orco fa il suo porco comodo / E imitarlo è impossibile per l’Uomo; / Da una cosa però non trae vantaggio: / L’Orco non ha il controllo del linguaggio / E per una pianura assoggettata / In mezzo a gente uccisa e disperata / Con le mani sui fianchi L’Orco avanza / Mentre sputa sentenze con iattanza. W.H. Auden, Agosto 1968.

Militanti iraniani rivolgono appelli online per dare vita a nuove manifestazioni di massa in tutto il Paese. Malgrado il blocco che impedisce l’accesso alle piattaforme social come Instagram e WhatsApp, circola in rete un appello a manifestare in massa con gli slogan «L’inizio della fine!» e «Morte al dittatore!» in riferimento alla guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. AGI Agenzia Italia.

Colpi d’arma da fuoco, esplosioni e fiamme sono stati segnalati sabato sera nel grande carcere di Teheran, dove sono rinchiusi gli oppositori – e dove sarebbe detenuta anche la blogger italiana Alessia Piperno. È di 4 morti e 61 Feriti il bilancio provvisorio della rivolta. ildubbio.news

Chi abbaia alle porte dell’Iran? Dal web.

È noto che l’Ucraina, alla caduta dell’URSS, ha rinunciato a conservare la sua parte d’arsenale atomico sovietico e si è completamente denuclearizzata a livello militare. Questo in cambio della garanzia, da parte delle potenze firmatarie nel 1994 degli accordi di Budapest, tra cui anche la Russia, d’una garanzia collettiva della sua sicurezza. Gilles Hertzog, La regle du jeu.

Undici bombardieri nucleari [russi sono stati] schierati a pochi km. dal confine Nato. leggo.it

Qualcuno dice al Santo Padre che Mosca sta abbaiando alle porte della Nato? Pierpaolo Albricci, Italia Oggi.

Alcuni militari russi e collaborazionisti locali si erano recati all’abitazione del direttore d’orchestra ucraino Yuriy Kerpatenko per convincerlo a tenere un concerto in onore degli occupanti. Questi si sarebbe opposto con decisione, rifiutando anche d’aprire la porta di casa. Sarebbe stato allora che uno dei soldati avrebbe sparato a bruciapelo contro la porta, uccidendolo sul colpo. L. Cr., CorSera.

[A] Belgorod, nel Sudovest della Russia, [c’è] stata una sparatoria tra soldati tagiki (musulmani) e soldati ortodossi. I due militari che hanno sparato, uccidendo almeno 11 soldati e ferendone altri 15 in un centro d’addestramento, venivano dal Tajikistan. Si pensa a una lite per ragioni religiose. corriere.it

Abu Mazen, presidente dell’Olp e dell’Autorità nazionale palestinese, ha dichiarato di «non fidarsi dell’America». […] Al contrario è «felice e soddisfatto» del sostegno di Mosca perché «la Russia rispetta la giustizia e il diritto internazionale, e questo ci basta». repubblica.it

Da Baldassarre a Buttafuoco, da Cacciari a Veneziani, da Cardini a Carrino [?] undici intelligenze italiane hanno elaborato un piano realistico per evitare l’escalation nucleare [e darla vinta a Mosca]. Ascoltatele. Titolo della Verità, o Pravda che dir si voglia.

Putin voleva dividere la Nato. E guardate cosa è successo sul fianco orientale dell’Alleanza. La Polonia resiste, ma che mi dite dell’Ungheria? E guardate cosa succede in Spagna e Italia. Joe Biden.

Zelensky ha arrestato il capo dell’opposizione, messo fuori legge chi la pensa diversamente. Mi risulta che chiunque osi esprimere un dissenso viene trattato come quinta colonna del nemico e, talvolta, eliminato. Vittorio Feltri, Libero.

Taiwan è nostra. La riunificazione sarà attuata, non rinunceremo mai all’uso della forza. Xi Jinping.

Due attivisti ambientali del movimento Just Stop Oil hanno lanciato barattoli di zuppa di pomodoro sul capolavoro di Vincent van Gogh Girasoli in mostra alla National Gallery di Londra. Chiedono l’immediata cessazione di qualsiasi nuovo progetto petrolifero o legato al gas. CorSera.

Dopo l’esclusione dei senatori di Fi dalla lista dei possibili ministri come ritorsione per il mancato voto a La Russa, serpeggia tra gli azzurri il timore d’una scissione di transfughi pronti a bussare alla porta di Fd’I. Buongiorno Rep: di Maurizio Molinari.

Ci sono sempre una «fidanzata» e una «assistente» particolare, volgarmente detta badante. Le due sono figure stereotipiche, come nella commedia dell’arte. […] È stata la badante di oggi, Licia Ronzulli, a farlo sbattere malamente contro Giorgia Meloni? E a farlo perdere giovedì in Senato? Sì. Ma anche no. Il Caimano zoppica, ma è ancora vivo. Salvatore Merlo, il Foglio.

Ancora non si è capito a che cosa si riferisse Giorgia Meloni col suo «non sono ricattabile» rivolto a Silvio Berlusconi. Se solo alla trappola di giornata brillantemente sventata, o se a un altro ricatto indicibile (quale?). [E adesso?] Lo schiaffo formale si tradurrà in uno schiaffo sostanziale? Inevitabile: qualunque cosa [accada] sarà misurata secondo il metro del ricatto. Parola che, maliziosamente, si presta anche a una lettura nei termini d’un avvertimento al contrario: io non sono ricattabile, e tu? Alessandro De Angelis, La Stampa.

Venerdì – quando Giorgia Meloni è diventata Cordelia in un universo in cui Re Lear è Silvio Berlusconi (l’universo che ci possiamo permettere) – abbiamo assistito a uno spettacolo di cui Shakespeare ci aveva privati: la ribellione di Cordelia. Guia Sorcini, Linkiesta.

Domenica mattina Giorgia Meloni, in occasione dell’anniversario del rastrellamento del ghetto di Roma del 16 ottobre 1943, si è scagliata con toni netti contro «la furia nazifascista». Grazia Longo, La Stampa.

Gli attacchi scomposti della sinistra negli ultimi giorni rappresentano un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati. [Ma davvero? Tipo in Ungheria? O in Donbass?]. Giorgia Meloni.

Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l’appenda da sé, del colore che gli piace. Leonardo Sciascia.

Diplomazia: l’arte di fingere di non fingere. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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