Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/10/2022, a pag. 6, l'articolo "Proteggere i cieli d’Ucraina".
La serie di attacchi di lunedì contro le città e le infrastrutture strategiche dell’Ucraina ha rinvigorito gli appelli lanciati da tempo dal governo ucraino ai suoi alleati per ottenere sistemi di difesa aerea più sofisticati e armi a lungo raggio. Gli attacchi russi sono apparsi come l’avvisaglia di una significativa escalation, e hanno alzato la pressione sugli Stati Uniti e sugli altri paesi europei che impiegano troppo tempo a fornire alle Forze armate ucraine sistemi di difesa più avanzati. Mentre i leader europei e statunitensi hanno condannato gli attacchi e dichiarato di continuare a sostenere l’Ucraina, non è ancora chiaro se accelereranno o amplieranno le loro forniture. (Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è intervenuto al vertice virtuale straordinario del G7, chiedendo agli Stati Uniti uno scudo aereo per l’Ucraina e sistemi di difesa aerea moderni con missili a medio e lungo raggio. Si è poi rivolto al presidente della Francia e al primo ministro italiano, sottolineando che l’Ucraina attende la consegna dei sistemi Samp/T, ndt). Le richieste dell’Ucraina di ulteriori aiuti militari saranno discusse questa settimana in due incontri a Bruxelles, uno dei quali coinvolgerà i ministri della Difesa della Nato e l’altro il Gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, un gruppo di circa 50 paesi creato per fornire assistenza all’Ucraina. Lunedì il presidente americano, Joe Biden, ha condannato “l’assoluta brutalità” della guerra del presidente russo Vladimir Putin. Gli ultimi attacchi “hanno ucciso e ferito civili e distrutto obiettivi senza alcun scopo militare”, ha detto, e “rafforzano ulteriormente il nostro impegno a stare al fianco del popolo ucraino per tutto il tempo necessario”. Più tardi Zelensky ha dichiarato di aver avuto una “conversazione produttiva” con Biden sulla difesa aerea. Gli Stati Uniti all’inizio di luglio hanno annunciato che avrebbero fornito all’Ucraina due sistemi antiaerei avanzati, chiamati National advanced surface-to-air missile system, o Nasams. Questi sistemi fanno parte di una serie di attrezzature che devono essere appaltate e costruite e non prelevate dagli stock già esistenti. Lo scorso mese il Pentagono ha affermato che gran parte del lavoro era già terminata. “Prevediamo che questi sistemi riusciranno ad arrivare in Ucraina nelle prossime settimane, una volta che saranno pronte e l’addestramento sarà completato”, ha detto lunedì un funzionario della Difesa statunitense, parlando in modo anonimo a causa della delicatezza della questione. Altri sei sistemi “richiederanno probabilmente molti anni per essere acquistati e consegnati”, ha detto il funzionario, e fanno parte di uno sforzo più ampio per rafforzare le difese ucraine. Nel frattempo, gli Stati Uniti si sono focalizzati nel facilitare il trasferimento di sistemi di difesa aerea di epoca sovietica che, secondo i funzionari, erano già familiari alle truppe ucraine. Ad aprile, la Slovacchia ha inviato un sistema S-300 che è stato riempito con un sistema missilistico Patriot gestito dalle truppe americane. Il Pentagono ha dichiarato che si consulterà con il governo slovacco per una soluzione permanente. Il segretario di stato Antony Blinken, che ha dichiarato di aver parlato con il ministro degli Esteri ucraino Dmitro Kuleba, ha promesso in un tweet che gli Stati Uniti “continueranno a fornire un’incrollabile assistenza economica, umanitaria e di sicurezza in modo che l’Ucraina possa difendersi e prendersi cura del suo popolo”. Anche prima degli attacchi di lunedì, gli alti funzionari ucraini proclamavano a gran voce la necessità di potenziare le difese aeree. Domenica Kuleba in un tweet, dopo gli attacchi russi a Zaporizhzhia, aveva scritto: “Abbiamo urgentemente bisogno di sistemi di difesa aerea e missilistica più moderni per salvare vite innocenti. Esorto i partner ad accelerare le consegne”. Gli attacchi di lunedì, e la minaccia di Putin sul fatto che ne seguiranno altri, hanno contribuito ad amplificare la pressione ucraina. L’esercito del paese ha dichiarato che le proprie difese aeree hanno abbattuto 43 degli 83 missili lanciati sul territorio. Nel giro di poche ore, Zelensky ha tenuto telefonate di emergenza con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz per discutere di difesa aerea e altri aiuti militari. Lunedì il ministro della Difesa tedesco ha dichiarato che il primo dei quattro sistemi di difesa aerea Iris-T promessi all’Ucraina arriverà “nei prossimi giorni” e il ministro degli Esteri, Annalena Baerbock, ha detto che la Germania sta facendo “tutto il possibile” per rafforzare rapidamente l’Ucraina. (Ieri la Germania ha consegnato all’Ucraina il primo sistema di difesa aerea Iris-T, ndt). “Residenti di Kyiv in preda alla paura di morire nel traffico mattutino. Un cratere vicino a un parco giochi”, ha twittato. “E’ vile e ingiustificabile che Putin lanci razzi contro città e civili”. Nella telefonata con Zelensky, Macron ha promesso un maggiore sostegno all’Ucraina, incluso un maggior numero di equipaggiamento militare, ma ci sono sempre più dubbi sulla misura in cui i francesi stiano effettivamente mantenendo le loro promesse. Da una recente classifica del Kiel Institute for the World Economy emerge che la Francia ha speso meno per le annunciate forniture di armi all’Ucraina rispetto a nazioni europee molto più piccole come l’Estonia e la Repubblica Ceca. Complessivamente, ad agosto la Francia era solo l’undicesimo fornitore globale di aiuti militari all’Ucraina: un risultato “umiliante” per un paese che si considera la principale potenza militare dell’Unione europea. Sempre lunedì il primo ministro estone Kaja Kallas, in un video messaggio con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha affermato che bisogna “fornire difese aeree da parte degli alleati in modo che gli ucraini possano proteggere le loro città e i civili, perché la Russia sta intensificando gli attacchi contro di loro”. L’Ucraina è interessata ai sistemi di difesa aerea utilizzati dalle forze armate francesi, tra cui il Samp/T. Le Monde ha riferito che una delle ragioni dell’esitazione della Francia è che il paese ha uno stock limitato delle batterie necessarie. I funzionari del governo francese hanno difeso l’entità del loro sostegno, citando la “discrezione” e suggerendo di non aver rivelato tutte le loro forniture. Hanno anche sostenuto che le loro forniture – tra cui 18 cannoni semoventi Caesar ad alta precisione – sono state un’aggiunta fondamentale sul campo di battaglia. La Francia è in trattativa per mandare in Ucraina altri cannoni Caesar originariamente ordinati dalla Danimarca. Ma la critica che la Francia sia rimasta indietro nell’aiutare l’Ucraina rispetto agli alleati minori sembra aver toccato un nervo scoperto all’Eliseo. Durante l’incontro di venerdì a Praga con altri leader europei, Macron ha annunciato la creazione di un fondo di 100 milioni di euro che consentirà all’Ucraina di acquistare il proprio equipaggiamento militare. Il fondo si aggiunge ai circa 230 milioni di dollari che la Francia aveva impegnato per gli aiuti militari, ma è ben lontano dagli oltre 17 miliardi di dollari che l’Amministrazione Biden ha inviato all’Ucraina da febbraio. Elissa Slotkin, membro della Camera dei rappresentanti per lo stato del Michigan ed ex alto funzionario del Pentagono, ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero prendere in considerazione la fornitura di batterie Patriot e sistemi di difesa aerea C-Ram. I C-Ram sono batterie di cannoni a catena che sparano contro i proiettili in arrivo e sono tipicamente associati alla protezione delle basi statunitensi in medio oriente dal fuoco di razzi, artiglieria e mortai. “Accelerare il ritmo di consegna delle attrezzature già promesse è essenziale per proteggere i civili ucraini che vengono presi di mira”, ha detto Slotkin su Twitter.
(traduzione di Priscilla Ruggiero)
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