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La Stampa Rassegna Stampa
16.10.2022 Russia: ucciso il direttore d'orchestra
Cronaca di Giuseppe Agliastro

Testata: La Stampa
Data: 16 ottobre 2022
Pagina: 6
Autore: Giuseppe Agliastro
Titolo: «L'ultimo concerto»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 16/10/2022, a pag.6, con il titolo "L'ultimo concerto" l'analisi di Giuseppe Agliastro.

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Giuseppe Agliastro

Nega il concerto ai russi, ucciso il direttore dell'orchestra di Kherson -  Mondo - ANSA
Yuriy Kerpatenko

Non si fermano le violenze in Ucraina. Le autorità di Kiev esortano gli abitanti della capitale e di altre importanti città del Paese a ridurre il consumo di elettricità, soprattutto la sera: nuovi bombardamenti delle truppe russe avrebbero infatti preso ancora una volta di mira delle infrastrutture energetiche. Danni si registrerebbero però anche in Russia, dove secondo il governatore della regione di Belgorod, Vyaceslav Gladkov, un deposito di petrolio è andato in fiamme dopo essere stato colpito in un bombardamento. Il ministero della Cultura ucraino intanto accusa i soldati russi di «un brutale omicidio»: l'uccisione del direttore della Filarmonica di Kherson, Yuriy Kerpatenko. «Dopo che Kerpatenko si è rifiutato di collaborare con gli occupanti, l'esercito russo lo ha ucciso a colpi di arma da fuoco nella sua stessa casa», denuncia il dicastero. Ma di questa storia si sa ancora poco. I media ucraini sostengono però che il maestro si sarebbe rifiutato di partecipare a un concerto in programma il primo ottobre: un evento organizzato dai filorussi per tentare di dimostrare «il ripristino di una vita pacifica» a Kherson dopo l'annessione illegale da parte della Russia. Stando ai giornali, Kerpatenko avrebbe quindi pagato con la vita il suo no coraggioso alle forze di occupazione. Proprio la zona di Kherson è una di quelle in cui ora infuria la battaglia tra i soldati russi e quelli ucraini. In quest'area le truppe di Kiev sembrano riconquistare terreno e nei giorni scorsi i filorussi hanno chiesto a Mosca di evacuare i civili dal capoluogo. A Kherson la gente è scesa spesso in piazza contro l'invasione, già dai primissimi giorni dell'occupazione. Nonostante ciò, la Russia di Putin si è annessa la regione illegalmente con un referendum farsa dai risultati improbabili. Il voto non ha ovviamente rispettato minimamente gli standard democratici e testimoni raccontano che i separatisti passavano di casa in casa con le urne scortati da soldati armati.

Questi referendum inverosimili si sono svolti anche nelle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk e Zaporizhzhia, e proprio a Zaporizhzhia – città controllata dai soldati ucraini e capoluogo dell'omonimo oblast – le autorità locali denunciano attacchi notturni nei quali sarebbero stati utilizzati non solo missili russi S-300 ma anche droni "kamikaze" di fabbricazione iraniana. Ancora una volta si registrano danni alle infrastrutture energetiche. Oltre che a Zaporizhzhia, bombardamenti si sono verificati nella regione di Kiev, dove le autorità ucraine fanno sapere che i razzi russi hanno colpito un importante impianto termoelettrico provocando dei blackout. Secondo Kiev, le forniture elettriche sono state ripristinate, ma la società energetica ucraina UkrEnergo ha chiesto ai cittadini di limitare il consumo di elettricità, soprattutto tra le 5 del pomeriggio e le 11 di notte. E questo non vale solo per la capitale, ma anche per Cherkasy, Chernihiv e Zhytomyr. «Se questo consiglio verrà ignorato, avremo difficoltà e sarà necessario tirare fuori le candele», ha avvisato il numero due dell'amministrazione presidenziale ucraina, Kyrylo Tymoshenko. E pensare che appena il giorno prima Putin – colui che ha ordinato questa guerra atroce – aveva affermato che «per il momento» non vedeva la necessità di «attacchi massicci» in Ucraina. Ieri mattina però – secondo la Cnn – le autorità ucraine denunciavano la morte di altri 11 civili nel corso della giornata precedente. Almeno 20 civili sono inoltre stati uccisi dai missili russi che lunedì si sono abbattuti sulle città ucraine, compresa Kiev. Nella regione russa di Belgorod, al confine con l'Ucraina, il governatore punta intanto il dito contrro Kiev per l'incendio in un deposito di petrolio, secondo lui provocato da un bombardamento ucraino. «Un incendio è stato spento in un serbatoio contenente 3000 metri cubi. Nessuno è rimasto ferito», fanno sapere le autorità locali, che il giorno prima avevano denunciato che era stata colpita una centrale elettrica della zona. Il miliardario americano Elon Musk intanto fa marcia indietro su Starlink e annuncia a sorpresa che continuerà a finanziare in Ucraina la rete satellitare divenuta cruciale anche per le comunicazioni delle forze di Kiev. Non si spengono però le tensioni a Nord, dove c'è chi teme che pure la Bielorussia – alleata del Cremlino – possa inviare truppe in Ucraina. Il regime di Lukashenko ha annunciato la creazione di un gruppo congiunto formato da soldati russi e bielorussi, e ieri ha dichiarato che i primi militari russi della nuova unità sono arrivati in Bielorussia. L'obiettivo secondo Minsk è «rafforzare la protezione e la difesa del confine» ma l'Ue esorta la Bielorussia ad «astenersi da qualsiasi coinvolgimento» nel conflitto in Ucraina.

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