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La Repubblica Rassegna Stampa
14.08.2022 Selva (Mondadori): 'I Versi satanici un libro da pubblicare oggi più che mai'
Intervista di Sara Scarafia

Testata: La Repubblica
Data: 14 agosto 2022
Pagina: 19
Autore: Sara Scarafia
Titolo: «Selva (Mondadori): 'I Versi satanici un libro da pubblicare oggi più che mai'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 14/08/2022, a pag.17, con il titolo "Selva (Mondadori): 'I Versi satanici un libro da pubblicare oggi più che mai' " l'intervista di Sara Scarafia.

Enrico Selva Coddè Archivi - La Mescolanza
Enrico Selva Coddè

Enrico Selva Coddè non ha dubbi: «Se mi arrivasse oggi per la prima volta, ripubblicherei I versi satanici senza indugi. E da editore che ha il libro in catalogo, dico che continuerò a pubblicarlo». Selva Coddè, vicepresidente di Mondadori Libri spa, amministratore delegato Area Trade di Mondadori che riunisce tutte le case editrici del gruppo, da Einaudi a Rizzoli, si dice sgomento dopo l’aggressione a Rushdie. «Quello di cui Salman è stato vittima è anche un atroce attacco alla libertà di pensiero e di parola che sono il fondamento dei nostri diritti rispetto ai quali abbiamo un unico compito: difenderli, sempre».

Di Salman Rushdie, nel catalogo Mondadori, ci sono sedici titoli, l’ultimo, Quichotte , del 2021: come state vivendo queste ore? «Con apprensione. Ma anche con una consapevolezza se è possibile ancora maggiore del nostro ruolo: il compito di un editore è quello di portare a quanti più lettori possibili le voci più interessanti. Quella di Rushdie è una di queste, imprescindibile. La cultura è un bene tanto meraviglioso quanto delicato e riesce a prosperare solonella piena libertà di espressione. Essere editori, oggi come ieri, significa voler esser orgogliosamente partecipi di questa missione».

Chi è Salman Rushdie lo scrittore dei
Salman Rushdie

Che autore è Rushdie? «Uno scrittore iconico, capace di creare universi particolari e affascinanti. Ma anche un uomo che dedica la vita alla battaglia per la libertà: di pensiero, espressione, parola. Quella condanna lo ha trasformato in una figura unica nel panorama culturale e questo incrementa la febbre di affermazione di qualche fanatico».

Crede che l’aggressione che ha subito sia figlia dei tempi violenti che stiamo vivendo? «Credo sia anche figlia di un climacontemporaneo più che della sola fatwa che ha ormai quasi 30 anni. Fa pensare che sia successo in America, il Paese che Rushdie aveva scelto convinto di poter riavere un po’ di quella libertà che gli è stata negata per anni».

Mondadori pubblicò i Versi nel 1988: prima delle Torri Gemelli, di Al Qaeda, di Charlie Hebdo. «Leggo che qualcuno sostiene che oggi quel libro non sarebbe più pubblicato da alcuni editori perché prevale la paura. Io dico invece che è da pubblicare, oggi più che mai, perché se da una parte c’è una sgomenta consapevolezza della pericolosità dei tempi che stiamo vivendo, dall’altra c’è la convinzioneche un editore, come mediatore di cultura e di civiltà, si conforta e si ispira all’idea di dare voce ad autori che non hanno paura di fanatismi e smarrimenti ideologici. Ma non è soltanto un fatto di testimonianza».

Cos’altro? «I versi sataniciè un libro bellissimo, che spero trovi ancora tanti nuovi lettori. Credo che chi lo condanna non lo abbia letto. Narra la storia universale della lotta tra il bene e il male. Tutti i suoi titoli sono tasselli importanti del nostro catalogo, compreso l’ultimo, Quichotte ».

Il Times racconta di una lista di libri che sarebbero stati sconsigliati da alcune università inglesi. «Stupisce sentir parlare ancora oggi di titoli messi all’indice. Ma qui si tratta di una forma di demagogia che si atteggia a retorica. Un processo pericoloso, prima ancora che fastidioso. Esattamente quello che Salman contrasta da sempre».

I libri salvano dall’odio? «È la cultura che salva dall’odio e dall’intolleranza. E non c’è cultura senza lettura: ne è l’anima. Siamo con Rushdie, al fianco della sua battaglia per i diritti, per la libertà. Pronti a pubblicare tutto quello che ancora scriverà».

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