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La Repubblica Rassegna Stampa
29.08.2022 Così Mosca cerca di influenzare il voto in Italia
Cronaca di Franco Zantonelli

Testata: La Repubblica
Data: 29 agosto 2022
Pagina: 13
Autore: Franco Zantonelli
Titolo: «'Pericolo dai server russi in Svizzera, così Mosca influenza il voto in Italia'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 29/08/2022, a pag. 13, con il titolo 'Pericolo dai server russi in Svizzera, così Mosca influenza il voto in Italia' la cronaca Franco Zantonelli.

UE-Russia, un rapporto complicato | ISPI

La Svizzera è diventata una piattaforma privilegiata dai russi per lanciare cyberattacchi nei paesi occidentali, Italia compresa, soprattutto nell’imminenza di appuntamenti elettorali. L’obbiettivo di Mosca, come ha scritto ieri il quotidiano Blick di Zurigo, entrato in possesso di un rapporto confidenziale del SRC, il Servizio di Informazione della Confederazione, è quello di dividere l’Occidente, influenzandone le elezioni. «Siamo convinti — rilevano gli 007 elvetici — che Mosca utilizzi dei server svizzeri per questo scopo, ciò che mette a repentaglio la sovranità del nostro Paese». Anche le elezioni federali, previste in Svizzera nell’autunno del 2023, correrebbero il rischio, sempre stando al Servizio di Informazione della Confederazione, di venire condizionate dal grande fratello russo. Oggi, a meno di un mese dalle Politiche in Italia viene automatico, per Berna, guardare a sud, dove il sospetto di manovre russe destabilizzanti, grazie anche alla presenza di personalità in sintonia con Putin, non è campato in aria. L’intelligence svizzero non fa nomi, a questo riguardo, tuttavia nel suo articolo ilBlickricorda il fatto che MatteoSalvini rimetta regolarmente in discussione le sanzioni contro la Russia, mentre Silvio Berlusconi si vanti della sua amicizia con Putin. L’Italia, in effetti, rientra perfettamente nella casistica dei potenziali obbiettivi del Cremlino. Che, come hanno accertato i servizi segreti elvetici, devono avere le caratteristiche di «uno Stato con un’influenzada media a grande sulla politica europea e mondiale, oltre a una lista di candidati alle elezione fortemente polarizzati tra di loro». Per l’intelligence di Berna è già successo lo scorso anno quando il GRU, uno dei principali servizi segreti russi, fece partire un’operazione di discredito nei confronti della leader dei Verdi tedeschi, oggi Ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, contraria al gasdotto Nordstream2. Se, anche allora, gli attacchi siano partiti dal territorio elvetico non viene detto. Per molti deputati del Parlamento di Berna è, comunque, intollerabile che, per via Svizzera, Mosca possa tentare di condizionare l’esito delle elezioni del 25 settembre. «In quanto Paese neutrale la Svizzera deve impedire una cyberguerra dal proprio territorio», insorge l’esponente socialista elvetico, Fabian Molina. Perché, per i cyberattacchi, i russi si appoggino alla Svizzera tenta di spiegarlo Markus Christen, ricercatore all’università di Zurigo e autore di analisi sull’etica dei sistemi di comunicazione, sull’intelligenza artificiale e sulla cybersicurezza. «È verosimile che delle differenze giuridiche, rispetto all’UE, rendano i server svizzeri più interessanti». Server che vengono impiegati da società di copertura, ai cui beneficiari è difficile risalire. Un campo, peraltro, quello delle società paravento, in cui la Svizzera si è creata un’esperienza di decenni, quando il suo segreto bancario era molto più ermetico. Inoltre, va detto che, contrariamente ad altri governi occidentali, quello svizzero ha sciaguratamente rinunciato ad espellere le spie russe travestite da diplomatici.

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