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La Repubblica Rassegna Stampa
13.09.2022 I russi negoziano la resa
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 13 settembre 2022
Pagina: 12
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Vendetta russa, Kharkiv al buio. Ma gli ucraini avanzano ancora»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/09/2022, a pag. 12, la cronaca di Daniele Raineri dal titolo "Vendetta russa, Kharkiv al buio. Ma gli ucraini avanzano ancora".

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Daniele Raineri

Il contrattacco dell'Ucraina intorno a Kharkiv infligge la sconfitta alla  Russia - ultimenotizie.live

All’una di pomeriggio di ieri un razzo russo “Smerch” lanciato da oltre il confine russo ha colpito il tetto di un comando di polizia nel centro della città di Kharkiv, ha ucciso due persone che lavoravano in un cantiere accanto e ha incendiato l’ultimo piano. I poliziotti hanno sceso le scale di corsa portando via quello che potevano, con il mitra a tracolla e i computer Apple da scrivania fra le braccia. Sono arrivate di corsa un paio di autobotti dei pompieri, un paio di uomini sono saliti con la scala fino ad appoggiarla poco sotto il tetto, dove il calore delle fiamme faceva saltare i vetri delle finestre. Da lì il pompiere più in alto avrebbe dovuto puntare il getto dell’acqua sulle fiamme, ma c’era poca pressione ed era un rivolo insufficiente. «Poca acqua, così non riusciamo a salvare quel piano », ha spiegato un pompiere aRepubblica mentre le travi del tetto si consumavano. È la Kharkiv che da duecento giorni subisce l’eterna vendetta di Vladimir Putin per non avere capitolato e ora ancora di più dopo che la presenza militare in tutta la regione si è dissolta nel giro di una settimana – e tutto lascia intendere che i militari russi non hanno più le forze per tentare di prendere questo territorio. Due notti fa i russi hanno sparato missili contro la stazione elettrica di servizio numero Venti, a ovest della città, e adesso certi settori hanno l’energia elettrica e altri no – e questo rende difficile la vita anche alla circolazione dell’acqua, anche in caso di incendi. I semafori a molti incroci sono spenti e le persone al volante si guardano con cautela, le strade sono buie, il sistema Gps per qualche motivo è in confusione totale. È il sogno dei commentatori putinisti che incitano alla guerra sulla televisione russa. «Nel territorio di quel che resta dell’Ucraina non ci sono ancora infrastrutture civili? Centrali elettriche, centrali nucleari, snodi? Ci sono molte infrastrutture che possonoparalizzare questa nazione nemica, quel che ne rimane. Può essere fatto in modo rapido e semplice e avrà conseguenze su di loro per molto tempo e tenerli occupati in modo che non facciano altro. Mi chiedono di continuo e anche ad altri: perché non lo facciamo? Non c’è risposta. E’ arrivato il tempo di misure drastiche oppure di dare risposte che soddisfino la nostra società. Io per prima non lo capisco», ha detto ieri sera Margarita Simonyan, direttrice di RT, emanazionetelevisiva del Cremlino. Il presidente Zelensky contro questa minaccia russa di distruggere le infrastrutture civili ha risposto rivolto direttamente a Mosca: «Non avete capito chi siamo? Non avete capito perché combattiamo? Leggete le mie labbra. Senza il gas o senza di voi? Senza il gas. Senza la luce o senza di voi? Senza la luce. Senza l’acqua o senza di voi? Senza l’acqua. Senza il cibo o senza di voi? Senza il cibo. Il freddo, la fame, il buio e la sete non ci fanno la stessa paura della vostra cosiddetta fratellanza e amicizia». I razzi Smerch arrivano da oltre confine sui tetti degli edifici perché fanno parte degli ultimi mezzi di ritorsione disponibili per il Cremlino e sono capaci di attraversare la distanza tra Kharkiv e il confine russo, che ieri appariva come una pianura disabitata e bloccata dai checkpoint dei reparti ucraini. L’onda lunga della sconfitta militare di questa settimana arriva nelle altre regioni, anche nel Luhansk, quindinell’area del Donbass, e persino nella regione di Kherson, l’Ucraina meridionale occupata dai russi. Ieri la portavoce del Comando sud ucraino, Natalia Humenyuk, ha detto che ci sono reparti russi che stanno negoziando la resa perché hanno visto cosa è successo a Kharkiv e sanno di non avere la possibilità di fuggire in fretta come i commilitoni, stretti come sono fra i soldati ucraini davanti e i ponti distrutti alle spalle. Magari sono pochi quelli pronti alla resa, ma intanto ieri si è visto che le truppe di Mosca hanno cominciato ad arretrare verso il fiume Dnipro. Ieri la nota ufficiale della Difesa di Kiev ha anche dato la notizia, senza conferme, che l’esercito russo avrebbe fermato l’invio di reparti nuovi in Ucraina, come se volesse prendersi una pausa di riflessione dopo il tracollo.

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