Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Arafat querelato Sette ebrei francesi querelano Arafat per crimini contro l'umanità
Testata: L'Opinione Data: 07 marzo 2003 Pagina: 2 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Arafat denunciato per crimini contro l'umanità dagli ebrei francesi»
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato su L'Opinione venerdì 7 marzo 2003. Arafat, "sebbene avesse il potere e i mezzi per prevenire atti di terrorismo, assassini e violenze", in realtà li ha "organizzati e finanziati". Per questo motivo sette cittadini francesi di origine ebraica, infrangendo ogni tabù del poltically correct, hanno presentato qualche giorno fa una querela a Parigi contro il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat per "genocidio, crimini contro l'umanità, omicidi e associazione a delinquere". La notizia ha trovato ampia conferma presso fonti giudiziarie francesi ed è stata anche data per buona dagli addetti stampa della procura di Parigi. Per il premio Nobel per la Pace quindi potrebbe aprirsi finalmente un calvario come quello che sta subendo, invece ingiustamente, il suo acerrimo nemico Ariel Sharon in Belgio. I querelanti, che risiedono in Israele e hanno preferito restare anonimi (per ovvi motivi), sono parenti o congiunti di vittime di attentati commessi in Israele dal 2000, e di una persona rimasta ferita in un altro attacco del 2001. La presentazione della querela con costituzione di parte civile, secondo la legge francese, fa scattare automaticamente la designazione di un giudice istruttore che dovrà decidere se è possibile aprire una procedura giuridica. Non è nemmeno un caso che la querela sia stata presentata in Francia, paese che negli ultimi due anni ha dato pessima prova di sè in materia di anti semitismo e dintorni. A parte le sinagoghe bruciate e la generale tendenza all'antipatia verso Israele infatti, come dimenticare la gaffe di quell'ambasciatore francese in Gran Bretagna che all'indomani dell'11 settembre osò esprimersi in un pubblico ricevimento addossando la colpa del tutto "a quel piccolo stato di merda che è Israele?" Gli avvocati dei querelanti, Pascal Besnier e Michel Calvo, sostengono che Arafat non ha lo status giuridico di un vero e proprio capo di Stato e non può dunque invocare l'immunità. I loro clienti ritengono che i loro familiari siano stati vittime, come ebrei, "di un piano concertato tendente alla distruzione parziale di un gruppo razziale o religioso, che rappresenta un genocidio". I sette firmatari della querela attribuiscono la responsabilità di tale piano all'Autorità palestinese, all'OLP , Organizzazione per la Liberazione della Palestina, ad al Fatah - il partito armato di Arafat - e ad alcuni gruppi legati a doppio filo con questa organizzazione, come le temibili Brigate dei Martiri di Al Aqsa. Anche se le azioni in questione erano degli attentati alla cieca compiuti in luoghi pubblici, per i querelanti esse miravano comunque a colpire degli ebrei, "poiché nessun attentato ha avuto luogo a Hum El Fahm e Nazareth, città arabo-israeliane". E a proposito di grane per Arafat, altri problemi potrebbero presto arrivare dall'Unione europea con la costituzione di una commissione d'inchiesta per indagare sull'utilizzo dei fondi Ue magnanimamente elargiti da oltre dieci anni e finiti quasi tutti o in finanziamenti per il terrorismo e le scuole dell'odio o direttamente nelle tasche del duce della Palestina. ben 200 deputati europei, con alla loro testa gli 8 eurodeputati della lista Bonino, da tempo hanno infatti chiesto che questa Commissisone venisse istituita. A tale proposito pochi giorni fa uno degli "attorney" israeliani che sta seguendo la cosa per conto delle vittime, Nitsana Darshan-Leitner, ha accusato senza mezzi termini le burocrazie europee di continuare ad aprire i cordoni della borsa senza particolari controlli e quindi "di continuare a finanziare implicitamente il terrorismo anti israeliano". Nitsana Darshan-Leitner è uno che si sta dando molto da fare per questo problema e nello scorso gennaio ha cominciato ad andare in tourneè, dapprima in Inghilterra e poi in altri paesi europei, per spiegare ai fessi in buonafede e ai politicanti che invece non lo sono "di che lacrime grondi e di che sangue" il potere di Arafat. Speriamo che venga presto anche in Italia. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare il proprio parere alla redazione dell'Opinione. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.