sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Italia Oggi Rassegna Stampa
13.10.2022 Periscopio 13/10/2022
A cura di Diego Gabutti

Testata: Italia Oggi
Data: 13 ottobre 2022
Pagina: 10
Autore: Diego Gabutti
Titolo: «Periscopio 13/10/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 13/10/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Russia-Ukraine war: List of key events, day 223 | Russia-Ukraine war News |  Al Jazeera

Dirimpetto alla stirpe dei delegati sedevano, su scranne da canonici, in una grande tribuna sotto il busto di Lenin, i membri del Presidium: sedevano, per usare un’immagine di Zabolockij, poeta futurista, dritti «come spari di fucile». Angelo Maria Ripellino, I topi del regime.

«Non è più come prima, quando i russi sparavano sulla stazione ferroviaria, sulle basi militari e sulle fabbriche. Adesso è cambiato tutto: sparano per uccidere la gente, non i soldati ma vecchi, donne, bambini. Vogliono farci paura e ci stanno riuscendo», dice Serghei Lobashov, addetto a un piccolo hotel non lontano dal fiume Dnepr. Lorenzo Cremonesi, CorSera.

La città di Zaporizhzhia è stata colpita da dodici razzi che hanno centrato diversi edifici residenziali, negozi e un gasdotto. Leopoli, la città più grande dell’Ucraina occidentale, è stata bombardata anche ieri e l’elettricità si è interrotta. A Vinnytsia i droni hanno danneggiato la centrale termoelettrica, altri attacchi ci sono stati a Khmelnytskyi, Dnipro, Odessa, Mykolaïv. Micol Flammini, il Foglio.

Nei talk show russi gli ospiti esultano per i bombardamenti delle infrastrutture civili e chiedono di ripeterli «tutti i giorni», lasciando gli ucraini «al freddo e al buio» per costringerli alla resa. Creare la percezione d’una «grande potenza» aggressiva potrebbe aiutare le autorità russe a far dimenticare l’impatto delle ritirate sotto i colpi degli ucraini e a distrarre l’opinione pubblica dalla chiamata alle armi. Anna Zafesova, La Stampa.

Un analista dell’Atlantic Council prevede che [un collasso dell’esercito russo e] la disfatta militare porterebbero alla deposizione di Vladimir Putin. Vari esperti ritengono che nemmeno il ricorso a un’arma nucleare tattica […] può cambiare a questo punto le sorti del conflitto. Una delle possibilità considerate dalla Nato è che la Russia non sopravviva alla caduta del dittatore, dividendosi in differenti entità statali indipendenti, come accadde trentun anni fa con il crollo dell’Unione Sovietica. Enrico Franceschini, la Repubblica.

Joe Biden, in un’intervista alla Cnn, ha tenuto a sottolineare di non avere «alcuna intenzione» di incontrare Vladimir Putin al prossimo vertice del G20. repubblica.it

Sergej Lavrov, ministro degli esteri russo: «Sì, capo, è vero. Ho detto che potrai incontrare Biden. Ma tanto lo sanno tutti che sparo sempre balle». Emilio Giannelli, vignetta del Corriere.

Biden e Putin pronti all’incontro ma Zelensky si oppone. Titolo del Riformista.

Parto da una premessa: mi è arrivata voce di questo dibattito italiano [sulle trattative Mosca-Washington] mentre ero all’estero. Ho chiesto ad alcuni colleghi se ne sapevano qualcosa. Mi hanno guardata allibiti. Nathalie Tucci, La Stampa.

Per sapere che cosa pensi Berlusconi dei suoi giovani partner [Meloni e Salvini] basta ricordare che in un’intervista al direttore della Stampa, alla domanda su cosa pensasse dell’eventualità che uno o l’altra potessero andare a Palazzo Chigi, rispose che la sola ipotesi lo faceva ridere. Marcello Sorgi, La Stampa.

Lontano dalle telecamere va in scena un breve faccia a faccia tra Meloni e Ronzulli. Serve a far capire alla senatrice che la premier in pectore non si muove di un millimetro. Il governo si allontana: per Ronzulli si inizia a parlare della presidenza del gruppo di Forza Italia a palazzo Madama. Antonio Bravetti e Ilaro Lombardo, lastampa.it.

[Qui si] comincia male. Silvio Berlusconi.

Chi siede in Parlamento è obbligato, dichiara Giorgia Meloni, a vestirsi in modo dignitoso. Una regola che approvo in pieno e che non ha nulla di fascista. Vittorio Feltri, Libero.

In politica anche le cravatte sono codici d’appartenenza, guinzagli stretti al collo. Il modello, inarrivabile, è Berlusconi che a tutti, dai peones a Putin, regalava cravatte a pois su fondo blu. […] La cravatta degli anarchici era nera a sbuffo. Craxi la imponeva rossa. Bossi la volle verde. Nel giorno dell’euro, Ciampi la indossò blu con tanti simbolini europei. Oscar Luigi Scalfaro la portava troppo lunga e gli pendeva tra le gambe. Quella di Bertinotti era ovviamente di cachemire a nodo grosso. La Russa, quand’era ministro della Difesa, portava quella delle Frecce tricolori. Francesco Merlo, la Repubblica.

[Pd:] l’errore storico è stata la fusione tra Ds e Margherita. Io lo dissi che non aveva senso: la Margherita e Ds separati totalizzavano quasi il 30% e ora stanno per dimezzare i consensi. Quando è segretario uno della Ditta, gli ex dc gli fanno la guerra, quando va alla segreteria Matteo Renzi è la Ditta che gli fa la guerra. Altro che il sogno del partito unico riformista. Clemente Mastella (Alessandra Ricciardi, Italia Oggi).

Quando l’elettorato toccherà con mano che il M5s non è in grado di garantire l’assistenzialismo e che le altre proposte sono fantasie è difficile che possa reggere. Masaniello può farsi incoronare leader, ma dura poco. È una storia già vista. Paolo Pombeni, università di Bologna (Carlo Valentini, Italia Oggi).

Attilio Caputo, imprenditore pugliese che guida cinque alberghi nel Salento […] ha ricevuto una mega bolletta elettrica che è passata, dice lui, da 100 a 500 mila euro da un anno all’altro. È perciò diventato il beniamino di tutti i Tg che, come si sa, si nutrono delle disgrazie altrui senza verificare mai nulla («ecci dica, ci dica»). Questa bolletta quintuplicata l’ha costretto (recitava Caputo dai teleschermi, sia pure a fine stagione, ma questo lo rileviamo noi) «a chiudere gli alberghi». Peccato che sia una grande balla. Caputo non ha mai mostrato a nessuno la sua mostruosa bolletta [e] i suoi alberghi si fregiano da tempo del titolo di «Eco friendly» perché «utilizzano energia pulita autoprodotta».  Diritto & Rovescio, Italia Oggi.

L’Italia: un Paese di furbi e furbetti che tirano l’acqua al proprio mulino infischiandosene degli «interessi generali». Roberto Gervaso.

Immagine correlata
 
Diego Gabutti

italiaoggi@class.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT