Un popolo coraggioso La mancanza di partecipazione emotiva per le sofferenze del popolo israeliano
Testata: Famiglia Cristiana Data: 21 febbraio 2003 Pagina: 16 Autore: Guglielmo Sasinini Titolo: «Prove di un attacco annunciato»
L'articolo, che riportiamo integralmente, informa sui preparativi che gli israeliani hanno messo in atto per fronteggiare un più che probabile attacco iracheno nel caso scoppi la guerra all'Irak. Pur non rilevando le faziosità che caratterizzano quasi tutti gli articoli del settimanale cattolico non si avverte nessuna partecipazione emotiva per le sofferenze di un popolo, quello israeliano, che da due anni sta lottando contro un terrorismo disumano e che ora si trova nuovamente costretto a difendersi dall'odio del dittatore iracheno che vuole il suo annientamento. Ogni israeliano lotta per la sua sopravvivenza, per il suo futuro e per quello dei suoi figli e noi ci auguriamo sinceramente che questo popolo forte e coraggioso che vive in un paese circondato da milioni di arabi che lo vogliono distruggere continui ad essere forte e coraggioso perché è l'unico in tutto il Medio Oriente che può difendere i valori della democrazia. La vigilia di guerra in Israele è scandita dai sondaggi: il 41 per cento degli israeliani teme di essere colpito da missili iracheni, oltre il 70 per cento ha preparato una stanza sigillata nella propria abitazione per proteggersi da un attacco chimico o biologico, mentre l'85 per cento ha ritirato le nuove maschere antigas. In previsione dell'attacco anglo-americano all'Irak sono stati preparati piani di evacuazione dalle zone costiere, da Tel Aviv, Ramat Gan, Haifa, e sono stati prenotati decine di alberghi a Gerusalemme, Eilat, e sul Mar Morto. La compagnia di bandiera, El Al, ha messo a disposizione alcune migliaia di prenotazioni "aperte" per consentire un rapido allontanamento dal Paese di tutti coloro non essenziali per la difesa. Dopo l'ultima dichiarazione di Bin Laden, che ha esortato a colpire ripetutamente l'America e Israele con attentatori suicidi, l'esercito e la polizia hanno addestrato centinaia di autisti della compagnia di autobus "Egged" a guidare indossando le maschere antigas. A un analogo addestramento si è sottoposto il personale medico e paramedico, mentre in tutti gli ospedali sono state predisposte strutture asettiche per il ricovero di persone colpite da radiazioni o contagiate da sostanze chimiche o batteriologiche. Le lunghe file davanti ai supermercati e la richiesta di generi alimentari quali zucchero, riso, farina, scatolame e acqua sono ulteriori indicatori della crescita della tensione. Pochi minuti dopo l'attacco all'Irak, Israele si trasformerà nel fronte più avanzato, e quindi il più esposto a possibili ritorsioni. Durante la guerra del golfo l'aviazione israeliana non rispose agli attacchi missilistici, mentre questa volta Sharon ha detto che non è disposto a subire. Anche le opposizioni sono d'accordo sul richiamo all'unità nazionale in caso di guerra. Nel museo personale di Saddam Hussein c'è un plastico dove figurano tutte le località in Israele e in Arabia Saudita colpite dagli Scud nel '91. Quando il rais è nervoso dà ordine di attivare il plastico e le luci che segnano i luoghi colpiti iniziano a lampeggiare. Si dice che di questi tempi il plastico lampeggi molto spesso. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione di Famiglia Cristiana. Cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.