Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 22/09/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Nel disinteresse totale del movimento femminista e progressista internazionale le piazze iraniane si sono riempite di manifestanti. Carlo Panella, Linkiesta.
S’infiamma la protesta in Iran per la morte di Masha Amini, 22 anni, uccisa dagli agenti della «polizia morale» che l’avevano arrestata perché non indossava correttamente il velo [spuntava una ciocca di capelli]. La protesta dilaga nelle piazze e università – oltre che a Teheran, a Isfahan, Karaj, Mashhad, Rasht e Sanandaj, dove insieme alle donne scendono in piazza anche studenti maschi scandendo il nome della ragazza assassinata. Cinque persone sono morte nella regione curda dell’Iran quando le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui dimostranti. Si contano 75 feriti. 250 dimostranti sono stati arrestati. Antonella Alba, RaiNews.
Ma le moschee! […] Questi enormi rospi di pietra congelata, acquattati a terra, incapaci di muoversi. Soltanto i minareti, così simili (profeticamente simili, ahimè) a batterie terra-aria, soltanto loro indicano la direzione che l’anima, una volta, doveva prendere. Iosif Brodskij, Fuga da Bisanzio.
Crolla l’indice Moex della Borsa di Mosca, che ha segnato -5,4%, dopo l’annuncio da parte dei separatisti dell’autoproclamata repubblica del Donbass d’aver indetto un referendum dal 23 al 27 settembre per l’annessione alla Russia. repubblica.it
L’orologio dell’Apocalisse si è rimesso ¡n moto. Il fatto che il presidente americano e quello russo stiano apertamente parlando di armi nucleari dimostra che il confronto tra potenze è entrato in una fase delicatissima. Gianluca Di Feo, la Repubblica.
Lo schema di Mosca è questo: se qualcuno attenta all’integrità territoriale russa, la Russia reagisce con l’arma atomica. Ma se la Russia attenta all’integrità territoriale d’un altro Paese, non deve succedere niente. Gli altri, anzi non dovrebbero nemmeno aiutare la vittima a difendersi. Gianni Pardo, Italia Oggi.
[Contrordine]. L’Apocalisse è rinviata, «andate a dormire», scrive sul suo canale Telegram Margarita Simonyan, la capa della tv di propaganda Russia Today che soltanto poche ore prima annunciava trionfante «l’inizio della nostra rapida vittoria, o della guerra nucleare, non vedo una terza opzione». Anna Zafesova, La Stampa.
Sono in corso verifiche sulla cantante russa Alla Pugacheva, denunciata per aver screditato le forze armate russe con alcune sue recenti dichiarazioni critiche dell’operazione militare in Ucraina. […] Pugacheva aveva chiesto al ministero della Giustizia russo che le venisse assegnata l’etichetta di «agente straniero» dopo che suo marito, il comico Maxim Galkin, era stato inserito lo scorso 16 settembre nel registro delle figure ritenute «agenti stranieri» per via dei suoi appelli contro l’invasione dell’Ucraina. repubblica.it
Sarò un’inconsolabile vedova, ma le mie vesti si sono tinte di lutto [vedendo] Mario Draghi premiato a New York da Henry Kissinger come statista dell’anno. […] Sembrava un elogio funebre a elogiato vivo. Ma i mezzi morti siamo noi, fenomeni che di quest’uomo non sappiamo che farcene, né a Palazzo Chigi né al Quirinale. Mattia Feltri, La Stampa.
«Non vedo ruoli per lui», dice Salvini [di Draghi]. «Non basta un buon curriculum», sostiene Conte. «Sintonie con lui? No, coincidenze», prende le distanze Meloni. HuffPost.
Da che si potrebbe trarre la previsione sperimentale dei fenomeni sociali se non dall’indole degli uomini? Tolta questa fonte, rimangono solo le teologie e le metafisiche, o se vuolsi, gli oracoli. Vilfredo Pareto, Fatti e teorie.
Si dice in Sicilia che con chi non capisce o fa finta di non capire non si discute. È questo il caso dei grillini, […] risorti sulla base di un voto di scambio immorale e inaccettabile: il reddito di cittadinanza ha la sua zona elettiva nel Sud e in Sicilia per la semplice ragione che in queste aree più spiccata è l’evasione fiscale, talché sia le graduatorie di povertà che gli accessi al reddito di cittadinanza sono drogati da questa situazione. Domenico Cacopardo, Italia Oggi.
Non c’è dubbio che evocare [a proposito del Pd] nientemeno che Nicolae Ceausescu [come ha fatto Giorgia Meloni] è ben più grottesco che accusare la Meloni d’essere post-fascista. Mario Lavia, Linkiesta.
Meloni ci prova, ma poi le scappa il piede sul pedale e torna quella del comizio di Vox. MariaStella Gelmini (Niccolò Carratelli, La Stampa).
Se non emendate il linguaggio, sarà bancarotta per qualsiasi politica. Guido Ceronetti, L’occhio del barbagianni.
«L’Italia sopra tutto», dice Meloni in un comizio. E Calogero Pisano, di Agrigento, segretario provinciale di Fratelli d’Italia, […] propone ai follower un quiz sovranista: «Mi ricorda lo slogan d’un grande statista di 70 anni fa». Salta su un nostalgico: «Il Duce!» Macché, più su. «Io parlo d’un tedesco». [Capisci a me]. Antonio Bravetti, La Stampa.
Esisteva nei fatti un programma di emancipazione degli individui e la promessa era chiara: lo Stato avrebbe liberato gli individui da tutto fuorché da se stesso. Luigi Marco Bassani (introduzione a Bruno Leoni, Opere complete, vol. V).
La questione fondamentale della filosofia politica, prima d’ogni interrogativo su come organizzare lo stato, è se uno Stato debba esistere. Perché non l’anarchia? Robert Nozick, Anarchia, stato e utopia.
«Chissà perché Conte non dice niente sulla missione dei russi a Bergamo?» «Chissà perché Salvini non fa chiarezza sui rapporti con Putin?» «Chissà perché quell’aereo volava sopra le Marche poco prima dell’alluvione?» Ormai le campagne elettorali pullulano di «chissà perché». E non è solo colpa di Twitter. La stessa dinamica, un tempo, accadeva al bar. Luca Bianco, HuffPost.
Berlusconi uccide una mosca in diretta tv: «Vedete, sono ancora in gamba». HuffPost.
«A tutto c’è rimedio» dicono quelli che hanno provocato il danno. Roberto Gervaso.