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Il Foglio Rassegna Stampa
13.09.2022 Il discorso di Volodymyr Zelensky
200 giorni di resistenza

Testata: Il Foglio
Data: 13 settembre 2022
Pagina: 2
Autore: Volodymyr Zelensky
Titolo: «200 giorni di resistenza»
Riprendiamo oggi, 13/09/2022, dal FOGLIO, a pag. 2, con il titolo "200 giorni di resistenza", il discorso di Volodymyr Zelensky.

A destra: Volodymyr Zelensky

Pubblichiamo il discorso e il messaggio su Telegram di domenica del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Cari ucraini, oggi sono 200 giorni della nostra resistenza. La nostra battaglia. La guerra della nostra gente. Per la libertà. Per l’indipendenza, per il diritto di esistere. In questi 200 giorni, abbiamo conquistato molto, ma ci aspetta ancora la cosa più importante e più difficile. E voglio dedicare questo discorso a tutti coloro che sono già avanti, che stanno attraversando ora il momento più difficile, e che stanno facendo la cosa più difficile. Questi sono tutti i difensori dell’Ucraina. Tutti coloro che stanno resistendo coraggiosamente da 200 giorni, che incarnano il motivo esatto per cui l’Ucraina resiste. Forti, ed è per questo che siamo liberi. Indistruttibili, ed è per questo che siamo indipendenti. I nostri combattenti, che hanno eroicamente contenuto il nemico, e ora non si contengono. E cacciano via gli occupanti dal nord, dal sud e dall’est. In tutte le direzioni, ma muovendosi in una sola direzione: avanti e verso la vittoria. 200 giorni di resistenza ucraina. Quasi cinquemila ore. Quasi 300 mila minuti. Quasi 20 milioni di secondi. E altrettanti motivi per dire oggi “grazie” a chiunque ha reso tutto ciò possibile. Milioni di volte. Senza alcun “quasi”. Per dire che crediamo in loro, crediamo nella vittoria. Senza alcun “quasi”. Russi, pensate ancora che siamo un unico popolo? Pensate ancora di poterci spaventare, spezzare, costringere a fare concessioni? Non lo capite davvero? Non capite chi siamo? Per cosa ci battiamo? Chi siamo? Leggete il labiale: senza gas o senza di voi? Senza di voi. Senza luce o senza di voi? Senza di voi. Senza acqua o senza di voi? Senza di voi. Senza cibo o senza di voi? Senza di voi. Il freddo, la fame, il buio e la sete non sono così spaventosi e mortali per noi come la vostra amicizia e fratellanza. Ma la storia metterà tutto al suo posto. E noi avremo il gas, l’acqua e il cibo.... e senza di voi! Questi sono tutti i nostri guerrieri delle Forze armate ucraine. Truppe di terra, la nostra fanteria. Lo sapete meglio di chiunque altro: c’è molto poco romanticismo nella guerra e moltissimo duro lavoro. In questi giorni, viene eseguito con coraggio e altruismo dalle nostre brigate meccanizzate separate. Passo dopo passo nella regione di Kharkiv, Kherson, del Donbas, con armi, pale, mani, denti: state “rosicchiando” ogni metro, ogni frontiera, ogni nostra città e villaggio.

New ′Glory to Ukraine′ army chant invokes nationalist past | Europe | News  and current affairs from around the continent | DW | 24.08.2018

Queste sono le nostre truppe corazzate. Quelli che forgiano la futura vittoria con guanti di ferro. Queste sono le nostre truppe missilistiche e di artiglieria. Siete giustamente chiamati “dèi della guerra”. Voi mandate gli occupanti al processo divino. Rimandate i demoni all’inferno. Siamo grati ai tutti i combattenti e in generale a tutti gli artiglieri che chiamiamo calorosamente i nostri “arta”. Come si potrebbe descrivere il vostro lavoro prezioso in due parole? Accurato e forte. Vi ringraziamo per ogni “accurato” e ogni “forte”. Per tutti i convogli nemici distrutti, i magazzini, le basi e i quartieri generali. Per gli incroci e i ponti importanti. Dove i vostri sforzi hanno causato fuoco e dove il nemico ha violato le regole della sicurezza contro il fuoco. Le persone in rete vi augurano calcoli accurati e nuovi successi, e si rivolgono agli occupanti in una lingua a loro comprensibile: “Smettete di colpire indiscriminatamente. Colpite dove non si è ancora combattuto”. Queste sono le nostre Forze aeree. Aviazione da bombardamento, d’assalto, da caccia, da ricognizione, da trasporto militare. Difendendo l’Ucraina siete sempre in testa. Queste sono le nostre truppe d’assalto aviotrasportate. Siete sempre i primi! Perché non c’è nessuno all’infuori di voi! Questi slogan non sono solo parole. Il nemico ne è consapevole da otto anni e 200 giorni. In particolare, nella regione di Kharkiv, che state liberando con successo dai nemici. E nella regione di Donetsk, dove state respingendo con successo il nemico. Siamo sicuri che in entrambe le aree ci sarà un finale: la vostra vittoria. Per questo non c’è bisogno di leggere previsioni, basta leggere il vostro giuramento. Voi siete i paracadutisti delle Forze armate dell’Ucraina. Non accetterete mai la sconfitta. Non vi ritirerete mai di fronte alle difficoltà. Non lascerete mai i vostri fratelli d’armi in pericolo. Siete sempre pronti a distruggere i nemici dell’Ucraina in battaglia. Voi siete i paracadutisti delle Forze armate dell’Ucraina! Queste sono le nostre Forze navali. Avete dimostrato che non importa quale flotta abbia il nemico, quale nave ammiraglia abbia, quando Nettuno è dalla vostra parte. Guardie delle coste autoctone. Missili, artiglieria, sminamento e mezzi da sbarco, aviazione navale, artiglieria navale e, naturalmente, marines. In particolare, voglio ricordare il 503esimo battaglione separato dei marines. Sui suoi galloni c’è un’iscrizione: “Se questa è un’offensiva, questi siamo noi”. Nei nostri cuori ci sono le parole: se questo siete voi, questo è il successo e la vittoria. Queste sono le truppe di Difesa aerea dell’Ucraina. Truppe di missili antiaerei, truppe di radiotecnica, difesa aerea delle forze terrestri e navali. Voi sentite l’allarme di un raid aereo in modo diverso dagli altri. La maggior parte si mette al riparo. Voi dirigete il vostro sguardo verso l’alto per distruggere missili, aerei, elicotteri e droni nemici.

Questa è la nostra intelligence. Per ovvie ragioni, pochissime persone conoscono i vostri nomi e i vostri volti. Di solito le vostre operazioni non vengono raccontate sui giornali, ma sicuramente verranno raccontate nei libri di testo di scienze militari. I vostri successi sono spesso silenziosi e impercettibili per il nostro popolo, ma sempre dolorosi e tangibili per il nostro nemico. In questi giorni, gli ufficiali dell’intelligence si stanno mettendo particolarmente in mostra. Quelli che sono sempre avanti. Vi ringrazio, ringrazio tutte le unità della direzione principale dell’intelligence e tutti i nostri ufficiali dell’intelligence, grazie ai quali vediamo sempre, sentiamo sempre, sappiamo sempre, agiamo sempre. E vinceremo sicuramente. Queste sono le nostre Forze speciali, le Forze per le operazioni speciali. Quelle che attaccano. Quelli che prevalgono non in quantità, ma in qualità. Quelli che hanno un potere speciale di combattere al limite del possibile e dell’impossibile. Queste sono le Forze di difesa territoriale. Le truppe mediche che salvano le vite dei nostri guerrieri. Sono il clero militare, i cappellani che pregano per la vita dei nostri guerrieri. Questi sono i nostri ingegneri, gli ufficiali delle comunicazioni, l’esercito cibernetico. Sono coloro che hanno difeso e servito lo stato fianco a fianco con le Forze armate dell’Ucraina per otto anni, per 200 giorni e ancora adesso. Ringrazio tutti i guerrieri della Guardia nazionale, le sue Forze speciali, in particolare il 15esimo reggimento di Sloviansk. Sono grato a tutte le nostre Guardie di frontiera. Agli ufficiali e ai dipendenti del Servizio di sicurezza dell’Ucraina, della polizia nazionale, del servizio di emergenza dello stato, ai nostri pompieri, soccorritori, sminatori. E in generale, a tutti i nostri guerrieri, difensori, i migliori figli e figlie dell’Ucraina che oggi stanno liberando il nord, il sud e l’est del paese. A tutti coloro che in 200 giorni hanno distrutto più di 2 mila carri armati nemici, 4.500 veicoli corazzati da combattimento, più di mille sistemi di artiglieria nemici, 250 aerei e 200 elicotteri, quasi mille droni, 15 navi e imbarcazioni, migliaia di altre unità di equipaggiamento nemico. Che hanno liberato centinaia di nostre città e villaggi. Che hanno spezzato i piani del nemico, perché non si sono spezzati da soli. Tutti coloro che hanno tenuto la difesa e difeso Kyiv. Hanno salvato la nostra capitale, preservando così la nostra fede nella vittoria. Tutti coloro che l’hanno rafforzata e moltiplicata proteggendo Kharkiv, Mykolaïv, Chernihiv, Odessa, Zaporizhzhia, Dnipro. Tutti coloro che hanno difeso Mariupol e Azovstal. Hanno liberato la regione di Kyiv, la regione di Zhytomyr, la regione di Chernihiv, la regione di Sumy. Bucha, Irpin, Borodyanka, Vorzel, Hostomel, Makariv. Okhtyrka, Sumy. E ora Balakliya, Izyum, Kupyansk. Tutti coloro che hanno liberato, liberano e libereranno i territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. Riportano la bandiera ucraina a Kherson, Berdyansk, Melitopol, Luhansk, Horlivka, Yenakijeve, Mariupol e Donetsk, Yalta, Dzhankoy, Kerch, Yevpatoriya, Simferopol. Hanno lavorato al 200 per cento per tutti questi 200 giorni. I nemici hanno detto che si erano persi, che stavano andando a un’esercitazione. Avete insegnato loro molto. La capacità di vestirsi velocemente e di uscire dalla nostra terra, e la comprensione che, abbandonando equipaggiamento e armi, si può fare molto più velocemente e facilmente. Molti di loro hanno imparato per sempre che è corretto dire non “sull’Ucraina” ma “in Ucraina”. Mi riferisco a tutti coloro che hanno messo piede nella nostra terra e vi sono rimasti. Molti ricorderanno per sempre cosa attende tutti gli ospiti non invitati in Ucraina. I nostri guerrieri. Oggi tutti vedono e notano le vostre azioni nel nord, nel sud e nell’est dell’Ucraina. Il mondo è impressionato. Il nemico è nel panico.

L’Ucraina è orgogliosa di voi, crede in voi, prega per voi e vi aspetta. Il cammino verso la vittoria è difficile. Ma siamo sicuri: ne siete capaci. Raggiungerete il nostro confine, in tutte le sue sezioni. Vedrete le nostre frontiere e le spalle dei nemici. Vedrete brillare gli occhi del nostro popolo e i tacchi degli occupanti. Li chiameranno “gesti di buona volontà”. Noi la chiameremo vittoria. Crediamo in voi, in coloro che hanno fatto il loro lavoro, rischiando la vita, difendendo il loro paese per tutti questi 200 giorni a meno 15 gradi o più 35 gradi, alle 2 del mattino o alle 6 del mattino, in un lunedì qualunque o nel giorno dell’Indipendenza, nonostante la fatica, la tensione e il pericolo. Tutti coloro che erano decisamente pronti. Che non prestano attenzione alle voci e ai pettegolezzi. Che non leggono falsità su Internet, ma scrivono la storia nella vita reale. La storia dell’indipendenza. La storia della vittoria. La storia dell’Ucraina. I nostri guerrieri, i nostri combattenti, i nostri difensori. Per noi siete sicuramente il primo esercito del mondo.

Gloria a voi! Gloria all’Ucraina!

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