Testata: La Repubblica Data: 08 settembre 2022 Pagina: 2 Autore: Gianluca Modolo Titolo: «E ora il vertice anti-Nato. A Samarcanda lo zar e Xi per battere le sanzioni»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 08/09/2022, a pag. 2, con il titolo "E ora il vertice anti-Nato. A Samarcanda lo zar e Xi per battere le sanzioni" la cronaca di Gianluca Modolo.
Vladimir Putin
Rivedere il “vecchio amico” Vladimir e ridefinire la “partnership strategica” tra Cina e Russia portandola, chissà, a nuovi, più alti, livelli. Rinvigorire quell’alleanza, lo Sco (dentro ci sono pure gli indiani e con gli iraniani che da anni chiedono di entrarci a pieno titolo) per rafforzare dopo mesi di tensioni geopolitiche con gli Usa – da ultima la questione Taiwan – quelle istituzioni multilaterali da contrapporre sempre più alle alleanze occidentali. Rilanciare la Via della Seta, oggi zoppicante. Riaffermare la leadership del Dragone in una regione, l’Asia centrale, strategica. Infine, mandare un messaggio – all’estero e in patria – che “l’imperatore” è lui ed è forte e sicuro di sé come non mai. Tutte queste ragioni accompagnano il ritorno sul palcoscenico internazionale di Xi Jinping. Dopo due anni e mezzo rinchiuso all’interno della Grande Muraglia causa Covid, Xi sarebbe pronto a lasciare la Cina. Destinazione: Kazakistan e Uzbekistan. La seconda tappa, a Samarcanda, è quella più attesa: lì, per la prima volta dallo scoppio della guerra in Ucraina, si potrebbe ritrovare faccia a faccia con Putin. Pechino ancora non conferma. Kazaki, uzbeki e russi, invece, sì. L’occasione sarà il summit, il 15 e 16 settembre, dello Sco (che riunisce oltre a Cina e Russia anche India, Pakistan, e 4 ex “stan” sovietici): compagine eterogenea che Pechino vede come risposta alle alleanze occidentali. Un incontro che andrebbe ad aggiungersi alle già intense attività diplomatico-militari degli ultimi giorni: le esercitazioni nell’estremo oriente russo (assieme pure a New Delhi) e la visita a Vladivostok del numero tre della gerarchia comunista, Li Zhanshu.
«La Cina è felice di vedere che l’economia russa non è stata sconfitta dalle dure sanzioni imposte dagli Usa e da altri Paesi occidentali. La Russia è un Paese importante per gli investimenti e la cooperazione internazionale», dice l’inviato di Xi. I due leader si sono visti l’ultima volta il 4 febbraio, annunciando una «amicizia senza limiti». Un rapporto ambiguo quello cinese in questi mesi. Molta retorica anti-Usa e anti-Nato anche se Pechino non ha violato le sanzioni né ha fornito aiuti militari a Mosca: una “neutralità pro-russa”. In cambio, gli affari tra l’Orso e il Dragone sono cresciuti: su tutti gas e petrolio. Ma anche l’export verso il vicino come macchine, tv e telefonini, che hanno aiutato Mosca a colmare il vuoto lasciato dalle aziende straniere. Prima della tappa a Samarcanda Xi è atteso in Kazakistan. Significato simbolico: fu ad Astana, nel lontano 2013, che lanciò la sua nuova Via della Seta. Il 14 settembre nella capitale Nur-Sultan ci sarà anche il Papa: un incontro tra i due rimane però pressoché impossibile. La tempistica del viaggio sarebbe insolita anche in tempi pre-pandemia. I leader cinesi raramente vanno all’estero nelle settimane che precedono il Congresso del Partito. Farlo a poco più di un mese dal conclave rosso del 16 ottobre significa che Xi si sente molto forte e per niente in discussione nella sua Cina che si appresta a guidare per altri cinque anni.