Un momento simbolico: il passaggio di consegne tra Liliana Segre e Ignazio La Russa in Senato
Gentile redazione, sono ancora incredulo nel vedere Liliana Segre stringere la mano di La Russa. Pensiamoci un attimo. E poi ripetere 116 volte il nome di quell'ignobile nazista. Chissà quanti suoi camerati ridacchiavano di nascosto quando la senatrice ha parlato di date da ricordare e celebrare (25 aprile). Sono arrabbiato e deluso da una nazione che forse ha scelto di ritornare al passato. Badate non sono un comunista. Todà rabà, Debora per la tua rubrica.
Vito Antonio Sportelli
Gentile Vito, Qui il discorso si fa complicato perché io ho l’impressione che l’Italia non si sia mai liberata del suo passato ma che abbia vissuto allegramente sotto mentite spoglie di antifascismo. Adesso che le urne hanno dato la vittoria al centro destra tutti urlano allo scandalo senza rendersi conto che queste sono state le prime elezioni in più di 10 anni di governi autoproclamatisi alla guida del paese. Questa è la prova di un timido ritorno alla democrazia. Finita la guerra abbiamo visto fior fiore di fascisti cambiare camicia e indossare quella rossa del comunismo e delle sinistre eppure gli italiani li hanno adorati senza il minimo senso critico. Pensiamo a Dario FO, ex repubblichino, riciclatosi come comunista della prima ora, cui è stato assegnato persino il premio Nobel tra gli applausi dell’Italia tutta. Pensiamo ai katanghesi, di cui lo stesso Fo faceva parte, i famosi picchiatori che hanno terrorizzato Milano negli anni 70 e fra i quali vi sono nomi famosi che l’Italia onora come fossero eroi. Altro non erano che squadracce di fascisti. Pensiamo a Michela Murgia e Laura Boldrini che ammirano Hamas, organizzazione terroristica islamo-nazista che insanguina Israele. Scrivo questo perché penso che finora l’Italia non se l’è passata poi tanto bene dal punto di vista della condanna al fascismo dal momento che da quella ideologia è passata, dalla sera alla mattina, a quell’altra altrettanto indegna e pericolosa, odiatrice delle democrazie, in particolare di Israele e USA. Dalle camicie brune a quella rosse il passo non è stato breve, ma brevissimo, e con il plauso degli italiani. Non penso che gli anni futuri, se la Meloni potrà governare, saranno peggiori, anzi, avere una classe politica che governi un paese complicato e un po’ borbonico come l’Italia non potrà farci che bene. Un cordiale shalom