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La Repubblica Rassegna Stampa
05.09.2022 Kiev punta alla Crimea
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 05 settembre 2022
Pagina: 14
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Mosca ammette l’avanzata ucraina: 'Perdiamo terreno intorno a Kherson'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 05/09/2022, a pag. 14, l'analisi di Daniele Raineri dal titolo "Mosca ammette l’avanzata ucraina: 'Perdiamo terreno intorno a Kherson' ".

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Daniele Raineri

Ukraine Sets up 'International Legion' for Foreigners to Fight Russians

A una settimana esatta dall’inizio della controffensiva dell’esercito ucraino contro i russi che occupano la regione di Kherson nel sud del paese è possibile dire chi sta prevalendo, per ora. I soldati ucraini hanno sfondato la linea di difesa russa in due punti a molta distanza tra loro, uno nel settore di Sukhoi Stavok e un altro nel piccolo centro abitato di Vysokopyllia, quattromila abitanti, sul quale ieri sera è stata issata la bandiera ucraina. Sono due movimenti corti, i soldati sono avanzati un po’ più di dieci chilometri, ma a questo punto è chiaro che sono i soldati russi a essere in difficoltà. Gli ucraini hanno catturato un radar modello Silok, che è specializzato nel seguire i movimenti dei droni e confondere le loro trasmissioni e non viene mai piazzato vicino alla prima linea, segno che hanno fatto progressi autentici. C’è da tenere in conto che il governo di Kiev ha imposto una rigida disciplina del silenzio e quindi le informazioni che arrivano dalla linea del fronte sono poche, ma queste due avanzate ucraine sono state ammesse anche dai russi. Ieri alle dieci del mattino gli ucraini hanno bombardato con i missili americani Himars il ponte di barche costruito dai genieri russi all’ombra del ponte Antonovsky – che non è più utilizzabile – e questo conferma che i soldati di Mosca sono costretti a usare mezzi di fortuna per attraversare il fiume Dnipro. Per loro è un passaggio obbligato qualsiasi cosa facciano e ora sono diventati bersagli facili. L’altro ponte che serve la zona, quello sulla diga di Nova Kakhovka, sabato è crollato durante un bombardamento. Come è successo a Kiev e all’Isola dei serpenti, dove i russi si sono ritirati perché non avevano più linee di rifornimento sicure e si sentivano troppo esposti, così anche nella regione di Kherson la situazione sta girando a loro svantaggio. Gli ucraini non sembrano volere una cavalcata folle verso la città di Kherson (se pure potessero permettersela), ma puntano al logoramento progressivo dei venticinquemila soldati russi mandati a nord del Dnipro con l’ordine di non cedere terreno. A meno di un crollo improvviso di una delle due parti, questa battaglia durerà mesi. Il semplice fatto di tenere il fronte sud attivocostringe la Russia, a corto di uomini, a togliere reparti e mezzi dagli altri fronti, soprattutto dalla regione del Donbass e tiene i generali di Mosca sulla difensiva. Sul ponte di Kerch, che unisce la Russia alla Crimea, colonne di mezzi militari russi stanno correndo in direzione dell’Ucraina. Gli obiettivi politici degli ucraini in questa controffensiva sono impedire il finto referendum fissato per il 14 settembre che deciderebbe l’annessione di Kherson alla Russia (ègià stato annullato tre volte, la prima in aprile), dare un segnale a tutti gli ucraini nei territori occupati che la presenza russa è soltanto temporanea e prima o poi finirà e infine dimostrare alla comunità internazionale che la perdita della costa ucraina non è un fatto compiuto. Il governo di Kiev teme la fiacchezza delle capitali europee, che sono tentate di riconoscere i territori occupati dai russi come base di partenza per negoziati futuri, un "chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato" che gli ucraini considerano inaccettabile. Tra poco arrivano le piogge e dopo l’inverno, per quattro mesi ci saranno condizioni difficili che potenzialmente potrebbero bloccare l’offensiva ucraina. Se Kiev si fosse rassegnata ad aspettare tutto questo tempo avrebbe aiutato la narrazione di Mosca. Se gli ucraini prevalessero in questa battaglia per Kherson, arriverebbero al confine con la Crimea, annessa alla Russia nel 2014, ma è ancora troppo presto per tentare di capire cosa potrebbe succedere a quel punto.

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