Il Fatto resta Fango
Commento di Deborah Fait
A destra: Fabio Scuto
Scuto apre l’articolo scrivendo che Abu Mazen era andato a Berlino per chiedere alla Germania di rinnovare il dialogo tra Israele e palestinesi. Un bravo giornalista, cioè per giornalista intendo uno che, scrivendo, informa, avrebbe dovuto, appunto, informare i lettori che i dialoghi si sono interrotti per volontà del dittatore palestinese che da quasi 10 anni rifiuta ogni contatto con la dirigenza israeliana. Allora, cosa è andato a perorare a Berlino, l’abusivo Abu Mazen, se lui stesso aveva da tempo creato questa situazione? Scuto doveva scriverlo ma se ne è dimenticato, ovviamente. Prosegue parlando della Nakba, il termine arabo inventato per poterlo contrapporre a Shoah. Allora mettiamo in chiaro che i 750.000 arabi che lasciarono il nascente Israele seguirono l’ordine perentorio dei paesi circostanti che volevano entrare in Israele, distruggerlo, ammazzare tutti i suoi cittadini ebrei e poi “far ritornare gli arabi in un Israele eliminato per sempre”. Allora che Nakba è se è stata pensata e decisa dagli stessi arabi? Ma andiamo avanti. Fabio Scuto rinfaccia a Israele di non aver aderito al riconoscimento del genocidio armeno. Tra armeni e turchi era in atto una guerra perché il governo dei “Giovani turchi” temeva che gli armeni potessero allearsi con la Russia di cui erano nemici e battaglioni di russi e di armeni avanzavano in Turchia. Gli armeni commisero atrocità contro le popolazioni musulmane cadute sotto il loro controllo. I turchi commisero atrocità anche maggiori contro gli armeni. Milioni furono ammazzati ma a causa di una guerra atroce. Niente da paragonare alla Shoah, dunque. Gli ebrei non erano in guerra con nessuno, erano cittadini fedeli e pacifici dei paesi che li hanno massacrati, sono stati ammazzati senza nessun motivo se non l’odio, puro odio. C’è quindi una ragione per cui non tutti, anche molti intellettuali, concordano sul genocidio degli armeni ed è la stessa ragione che rende la Shoah un orrore unico al mondo. Israele non ha firmato non per avere il monopolio del dolore, come insinua il giornalista, ma per l’unicità assoluta dello sterminio degli ebrei cui non si può contrapporre nessun altro genocidio. E adesso veniamo ai numeri che Scuto elenca senza il minimo senso dell’equilibrio. I palestinesi uccisi durante la guerra del 47/49. Non scrive però quanti israeliani morirono, né dice che quei morti furono a causa dell’invasione di Israele da parte di 5 eserciti arabi, cioè di una guerra non voluta né cercata da Israele, nato a Stato sovrano non più di 8 ore prima dell’invasione. Non si può, inoltre, sentire quel -9 milioni di rifugiati palestinesi-.
Rifugiati dopo 80 anni? Ma perché i palestinesi possono essere l’unica popolazione al mondo ad essere rifugiata per ereditarietà? I palestinesi ricevono tre volte gli aiuti che il mondo dà per tutto il continente africano. Chiamiamoli pure rifugiati , se Scuto ci tiene, ma aggiungiamo …rifugiati d’oro! E i campi profughi? Non suona strano persino a Scuto che in Giordania, Libano e Siria esistano ancora campi profughi, dopo decenni? E perchè dimentica di aggiungere che in detti campi la gente che ci vive è priva dei diritti civili più elementari? Teme forse di offendere qualche sceicco? Israele ha accolto e subito assimilato più di un milione di ebrei cacciati dai paesi arabi nel ’48 e nel ‘67. Gli arabi palestinesi non sono stati accolti dai loro fratelli ma tenuti in campi di vera e propria prigionia per avere sempre a disposizione carne da macello da far ricadere su Israele. Quanto alla parola “Genocidio” riferita ai palestinesi lo stesso Scuto si contraddice, erano 750.000 nel ’48, oggi sono 9 milioni. Il più strano genocidio nella storia dell’umanità. Se il Fatto pubblicasse ogni tanto la verità su Israele e i palestinesi, sarebbe una speranza per eliminare l’aggettivo “estinto” dalla parola giornalismo.