non bastavano i casi di La Regina, di Scarpa e Sarracino, ci voleva anche il carico da 90 di RAI 3 di ieri 22 agosto in seconda serata "Il fattore umano 2022 - Terra Promessa - Video – Rai Play” Il servizio, con la pretesa di raccontare in modo imparziale il conflitto israelo-palestinese, ha mosso verso Israele accuse infamanti dando voce a israeliani, degni seguaci del giornalista Gideon Levy. Senza parlare di interviste a palestinesi di Hebron, vittime dei continui attacchi dei coloni e dei militari dell'IDF; il tutto con dovizie di dati e immagini dove, le povere vittime palestinesi, privati di ogni diritto, subiscono continui soprusi dai carnefici ebrei. Bandito i termini "Terrorista-terrorismo,", nessun cenno agli attacchi di Hamas dello scorso anno, né quello dell'Jihad islamica del mese scorso. Anche i riferimenti storici, sono privi di tutte le volte che i palestinesi hanno rifiutato un loro stato. Non poteva poi mancare il documento di Amnesty International, con l'accusa di apartheid applicato ai palestinesi dallo stato ebraico. Un condensato di pregiudizi, accuse, odio che celano la pura e unica verità: lo scopo del popolo palestinese, è quello di eliminare lo stato ebraico con tutti i suoi cittadini ebrei; questo è quello che vuole Hamas, la Jihad islamica, Hezbollah e questo che rientra nei programmi della teocrazia iraniana. Un abbraccio...
Angelo Di Palma
Gentile Angelo,
Ho guardato il programma al computer e non appena ho visto il volto di Jeff Halper mi sono cadute le braccia, alle sue prime parole ho spento perché ho avuto un momento di rabbia cieca. Poi ho riacceso perché purtroppo dobbiamo anche guardare l’inguardabile per farci un’idea di quanto siano grandi l’ignoranza e il pregiudizio propri di certi personaggi, anche ebrei, che si definiscono “progressisti”. Halper è ebreo e antisionista, è un grande nemico di Israele e lo diffama da anni negando il suo diritto ad esistere. Oltre all’odio per Israele quello che disgusta è l’ignoranza che simili persone diffondono. Potrei comprendere l’odio perché è un sentimento contro il quale è difficile combattere ma detesto e rifiuto l’ignoranza, soprattutto quando è ipocrita, cioè “far finta di non sapere la verità per raggiungere un determinato scopo”. Incominciamo a raccontare una storia che tutti quelli che si occupano di Israele, per amarlo o per odiarlo, dovrebbero sapere. Nel 1920 i delegati alla Conferenza di Sanremo, che rappresentavano le forze vincitrici della Prima Guerra mondiale, votarono la spartizione del territorio dell’Impero ottomano. Tale piano comprendeva inoltre la famosa Dichiarazione Balfour del 1917 sulla nascita di un focolare nazionale ebraico in Palestina. Naturalmente si intende “la regione geografica Palestina”, non uno stato nazionale mai esistito nella storia del mondo. Secondo l’articolo 22 della Risoluzione, al futuro stato di Israele sarebbe spettata de Jure la maggior parte della Palestina del Mandato Britannico. Gli inglesi, con la pubblicazione del famoso “Libro bianco”, per avere i favori degli arabi, ridussero il territorio che spettava a Israele per darne parte alla Giordania e parte all’Egitto. Con la guerra del '67 e la sua relativa vittoria, Israele liberò quei territori che, da allora, gli odiatori di Israele chiamarono “occupati” e ai quali hanno anche cambiato nome. Giudea e Samaria sono state trasformate in Cisgiordania. Possibile che Jeff Halper, Gideon Levy e i dirigenti di Amnesty International non conoscano la storia? Possibile che siano così ignoranti? Semplicemente vogliono modificarla a seconda dei propri interessi nel mondo islamico e alle proprie ideologie. Quello che passiamo fare è ricordarla il più spesso possibile con la speranza che persone meno graniticamente ideologizzate finalmente capiscano l’enorme ingiustizia di cui Israele è vittima. Un cordiale shalom