Gent. Deborah,
Prima l'affare "Gilboa prison" (a cui non ho avuto risposta ma non fa niente) ora il fatto crudele della morte del cane IDF Zili. Mi chiedo come si possa mandare allo sbaraglio un animale durante un conflitto a fuoco con dei terroristi ben sapendo che non avrebbe avuto alcuna possibilita' di difendersi ? Mi giudichera' forse troppo sensibile ma, da sincero amico di Israele, queste cose hanno per me molta importanza . Con stima
Sandro Semsey
Gentile Sandro, Non ricordo nessuna lettera su “Gilboa prison”, probabilmente mi è sfuggita, d’estate ci si muove di più e a volte involontariamente si dimentica qualcosa. Comunque Le chiedo scusa. La morte di Zili è stato un dolore per tutti ma deve sapere che Zahal, come tutti gli eserciti da difesa, ha i cani da combattimento che sono bravi e utilissimi per scovare i terroristi. Sono molto amati, sono considerati in tutto e per tutto dei soldati e quando vanno in missione sono protetti da giubbotti e maschere esattamente come i loro compagni umani. Purtroppo a volte succede la disgrazia. È molto doloroso ma questa è la guerra, purtroppo, e in guerra tutti i combattenti servono, a due o a quattro zampe. Un cordiale shalom
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Gentile Deborah, mi permetta due considerazioni sul suo articolo '' La guerra dei tre giorni'', La prima considerazione riguarda le sue osservazioni su Di Battista,un personaggio che ancora oggi e' oggetto di attenzione da parte di una certa stampa, soprattutto in versione pseudocabarettistica. C'e' da preoccuparsi per l'Italia in questi anni , se in questo paese abbiamo visto per un certo periodo il trionfo del partito del vaffa. Per fortuna , si spera che ormai Di Battista , Di Maio , Casalino e Conte potranno dedicarsi a qualche torneo di briscola. Un ambiente piu' appropriato La seconda considerazione riguarda una cosa piu' seria che forse le e' sfuggita. Nella prima pagina de '' La stampa '' di oggi c'e' mezza pagina dedicata a ad un calciatore africano con i capelli biondi di cui ignoravo l'esistenza , che lancia uno spot strampalato e disinformato contro Israele che farebbe volutamente '' vittime tra i bambini.''' Il parere del giocatore , che suppongo abile soprattutto nei palleggi e nel dribbling , e' cosa secondaria. Trovo invece scandaloso che un giornale sedicente serio come '' La stampa '' si presti a spot di questo genere antiisraeliani o forse anche peggio. Saluti
Dante D.
Gentile Dante,
Alessandro Di Battista è un personaggio negativo che difficilmente si accontenterà di giocare a briscola. Ha troppa considerazione di sé. La fortuna per l’Italia ( e anche un po’ per Israele) è che lui, Casalino e Manlio Di Stefano sono rimasti fuori dalle liste e che il partito del vaffa sia praticamente scomparso. Mi auguro che in futuro si interessi a qualcosa che non siano i “poveri palestinesi”, perché ogni volta che apre bocca dice una bestemmia. Ho letto su Facebook del calciatore filopalestinese e ho commentato che farebbe bene a giocare a pallone senza occuparsi di politica di cui probabilmente, e lo si evince dalle menzogne del suo patetico spot, non capisce niente. L’ignoranza si abbevera alla propaganda buonista, ipocrita, antisemita. Scommetto che il calciatore in questione non sa neanche esattamente dove si trovi Israele (e sarebbe in buona compagnia). Sul giornale che ha pubblicato il suo spot non faccio commenti se non che i media italiani, quando si tratta di diffamare Israele, vanno a nozze. Un cordiale shalom