Ucraina, 1000 bambini uccisi, arriva Blinken dagli Usa Analisi di Paola Peduzzi
Testata: Il Foglio Data: 09 settembre 2022 Pagina: 1 Autore: Paola Peduzzi Titolo: «1.000 bambini uccisi»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 09/09/2022, a pag. 1, con il titolo "1.000 bambini uccisi", l'analisi di Paola Peduzzi.
Paola Peduzzi
Volodymyr Zelensky
Milano. Il segretario di stato americano, Antony Blinken, è arrivato ieri a sorpresa a Kyiv per discutere con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dei nuovi aiuti militari e umanitari, e anche del sostegno agli altri stati minacciati dalla Russia di Vladimir Putin. L’Amministrazione Biden si è impegnata a dare altri 675 milioni di dollari in aiuti militari (missili e veicoli soprattutto) che portano a 15 miliardi di dollari il contributo americano alla difesa dell’Ucraina. Washington darà anche un altro miliardo per il finanziamento militare e una quota uguale agli altri paesi che devono difendersi dalle continue minacce di Putin. “Sosterremo il popolo ucraino as long as it takes”, fino a che sarà necessario, ha detto Blinken, incontrando il presidente, i suoi collaboratori e naturalmente Patriot, il cagnolino sminatore diventato il simbolo del carattere ucraino: resistente, coraggioso, allegro. Secondo il dipartimento di stato, questa nuova tranche di aiuti serve a rafforzare l’esercito ucraino nella sua fase di controffensiva nell’est del paese: Zelensky non vuole dare indicazioni troppo precise di quel che sta accadendo sul campo per non fornire involontariamente coordinate ai russi, ma ha detto che ci sono “buone notizie” dal fronte. Alcune zone sono state riconquistate e la capacità di penetrazione delle forze ucraine nei territori occupati dai russi è superiore a quella che si immaginava all’inizio di questa fase di contrattacco; il costo umano di queste operazioni invece non è definito. L’obiettivo ultimo di Washington è stato enunciato dai funzionari che hanno accompagnato Blinken: quando arriverà il giorno delle trattative, vogliamo che l’Ucraina sia “nella posizione più forte possibile”. E anche se gli americani sanno che Mosca non ha intenzione di negoziare (anzi, fa a pezzi pure l’unico accordo raggiunto finora, quello sul grano); che “il 20 per cento del territorio ucraino è occupato e il 30 per cento del potenziale industriale e agricolo del paese è andato perduto”; e che al momento sul campo non c’è una forza che domina l’altra, stanno preparando per l’Assemblea generale dell’Onu di fine mese il “super bowl della diplomazia”, per mettere insieme un sostegno globale all’Ucraina dando al contempo garanzie ai tanti paesi che sono in crisi energetica e alimentare a causa della guerra di Putin. Contestualmente alla visita di Blinken, il capo del Pentagono, Lloyd Austin, ha riunito nella base tedesca di Ramstein i suoi colleghi, compreso l’ucraino Oleksii Reznikov. Austin, che si è distinto in questi mesi per la sua schiettezza, ha detto, aprendo i lavori per la definizione di quali armamenti siano più utili alla controffensiva ucraina: “Siamo qui perché ci rifiutiamo di vivere in un mondo in cui delle grandi potenze calpestano i confini con la forza”. Chi sostiene le guerre putiniane dirà: e allora voi americani? Alcuni ucraini sospireranno: se le armi più efficaci fossero arrivate prima, le cose sarebbero andate diversamente. L’Onu ha detto nel suo ultimo report che sono morti, nella guerra voluta da Putin, mille bambini ucraini.
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