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Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 11/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Il ritratto più originale e drammatico di Vladimir Putin è d’un fotografo bielorusso, Pavlo Krychko, che ha utilizzato 1.500 screenshot e istantanee scattate durante i primi 57 giorni di guerra della Russia contro l’Ucraina. Immagini crude, spietate, che si fondono fino a formare i suoi lineamenti e diventano la materializzazione della barbarie di chi ha ordinato di bombardare i civili. Si vedono gli edifici in fiamme, le croci nei cortili di Bucha dove i morti sono stati sepolti in fretta, la fuga dall’ospedale pediatrico di Mariupol, i cadaveri abbandonati in strada dai russi. Ansa. Di Robespierre è stato detto che, se fosse vissuto in tempi pacifici e tranquilli, sarebbe divenuto un notaio di provincia, virtuoso, altruista, umano. E certo, in altri tempi, l’inquisitore bolscevico Dzeržinskij, invece d’un sanguinario, sarebbe stato un uomo pieno di dolcezza e amore. Di Torquemada si sa che era di natura piuttosto dolce ed altruista. Nikolaj Berdjaev, Schiavitù e libertà dell’uomo Il termine «grande dittatore», applicabile a un Hitler, è troppo misero per Stalin, e per lui Solženicyn ha coniato la parola, davvero perfetta nella sua mostruosità, di «egocrate». Vittorio Strada, URSS-Russia. La modestia è l’ornamento del bolscevico. Stalin. Ci è stato richiesto di mettere in gioco la stabilità e l’economia della nostra nazione in nome del sostegno all’Ucraina baluardo europeo. Eppure, secondo gli osservatori internazionali e le Ong presenti sul posto, «quasi il 60 percento (circa 2.300) di tutte le detenzioni legate al conflitto (in Donbass, ndr) effettuate dalle autorità tra il 2014 e il 2021 sono state arbitrarie». […] Torture, detenzioni illegali, condizioni disumane delle carceri e processi pilotati dalle istituzioni. […] Vogliamo davvero mettere a rischio l’Italia per una causa simile? Francesco Borgonovo, la Verità (in russo Pravda). «I democratici hanno passato il Rubicone, verso lo stato di polizia e degli sbirri», si scalda sulla rete Fox il commentatore ultras trumpiano Buck Sexton. L’ex vicepresidente repubblicano Mike Pence incalza: «La perquisizione della casa del presidente Trump mina la fiducia dei cittadini nella giustizia». Gianni Riotta, la Repubblica. [Mar a Lago, Florida]. Caccia al ladro. Titolo del Manifesto. Io volevo soltanto rubare i soldi della gente. John Dillinger. Tutto quello che mi serve per creare una comica è un parco, un poliziotto e una bella ragazza. Charlie Chaplin. Ah, i bei tempi, quando ancora si poteva mandare affanculo la gente e passare per rivoluzionari, altro che i borghesi di oggi in pochette. David Allegranti, il Machiavello. Politicamente non mi fido di Beppe Grillo, che ancora fa da padre padrone. E io sotto Grillo non ci sto. Per rientrare nel M5s e ricandidarmi [pretendo] garanzie politiche. [E che] Grillo faccia un passo di lato. Alessandro «Dibba» Di Battista, Adnkronos. Ogni voto in più a Forza Italia rafforzerà il profilo moderato della coalizione. Noi siamo diversi dai nostri alleati. Siamo i soli a rappresentare in modo coerente le migliori tradizioni politico-culturali italiane. Silvio Berlusconi 1. Mussolini non ha mai ucciso nessuno, mandava gli oppositori in vacanza al confino. Silvio Berlusconi 2. Funzione d’un partito d’avanguardia: adattarsi ai tempi che cambiano, seguendo gli sviluppi e accodandosi ai trends. Alberto Arbasino. Pochi sanno che due sabati fa, prima dell’accordo Calenda-Letta, Azione era già pronta a coalizzarsi con Renzi. Il leader di Italia Viva era disponibile a fare un passo indietro per lasciare spazio a Calenda. Le pressioni della Bonino, ma non solo della Bonino, avevano invece convinto Azione ad accordarsi col Pd. Christian Rocca, Linkiesta. Nel Pd ha vinto la linea della sinistra interna favorevole a una caratterizzazione «anticapitalista» […] e quindi alla ripresa di un rapporto politico con le formazioni della sinistra radicale e col M5s. Già, il M5s: persi quelli di Calenda, i suoi voti tornano necessari. Mario Lavia, Linkiesta. Convergenze col M5S? Lo ricordo a tutti: dopo il 25 settembre c’è il 26. Nicola Fratoianni, Non stop news (Rtl). Nicola Fratoianni? Un piccolo Bertinotti senza stile né carisma. Voto: 4,5. Luigi Bisignani 1, Affari italiani. Calenda e Renzi. Non fatevi fregare. Questi sono del Pd. Titolo di Libero. Calenda: «Voglio molto bene alla Bonino». La replica a distanza della senatrice: «Pensate se mi voleva male, passava alla tortura fisica». La corsa al voto (La7). Emma Bonino? Vispa Teresa, la definiva Andreotti: pronta ad annusare dove c’è un seggio per lei. Voto: 7. Luigi Bisignani 2, Affari italiani. Per fortuna che [il leader di Azione] viene dal mondo dell’impresa: dieci giorni li ha fatti perdere a noi, tre giorni li ha già fatti perdere a Renzi. È il classico indeciso che prova tutti i vestiti del negozio ed esce con la promessa: «Magari ripasso domani». Un esponente del Pd, la Repubblica. Vuoi allearti con me? Sì. No. Calenda. Dal web. Sa dove vuole arrivare, ma non sa da dove partire. Roberto Gervaso.
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