Gentile Signora Deborah Fait In questi giorni infuria la polemica sui giovani virgulti che Letta ha inserito nelle liste elettorali come capigruppo e che nel recente passato hanno dimostrato le loro posizioni in favore dei palestinesi e contro Israele. Oltre a Raffaele La Regina è stato accertato che anche la capolista del collegio Venezia Treviso Belluno, Rachele Scarpa, si è distinta per aver scritto frasi contro Israele . Non solo, ce n'è un altro giovane di belle speranze e cioè Marco Serracino, candidato a Napoli, il quale non solo scriveva su free Palestina, ma ha una vera passione per l'Unione Sovietica e quindi per il comunismo. Solo che questa notizia non viene riportata da Repubblica che voi ormai avete preso come unico giornale che riporta la verità rivelata. No, l'ho letta su Libero che invece dimenticate quasi del tutto, uno dei pochi quotidiani che da sempre è su posizioni filo Israeliane Ora capisco che con Molinari qualcosa è cambiato, ma se questi giovani professano queste idee la colpa è anche di giornali sinistri, come Repubblica, che da sempre, dico da sempre, si sono schierati in modo fazioso dalla parte dei palestinesi. Così hanno fortemente contribuito a far crescere nella mente di tanti giovani sinistri questo tipo di mentalità. Non sono delle eccezioni, direi che è la regola ed è inutile che Repubblica ora cerchi di cambiare qualcosa, perché il danno e' fatto. In ogni caso rimango comunque sorpreso e perplesso della credibilità che voi in questo momento state dando a questo giornale, il quale avrà un direttore con una linea in po' diversa, ma la sostanza dei giornalisti del quotidiano non è sicuramente mutata. Cordiali saluti
Cattani Giovanni
Gentile Giovanni, Repubblica è stata per anni il quotidiano dei comunisti, da quando nel 1977 Eugenio Scalfari lo fece diventare il giornale che dava voce al Movimento studentesco e al PCI. Da allora, fino praticamente al 2020, quando è diventato direttore Maurizio Molinari, il quotidiano è stato la grancassa dell’antisemitismo o antisionismo che dir si voglia, visto che sono la stessa cosa. Ricordo con sgomento i titoloni di Repubblica che etichettava Israele come nazista quando i maroniti libanesi entrarono a Sabra e Chatila, ricordo la vera e propria persecuzione mediatica di Scalfari nei confronti di Israele. Con Molinari come direttore il giornale è cambiato e ha assunto tutto un altro indirizzo politico, soprattutto nei confronti di Israele. Come lei giustamente scrive, ormai il danno è fatto e vediamo proprio in questi giorni che la sinistra è avvelenata contro Israele. La colpa però non è della direzione attuale e ringraziamo il fato che quella vecchia se n’è andata. Tardi ma se n’è andata. Un cordiale shalom
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Gentilissima Deborah, personalmente ritengo che la reazione del cancelliere Scholz di fronte alle menzogne ingiuriose di Abu Mazen sia stata patetica : un primo ministro non può limitarsi in circostanze come queste a fare una smorfia per poi twittare in seguito quello che pensa. Se conoscesse bene la storia il cancelliere Scholz avrebbe potuto dare ad Abu Mazen una risposta adeguata ricordandogli che l'organizzazione di terroristi palestinesi denominata " Settembre Nero" ,responsabile del massacro degli atleti israeliani durante le olimpiadi di Monaco del 1972, aveva scelto questo nome per ricordare il più grande eccidio di palestinesi, eccidio commesso dal Re Hussein ( Husayn ) di Giordania, un monarca facente parte della fratellanza araba. Nel mese di settembre del 1970 Re Hussein infatti ordinò alle proprie forze armate di eradicare dalla Giordania la presenza dei palestinesi. Gli scontri iniziarono a settembre , ma si protrassero anche nei mesi successivi , e portarono alla morte di decine di migliaia di palestinesi. Il Re di Giordania non ritenne affatto necessario avviare complicate trattative internazionali sulla presenza dei palestinesi in Giordania e non gli passò nemmeno per la testa la creazione di una Zona A , di una Zona B e di una Zona C : il suo metodo di trattativa si basava semplicemente sull'utilizzo di armi da fuoco , bombe e carri armati. Non si trattò di una scelta estemporanea del Re Hussein, ma di un'azione ben calcolata ; non si può nemmeno dire che Re Hussein non avesse le proprie ragioni personali e politiche : le organizzazioni palestinesi infatti avevano tentato più volte di assassinarlo ed avevano organizzato diversi tentativi di colpi di stato, un comportamento alquanto singolare verso uno stato che aveva offerto loro la permanenza sul proprio territorio. I palestinesi non ottennero nessuna solidarietà dal popolo giordano : dove erano presenti infatti sottoponevano la popolazione giordana a vessazioni di ogni tipo compreso il pagamento obbligatorio di "contributi " per la causa palestinese. Un altro grande eccidio di palestinesi si verificò , sempre nell'ambito dei paesi arabi, nel 1991. Quando infatti il 2 agosto del 1990 Saddam Hussein invase il Kuwait, Yasser Arafat , alfiere della libertà dei popoli , si schierò subito dalla parte del carnefice iracheno ,un dittatore criminale che terminò la sua vita con almeno 2 milioni di morti sulla coscienza ( il suo generale e ministro, soprannominato Alì il Chimico, poteva massacrare i curdi inondandoli di gas letali lanciati dai mezzi aerei senza suscitare particolari reazioni sdegnate della comunità internazionale : ad Halabja in un solo giorno furono uccisi 5.000 curdi ). Il Kuwait ospitava in quel periodo circa 400.000 palestinesi moltissimi dei quali, obbedendo ad Arafat, cominciarono a collaborare con la soldataglia irachena nel sottoporre la popolazione civile del Kuwait a violenze irriferibili . Ovviamente , una volta finita la guerra, i kuwaitiani fecero fare ai collaborazionisti palestinesi la fine tipica che in tutti i paesi ( è successo anche in Italia ) si fa fare ai collaborazionisti ; la reazione dei kuwaitiani contro i palestinesi fu però così violenta che non si fecero sempre distinzioni tra palestinesi collaborazionisti ed i molti palestinesi che si erano comportati lealmente verso il Kuwait. Se non fossero intervenuti gli americani a fermare gli squadroni della morte kuwaitiani , sarebbero stati pochi i palestinesi che avrebbero potuto lasciare vivi il Kuwait. Questi fatti storici sono ovviamente regolarmente ignorati non solo da Abu Mazen , ma anche dai molti giornalisti occidentali che sul Medio Oriente continuano a raccontare una collezione di menzogne e di distorsione dei fatti che non ha eguali. Ormai perfino Saddam Hussein viene dipinto come una vittima innocente di quei cattivoni di americani che non hanno rispettato la sua libertà di massacrare impunemente il proprio popolo ed i popoli dei paesi confinanti . Sarà interessante vedere, in occasione dell'imminente cinquantesimo anniversario della strage di Monaco, quanti giornalisti occidentali spiegheranno ai propri lettori i fatti che portarono alla formazione del gruppo terroristico palestinese denominato " Settembre Nero " Cordiali saluti
Enrico Stradoni
Gentile Enrico, La sua analisi storica di quegli eventi sconvolgenti che oggi nessuno ricorda, è perfetta. Certamente il comportamento di Scholz è stato ridicolo ma ancor più patetica è stata la domanda “vuole chiedere scusa per la strage di Monaco 72?”. Da quando in qua al mandante di un massacro si chiede se vuole chiedere scusa per quello che ha fatto? Credo che in nessun paese democratico gli omicidi cadano in prescrizione. Abu Mazen doveva essere arrestato nel momento stesso in cui usciva dall’aereo. E Scholz, dopo la disgustosa battuta sulle 50 Shoah palestinesi, doveva rispondere a tono e abbandonare il palco. Purtroppo la gente dimentica e tutto l’orrore che abbiamo vissuto ai tempi di Saddam Hussein, ricordiamo anche il bombardamento di Tel Aviv, è passato nel dimenticatoio delle menti umane. Comunque faccio una promessa a lei e a me stessa, in occasione del cinquantesimo anniversario della strage di Monaco scriverò tutta la storia di Settembre Nero e delle stragi di palestinesi di cui nessuno parla mai perché gli unici palestinesi di cui bisogna ricordarsi sono quelli che muoiono negli scontri con Israele. Gli altri non contano, sono scaramucce tra arabi. La ringrazio per aver ricordato quegli episodi tanto tragici quanto ingiustamente dimenticati dalla maggior parte della gente e dei giornalisti. Un cordiale shalom