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La Repubblica Rassegna Stampa
27.08.2022 Kaja Kallas (Estonia): 'Russia pericolo per l'Europa intera'
La intervista Antonello Guerrera

Testata: La Repubblica
Data: 27 agosto 2022
Pagina: 5
Autore: Antonello Guerrera
Titolo: «Kallas: 'I baltici sanno come Mosca spia l’Europa. L’Italia ora ci ascolti'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 27/08/2022, a pag.5, con il titolo "Kallas: 'I baltici sanno come Mosca spia l’Europa. L’Italia ora ci ascolti' " l'intervista di Antonello Guerrera.

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Antonello Guerrera

Kaja Kallas, l'Iron Lady estone che si oppone alla Russia - l'occidentale
Kaja Kallas

«Noi estoni abbiamo lanciato l’allarme per anni sullo spionaggio di Mosca in Europa, in vari consessi internazionali. Perché noi i russi li conosciamo bene. Ma diversi Paesi hanno fatto orecchie da mercante…». Kaja Kallas, 45 anni, premier dell’Estonia, preferisce non fare i nomi dei politici “sordi” ai continui avvertimenti di Tallin e degli altri baltici. Ma dopo l’inchiesta diRepubblica sull’agente russa del “Gru” “Maria Adela”, che per anni a Napoli ha infiltrato i più alti livelli della Nato, la leader nordica è “ora felice che questo grave problema sia emerso”.

È anche una sua vittoria, prima ministra? «Ogni anno i nostri servizi segreti sottolineano questa minaccia. È la prova che abbiamo avuto sempre ragione. Come lezione, per evitare altre sorprese, provate ad ascoltare di più noi baltici. Perché sappiamo come opera la Russia. Invece, fino a qualche tempo qualcuno ci bollava come russofobi…».

Però un’altra sua battaglia intrecciata a ciò, quella sul divieto Ue sui visti ai russi, oggi non sembra trovare gran seguito in Europa. «La guerra in Ucraina terminerà solo quando la Russia si ritirerà al di là dei suoi confini. Nel frattempo, dobbiamo sostenere Kiev con ogni mezzo possibile, e continuare a isolare e farla pagare carissima a Mosca, a livello politico e internazionale. Il divieto di concedere visti ai turisti russi è una di queste armi».

Perché? «Il traffico aereo da e per la Russia è stato interrotto con l’Europa, ma i russi continuano a entrare via terra da Lettonia, Finlandia o Estonia. Non è giusto. Non possiamo caricarci noi questo fardello: non riusciamo a controllare tutti. Al momento 10 milioni di cittadini russi hanno visti Schengen: se anche solo un milione di loro passasse per il nostroterritorio di 1,3 milioni di popolazione, sarebbe inoltre un enorme problema di sicurezza per noi. E poi è una questione morale: non è giusto che i russi possano girare liberamente in Europa mentre Mosca uccide e tortura gli ucraini. I cittadini sono responsabili anche delle azioni dei propri Paesi».

È però un provvedimento controverso. C’è chi dice che bloccherebbe i dissidenti in fuga, chi che comunque i russi comprerebbero i passaporti europei a Cipro, per esempio. «Il nostro divieto non è totale. Ha eccezioni, vedi i visti per questioni umanitarie, o di asilo politico o per iparenti della comunità russofona in Estonia».

La Germania però non è d’accordo. «Berlino potrebbe cambiare la sua posizione in futuro. Se l’élite russa venisse colpita così duramente, porrebbe immediata pressione sul Cremlino».

A proposito di Europa, tra unmese si vota in Italia. Favorita la destra, da Salvini a Berlusconi, che pare molto più indulgente nei confronti della Russia rispetto al governo Draghi. È preoccupata che il fronte occidentale anti Putin possa iniziare a sfaldarsi dall’Italia? «È molto positivo che in Occidente sinora siamo stati uniti sulla Russia: Mosca cerca sempre di dividerci ecreare instabilità nelle nostre società. Certo, in una democrazia i cittadini sono liberi di votare per chi vogliono. Ma vediamo. Spesso nei consessi europei, certi leader, di cui non voglio fare il nome, fanno tante sceneggiate fuori, ma poi nelle riunioni sostengono sempre le nostre posizioni».

La Russia ha dichiarato che la presunta assassina ucraina di Darya Dugina, figlia del “rasputin” di Putin Aleksandr Dugin, è scappata in Estonia. Conferma? «È un chiaro episodio di disinformazione. L’Estonia è un obiettivo perché siamo tra i maggiori sostenitori di Kiev e noi a Mosca pestiamo i piedi. Nessuna persona rispettabile può credere alla Russia. Tutti i loro comunicati sono inverosimili».

Quindi lei non è a conoscenza della presenza della presunta killer di Dugina in Estonia? «Ma no, no… (sorride scuotendo il capo, ndr)”.

Crede che questa faccenda possa essere un pretesto per un’operazione più aggressiva della Russia contro l’Estonia? «Ma Mosca già ci fa la cyberguerra tutti i giorni… Però abbiamo investito sempre di più in sicurezza informatica. Difatti, i nostri sistemi sono straordinariamente resilienti, tanto che i cittadini estoni non si sono neanche accorti del grande attacco hacker della settimana scorsa. La Russia opera sempre così: con le minacce, giocando con le nostre paure. Ma non dobbiamo spaventarci. Anche perché la Russia capisce solo il linguaggio della forza».

E la spaventano invece le tensioni nell’ampia comunità russofona in Estonia? Di recente avete rimosso i monumenti pubblici di epoca sovietica. «I russi sono 300mila nel nostro Paese su una popolazione di 1,3 milioni, e costituiscono un gruppo eterogeneo. Molti parlano russo ma si considerano cittadini estoni e sono dalla nostra parte. Allo stesso tempo, però, abbiamo chiuso i canali della propaganda russa e rimosso i monumenti di epoca sovietica, che abbiamo trasferito nei musei, perché sulla loro presenza stava salendo la tensione, soprattutto da quando la guerra in Ucraina ha riaperto le vecchie ferite. Nonostante ledifferenze, sono certa che abbiamo un futuro comune davanti».

Oggi l’Estonia devolve un terzo del suo budget della Difesa all’Ucraina, ma allo stesso tempo ha l’inflazione più alta d’Europa, giunta a uno spaventoso +23,2%. Come scavallerete l’inverno? «Ci aspettano mesi estremamente duri. Faremo il possibile per sostenere gli estoni in questo notevole aumento dei prezzi, anche dell’energia. L’inflazione è la nostra “tassa di guerra”. Ma se noi paghiamo in euro, gli ucraini pagano in vite umane. E per quanto possa costare il gas, la libertà non ha prezzo».

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