Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 14/10/2022 a pag. 12 l'intervista di Paolo Mastrolilli dal titolo "Pipes: 'Lo zar apre al negoziato ma vuole una capitolazione. Una trattativa così non ha senso' ".
Paolo Mastrolilli
Daniel Pipes
L’analista Daniel Pipes invita a non prestare attenzione ad Astana: «Non c’è alcun tentativo serio di Putin di trovare una soluzione diplomatica alla guerra in Ucraina». Perché il portavoce della Casa Bianca Kirby ha detto che Biden non intende incontrare il capo del Cremlino al G20 di Bali? «Perché non ce n’è motivo. Gli americani restano favorevoli a una via d’uscita negoziale e ci lavorano da sempre, ma la Russia non vuole. Perciò non ha senso parlare con Putin, a meno che non cambi linea e faccia qualche apertura credibile al dialogo».
Si diceva che la trattativa potrebbe avvenire sui confini. «La pace va fatta con gli ucraini. È possibile che Kiev abbia una certa flessibilità sulle frontiere, pur di trovare un accordo, ma il problema è che Putin non ha mai dato alcuna indicazione in questo senso. I suoi punti restano fermi: la Crimea e le altre quattro regioni annesse devono essere riconosciute come territorio russo. L’idea che ha della pace è la capitolazione dell’Ucraina alle sue condizioni, non il negoziato diplomatico. Assurdo, anche davanti alla realtà delle cose, visto che sta perdendo sul terreno».
Allora perché ha incontrato Erdogan? «Perché è completamente isolato, e ha bisogno di chiunque gli dia corda. E poi perché potrebbero avere interessi comuni, come era già accaduto per l’accordo sul grano o la vendita di armi».
E la proposta di fare della Turchia il nuovo hub del gas? «Sono sicuro che Erdogan sia interessato, ma perché mai l’Europa dovrebbe cedere ogni controllo rimasto sul gas che passa dal suo territorio e dall’Ucraina? Assurdo anche questo».
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