Il tarlo anti israeliano a sinistra ma il rimprovero di Letta è inadeguato, altro che ‘bene’
Testata: Il Foglio Data: 20 agosto 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Il tarlo anti israeliano a sinistra»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/08/2021, a pag.3, l'editoriale "Il tarlo anti israeliano a sinistra".
Di fronte alle dichiarazioni non solo antisemite ma identiche a chi si augura l'eliminazione di Israele, il rimprovero di Enrico Letta conta quanto il due di picche. Se il PD ritiene sufficiente una tiratina di orecchie, allora non merita il nostro voto. Purtroppo la sinistra continua a considerarsi 'pulita' da una accusa che invece vive e prospera. Il Foglio sbaglia a considerare 'minore' la candidatura di La Regina, dovrebbe invece augurarsi una pulizia all'interno del PD, almeno nella scelta dei candidati alle elezioni.
Raffaele La Regina
Enrico Letta
Una vicenda tutto sommato minore, la pubblicazione di alcune affermazioni anti israeliane del segretario del Pd della Basilicata Raffaele La Regina, candidato alle elezioni come “giovane speranza”, si è conclusa con le scuse, un po’ grottesche, dell’interessato e la conferma da parte di Enrico Letta della posizione del Pd “schierato a difesa del diritto a esistere dello stato di Israele, della sua sicurezza e del percorso di pace”. Tuttavia un problema esiste: mentre le posizioni ufficiali del partito sono sicuramente estranee alla propaganda anti israeliana e antisemita, permane nella militanza un’area di incertezza e di confusione, che riguarda soprattutto (ma non solo) le generazioni più giovani per le quali l’epopea della nascita e dell’autodifesa eroica di Israele è storia antica, mentre la impossibilità di risolvere la questione palestinese parla di più alla loro sensibilità. In una fase in cui sembra che si assista a una svolta nelle relazioni tra Israele e i paesi arabi del Golfo a causa della comune ostilità verso l’Iran, la causa palestinese pare abbandonata a se stessa, con il doppio effetto di una tendenza all’integrazione dei palestinesi residenti sul territorio israeliano (promossa o ostacolata dai governi diGerusalemme secondo il loro diverso orientamento) e di una tendenza opposta alla rivolta sostenuta dell’esterno con i lanci di razzi di Hamas e di Hezbollah. Confrontarsi con questa situazione complessa e contraddittoria non è semplice per nessuno, il che induce a limitarsi a ripetere principi generali (come ha fatto Letta e come fanno i leader di quasi tutte le formazioni politiche, esclusa l’estrema sinistra). Questo non aiuta però i militanti a capire i nodi attuali del problema e li spinge in molti casi ad assumere posizioni declamatorie che finiscono col confinare, e talora sconfinare, nell’antisemitismo. E’ un problema antico della sinistra non solo italiana (basti pensare alle posizioni antisemite che fino a poco tempo fa prevalevano nel Partito laburista), e andrebbe affrontato. Ma non un argomento spicciolo di campagna elettorale.
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