Testata: Italia Oggi Data: 31 agosto 2022 Pagina: 10 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Periscopio 31/08/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 31/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Stalin appare a Putin in sogno e dice: «Ho due consigli da darti: uccidi tutti i tuoi avversari e dipingi il Cremlino di blu». Putin chiede: «Perché blu?» Stalin: «Sapevo che non avresti obiettato al primo consiglio». Dal web.
Sulla montagna dietro Erevan c’è un monumento a Stalin. Se alzi lo sguardo, ovunque tu sia, non puoi non vedere quel gigantesco maresciallo di bronzo. Se un cosmonauta arrivato da un pianeta lontano scorgesse il gigante di bronzo che si staglia sulla capitale dell’Armenia capirebbe subito che cos’è – il monumento a un sovrano potente e terribile. Stalin indossa un lungo cappotto militare di bronzo, ha in testa un berretto militare con visiera, di bronzo, e la mano di bronzo infilata dentro il cappotto. Accenna un passo, e quel passo è lento, pesante, regolare – è il passo del padrone, del signore del mondo, lui non ha fretta. Lui si erge su Erevan, sull’Armenia, si erge sulla Russia, sull’Ucraina, sul Mar Nero e sul Caspio, sull’Artico, sulla tajga della Siberia orientale, sulle sabbie del Kazachstan. Vasilij Grossman, Il bene sia con voi!
Secondo Russkij Mir, le «terre ancestrali slave» prima o poi si concentreranno attorno alla poderosa Terza Roma, ossia Mosca, seguendo la profezia del mitico eremita Filoteo (1533 circa). Per comporre i pezzi di questa Russia ideale, bisogna che nasca un superuomo, un moderno Messia. Un canone arcano gli impone, prima d’agire, di aspettare la data fatale: il momento in cui sarà finita una grande peste e la Morte Nera falcerà i popoli, come indicato nell’Apocalisse. Ormai la messe è pronta. Elena Kostioukovitch, Nella mente di Vladimir Putin.
Putin passerà l’inverno al caldo, e i sanzionati sembreremo noi. Eppure dopo una guerra persa e il gas bruciato nell’aria per mancanza di magazzini, e l’Occidente alla ricerca dell’autonomia energetica, saranno guai grossi per lui. Quelli che ora lo temono e lo blandiscono lo impiccheranno a uno di quei lampioni di Mosca che io ricordo bambino. Giuliano Ferrara, il Foglio.
Non abbiamo visto evidenze di bambini-soldato, ma ci sono milizie che arruolano persone di 16 o 17 anni e col prolungarsi delle ostilità, temiamo casi di coscrizione di ragazzi sempre più giovani nelle zone non controllate dal governo di Kiev. Afshan Khan, direttore Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale (Francesco Semprini, la Repubblica).
Con un po’ di demagogia [i pacifisti] avrebbero potuto scendere in piazza in nome del gas e delle bollette… Non ci sono più neanche i demagoghi di una volta, capaci di metterci l’anima. Prima negano le fosse comuni di Bucha, poi, al momento della verità, se ne vanno tutti in vacanza. Paolo Mieli 1 (Alessandro De Angelis, HuffPost).
Fino a quando i governi europei continueranno a sanzionare i loro popoli, a credere alla loro propaganda [la propaganda di chi? la propria? quella dei popoli?] e a scambiare la realtà per putinismo? Marco Travaglio, il Fatto (in russo Yezhednevnyy fakt).
Potete anche non chiamare «ordine liberale» quello a guida statunitense se vi sembra una espressione che rivela l’eccessiva auto-indulgenza occidentale. Ma resta che […] il muro di Berlino non serviva ad impedire che i tedeschi occidentali fuggissero a Est. E i poveri afghani che cadevano dagli aerei all’aeroporto di Kabul lo scorso anno non volevano scappare perché stavano arrivando gli americani. Volevano scappare perché gli americani se ne andavano. Angelo Panebianco, CorSera.
Domenica mattina solo pochi repubblicani sono apparsi nei telegiornali per difendere Mr. Trump dopo la divulgazione dell’affidavit che ha giustificato la perquisizione da parte dell’Fbi della sua tenuta di Mar-a-Lago. L’ex presidente aveva conservato materiale altamente classificato relativo all’uso di «fonti umane clandestine» nella raccolta d’informazioni. I pochi repubblicani che hanno accettato di apparire nei notiziari preferivano parlare di tutto tranne che di questo. Luke Broadwater, New York Times.
[Meloni:]«Se vinco, Mattarella non può negarmi l’incarico». È una clamorosa gaffe istituzionale che rivela ignoranza, nel senso letterale e non offensivo del termine, e bramosia di potere. Mario Lavia, Linkiesta.
Per me sarebbe un onore presiedere il primo Consiglio dei Ministri. Matteo Salvini (sì, anche lui).
[Ma] fare il premier è un mestiere complicato: veniamo da un decennio in cui uno [metti la Meloni] vince le elezioni e poi… L’Europa, le compatibilità di bilancio, gli alleati… Paolo Mieli 2 (Alessandro De Angelis, HuffPost).
Sogno una donna a Palazzo Chigi. Elsa Fornero.
[Uhm…] Troppe donne laureate. [C’è il] rischio di «femminilizzare» l’istruzione. [Discriminato,] il maschio potrebbe «demotivarsi», malgrado le sue innate caratteristiche d’intraprendenza, dominio della logica e capacità di assumersi rischi. No, non è il nuovo libro di Margaret Atwood, autrice del Racconto dell’ancella. In effetti, si tratta d’un delirante rapporto, anzi addirittura una «ricerca», dell’Ufficio dei revisori economici del Parlamento ungherese pubblicato il mese scorso. Manginobrioches, HuffPost.
[A fronte di ciò, da noi, c’è] una specie di femminismo sovranista: ipersensibile su quello che accade qui, distratto e cinico sui soprusi che le donne subiscono a poche ore di volo. Ci interessa più il messaggio d’uno spot pubblicitario delle ragazze cui viene impedito di andare a scuola, più il cavillare su quanto è di sinistra il femminismo della gigantesca porzione del mondo in cui il femminismo non è mai cominciato. Ma «loro» stanno altrove. Anzi è anche un po’ sospetta questa attenzione per «loro» perché ci distrae dal compito principale: twittare banalità. Pierluigi Battista, HuffPost.
A proposito di politica, quando si mangia? Totò.
Ci sono due modi per sfidare il pericolo: con grande coraggio o con grandi pannoloni. Roberto Gervaso.