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La Repubblica Rassegna Stampa
21.09.2022 Gli Usa contro Putin
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 21 settembre 2022
Pagina: 3
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «La condanna degli Stati Uniti: 'È la farsa di un leader debole'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/09/2022 a pag.3 la cronaca di Paolo Mastrolilli dal titolo "La condanna degli Stati Uniti: 'È la farsa di un leader debole' ".

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Paolo Mastrolilli


Joe Biden

«I referendum annunciati dalla Russia sono una farsa e dimostrano debolezza. Gli Stati Uniti non riconosceranno mai il loro risultato e continueranno a fornire all’Ucraina l’assistenza militare necessaria per affrontare l’eventuale negoziato da una posizione di forza». Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha rigettato con durezza l’ultima mossa disperata di Putin, per mascherare i propri fallimenti militari ed economici, inquadrandolanel discorso che oggi il presidente Biden terrà all’Assemblea generale: «Solleciterà tutti i Paesi membri dell’Onu a riaffermare il rispetto della Carta che hanno sottoscritto, dove si vieta di annettere con la forza territori di altre nazioni. Che siano favorevoli o no agli Usa è irrilevante. Qualunque sia la loro linea politica, se hanno firmato la Carta dovrebbero riaffermarne i principi, dicendo alla Russia in pubblico o in privatoche la sua invasione dell’Ucraina la viola ed è perciò inaccettabile». A partire da Cina e India. Il dibattito in Assemblea generale è cominciato ieri mattina, con il discorso forse più duro mai pronunciato dal segretario del Palazzo di Vetro António Guterres: «Il nostro mondo è in pericolo e paralizzato, la Carta delle Nazioni Unite e gli ideali che rappresenta sono minacciati. Abbiamo il dovere di agire, eppure siamo bloccati in una colossale disfunzione globale». Quindi ha aggiunto: «La comunità internazionale non è pronta o disposta ad affrontare le grandi sfide drammatiche della nostra epoca. E queste crisi, come la guerra in Ucraina, minacciano il futuro dell’umanità. Siamo in un mare agitato. Un inverno di malcontento globale è all’orizzonte ». Guterres ha denunciato che ormai non c’è più «nessuna collaborazione. Nessun dialogo. Nel frattempo, il tintinnio delle sciabole atomiche e le minacce alla sicurezza degli impianti nucleari si aggiungono all’instabilità globale». L’allarme del segretario non era limitato all’Ucraina, ma ha stigmatizzato «l’invasione russa». Nello stesso tempo si è proposto come mediatore, esaltando l’accordo negoziato con la Turchia per le forniture di grano come modello della diplomazia multilaterale che potrebbe servire anche a terminare la guerra. Qualche spiraglio esisteva, almeno a sentire il leader di Ankara Erdogan, che in un’intervista alla tv americana Pbs aveva dichiarato che «Putin vuole mettere fine a tutto questo appena possibile».

Quindi aveva aggiunto che la condizione è il ritorno delle terre occupate ai legittimi proprietari, mentre il suo ministro degli Esteri Çavusoglu incontrava il segretario di Stato americano Blinken. Subito dopo però è arrivata la doccia fredda dell’annuncio del referendum, che ha confermatocome Putin non abbia alcuna intenzione di negoziare in maniera sincera una soluzione diplomatica. Anzi, puntando alle annessioni forse cerca la giustificazione per l’uso delle armi atomiche, che la dottrina di Mosca consente per difendere il territorionazionale. La risposta di Sullivan è stata netta: «Gli Usa non riconosceranno mai come territorio della Russia quelle aree. Sappiamo che i referendum saranno manipolati. Sono un affronto alla sovranità di Kiev e una violazione della Carta dell’Onu». Per la Casa Bianca «sono la reazione di Putin alle vittorie ucraine», e proprio per questo gli Usa continueranno le forniture militari, chiedendo agli alleati di restare uniti, anche durante l’eventuale incontro col premier italiano Draghi che la nostra diplomazia sta cercando di ottenere con Biden a margine dell’Assemblea Onu. Gli altri europei del resto hanno subito reagito con fermezza, come l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che ha minacciato nuove sanzioni, e il segretario della Nato Jens Stoltenberg. Il presidente francese Emmanuel Macron, intervenuto ieri al Palazzo di Vetro, ha commentato: «Penso sia una farsa quanto annunciato dalla Russia e non avrà conseguenze legali. L’unica cosa che esiste è la guerra decisa da Mosca, la resistenza di Kiev, e la fine del conflitto che vogliamo». Simile è stato il tono del cancelliere tedesco Olaf Scholz: «I referendum sono una farsa inaccettabile». Quindi ha incontrato a New York Erdogan, e il suo portavoce ha aggiunto: «I due leader hanno concordato sul fatto che la Russia debba archiviare la guerra senza indugio e ritirare completamente le truppe. I referendum farsa non saranno accettabili e non dovranno essere riconosciuti in alcun modo».

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