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Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 10/09/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Elisabetta II
Il cielo all’improvviso quasi limpido e un arcobaleno nitido, la gente che davanti a Buckingham Palace distoglie gli occhi dalla bandiera a mezz’asta e guarda in alto: […] la natura regala un momento di bellezza nella buia giornata in cui il Regno Unito perde la sua regina. Paola De Carolis, CorSera. Elisabrexit. Titolo (di raro buon gusto) di Libero. Anche a lei sono ballati i cerchioni. Vittorio Feltri, inconfondibilmente Libero. Le onde della tempesta arrivano fin qui, e posso ripararmene altrettanto poco di quanto avvenne nel 1914. Hermann Hesse Il gioco della vita. [Lezione di «patriottismo» in una scuola russa. L’insegnante:] si parla molto della nostra operazione speciale in Ucraina. Ricordo un episodio. Gli ucraini si sono nascosti, ben asserragliati, negli edifici dove vivono i civili. Un nostro soldato vede una donna fuggire dalla finestra d’un primo piano con un bambino in braccio. Qualcuno ha già sentito questa storia? (I bambini rispondono di no). Madre e figlio corrono verso i soldati russi. Cosa succede dopo, secondo voi? Succede che i nazionalisti ucraini sparano alla madre. Il bambino è ancora vivo, ha solo quattro anni, e sparano in testa anche a lui. Come puoi uccidere i bambini? Come puoi uccidere le donne? (L’insegnante inizia a piangere). Registrazione fatta di nascosto dagli studenti d’una scuola di Mosca, HuffPost. «Due milioni e mezzo di deportati in Russia», punta il dito Kiev durante la seduta del Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’Italia chiede alla Russia «di garantire l’immediato ritorno di tutti i cittadini ucraini trasferiti con la forza, in particolare donne e bambini». Mosca minimizza: la sessione del Consiglio di sicurezza è «un’inutile perdita di tempo» per «la campagna di disinformazione ordita dall’Ucraina e dai suoi alleati occidentali». […] Secondo Mosca [gli ucraini] espatriano volontariamente: la stampa russa racconta la loro nuova vita da cittadini «felici e già integrati». Paolo Brera, la Repubblica. Un titolo molto usato da certe testate è questo: «I talebani opprimono di nuovo le donne», seguito dall’immancabile «nell’indifferenza dell’Occidente». Titoli del genere si leggono su testate che erano state critiche dell’intervento americano e degli altri Paesi occidentali in Afghanistan. In sostanza, l’Occidente è colpevole sia quando interviene militarmente contro i talebani sia quando smette di farlo. Angelo Panebianco, CorSera. Se Biden ruba le elezioni sarà guerra civile. Steve Bannon, ex consigliere di Donald Trump, settembre 2020 (dal web). [A proposito di furti,] Steve Bannon si è costituito nell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan. È accusato di riciclaggio di denaro, di cospirazione e di frode in relazione al suo lavoro con «We Build the Wall Inc.»: un’operazione di raccolta fondi intesa a contribuire alla costruzione della barriera lungo il confine tra Messico e Stati Uniti promessa da Trump. Letitia James, procuratrice generale di New York, ha dichiarato che «Bannon mentiva ai donatori per arricchire se stesso e i suoi amici». Chelsia Rose Marcius, New York Times. Steve Bannon [invita a] ripensare la democrazia e scalda i cuori della destra italiana. […] La rivoluzione è possibile solo ai sognatori. centro-destra.it, 2018 (dove compare la foto d’un Bannon dall’aria truce insieme a una Giorgia Meloni raggiante). Lo spirito di partito dispone all’entusiasmo: non c’è fazione che non abbia i suoi energumeni. Voltaire, Dizionario filosofico. Giorgia Meloni dovrà misurarsi con una valanga di contraddizioni: esterne, perché non c’è alcun elemento di garanzia sulla tenuta di Salvini, sovraesposto in termini di filo-putinismo; e quelle interne di un partito (Fd’i) che mescola un corpaccione non insensibile alla Russia, innesti del berlusconismo d’antan (Tremonti, Pera, eccetera) per avere [in squadra qualcuno più o meno] capace di stare a tavola e un humus reazionario sui diritti che si manifesta nella carotide gonfia di Giorgia in certi comizi. Alessandro De Angelis, HuffPost. Renzi, cui non difetta la fantasia maligna, vide una volta Crosetto, Meloni e La Russa e non seppe resistere ad appioppare al composito trio [il titolo d’una] serie tv: La famiglia Addams. Filippo Ceccarelli, il Venerdì. Siamo di fronte a un fatto. Le forze di sinistra vogliono più aborti, e lo mettono nero su bianco, così da fugare ogni dubbio persino nelle menti più sospettose. Francesco Borgonovo, La Verità. Dove men si sa, più si sospetta. Nicolò Machiavelli. Ho visto in tv Mario Adinolfi, marmoreo candidato cattolico, insieme con Simone Di Stefano, un ex di CasaPound, sostenere l’urgente necessità di sospendere l’invio di armi in Ucraina per il bene degli ucraini, così che se ne interrompa il massacro (secondo questa logica, si potrebbero mandare le armi ai russi anziché agli ucraini, casomai non mollassero, per accelerarne la resa). Mattia Feltri, La Stampa. Da sinistra a destra i partiti contemporanei sono tutti un po’ pasoliniani. L’Italia avrebbe bisogno di rivalutare la gloriosa stagione della Prima Repubblica per riabilitare i suoi statisti ingiustamente oltraggiati e rileggere con spirito critico fatti e misfatti di Mani pulite. Nell’attesa di tempi meno pasoliniani si potrebbe intanto dedicare a Bettino Craxi quel largo Febo davanti all’Hotel Raphaël dove fu scritta la pagina più squallida di tutta la storia repubblicana [il lancio delle monetine, la Legge di Lynch applicata dai telegiornali ogni giorno all’ora di cena]. Massimiliano Perrotta, HuffPost. La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro. Roberto Gervaso. |