Albenga, Palazzo Oddo, va in scena l'odio Commento di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 15 settembre 2022 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «Albenga, Palazzo Oddo, va in scena l'odio»
Albenga, Palazzo Oddo, va in scena l'odio
Commento di Deborah Fait
Dove si legge il nome di Roger Waters, là si può essere certi che si sguazza nell’odio antisemita portato agli eccessi più disgustosi. Non antipatia, non critica ma odio puro, il più violento che possa esistere. Nel 2010 l’ex bassista dei Pink Floyd, riciclatosi odiatore di ebrei, aveva portato in scena The Wall (il muro), uno show dove il pezzo grosso della coreografia era un enorme maiale rosa marchiato con la Stella di Davide che, a mo’ di dirigibile, aleggiava sopra un grande muro illuminato. Non bisogna esser grandi psicologi per capire cosa significava tutto questo, odio verso il popolo ebraico, odio verso Israele, amore sfegatato per il terrorismo che ammazza ebrei. Come si era giustificato all’epoca Roger Waters rispondendo alle critiche di antisemitismo? Come fanno tutti i veri antisemiti, aveva scritto “Ho tanti amici ebrei”. Poi si era lanciato nelle sue solite accuse “Israele è una teocrazia…uno stato di apartheid”.
In questi giorni va in scena al Palazzo Oddo di Albenga una mostra di un artista anonimo chiamato Cake$, A Child is Born in Bethlehem, sarebbe interessante sapere come è stato rappresentato il bambino nato a Betlemme, in ebraico Bet Lechem, Casa del pane. Sappiamo che per gli arabi palestinesi l’ebreo Gesù era un arabo musulmano, ammazzato di perfidi ebrei, pur essendo nato, vissuto e morto, quando l’islam non era nemmeno un’idea. Curatori della mostra, oltre all’ex bassista, sono un paio di attivisti arabi e il nipote di Nelson Mandela, Kweku Mandela, un nome una garanzia di antisionismo. Nelson Mandela, con tutto il rispetto per la sua lunga lotta all’apartheid sudafricana, non era certo amico di Israele, anzi, come molti sudafricani, odiava cordialmente lo stato ebraico, Il Palazzo Oddo di Albenga si presta dunque ad ospitare una mostra antisemita dove i bambini palestinesi vengono rappresentati come vittime degli ebrei perfidi e cattivi, come accadde a Gesù. Questo è antisemitismo puro, ideato da un artista antisemita e realizzato da attivisti antisemiti, con la collaborazione di un ex musicista antisemita.
Roger Waters
Che dire? Peggio di così! Complimenti per la faccia tosta e per la cattiveria dei curatori italiani della mostra! L’arte deve essere libera? Certamente, ma quando manda messaggi sbagliati di odio allora bisogna stare attenti, molto attenti perché sinceramente siamo stufi marci di sopportare tutto questo. La locandina di questa orrida “mostra della menzogna e dell’odio” presenta la figura di Gesù in croce appeso a un aereo da guerra, presumibilmente israeliano, che precipita come una enorme bomba, a suggerire che gli ebrei ammazzano ancora Gesù incarnato nei “poveri” palestinesi. All’interno della locandina, aprendo il link della mostra, si vedono immagini stilizzate di colore nero che rappresentano bambini dietro il filo spinato, con missili che li colpiscono, soldati israeliani con le mani che colano sangue. Non una vergogna soltanto, uno schifo degno dei propal di cui Waters è il bastardo rappresentante. Pur augurandomi che la mostra sia un flop, so che non sarà così perché l’antisemitismo attira la gente, il vittimismo dei nostri carnefici palestinesi, le loro menzogne, commuovono la gente che più è ignorante più si commuove. Riescono nell’intento da decenni e non perdono un colpo, forti della protezione di personaggi senza scrupoli, dei tanti soldi che hanno, e del millenario odio antiebraico. https://www.savonanews.it/2022/08/30/leggi-notizia/argomenti/eventi-spettacoli/articolo/albenga-a-palazzo-oddo-la-mostra-child-is-born-in-bethlehem-dellanonimo-artista-attivista-cake.html