Testata: Italia Oggi Data: 06 agosto 2022 Pagina: 10 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Periscopio 06/08/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 06/08/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Al centro, Volodymyr Zelensky
Nove anni e mezzo di colonia penale e una multa da un milione di rubli (15.911 euro) per «contrabbando di droga» [meno d’un grammo di olio di cannabis per la sigaretta elettronica]: quella emessa ieri da un tribunale di Mosca nei confronti della cestista americana Brittney Griner è una sentenza «inaccettabile» per il presidente Biden. Irene Soave, CorSera.
Vladimir Putin sta valutando uno scambio di prigionieri, ha annunciato il segretario di stato americano Antony Blinken. […] In cambio di Griner gli Stati Uniti potrebbero consegnare Viktor Bout, uno dei più celebri trafficanti d’armi del mondo soprannominato «il mercante di morte». Il Foglio.
Amnesty International: Kiev usa i civili come scudi umani. Titolo della Verità (in russo Pravda).
Per il filosofo Bernard Henry Levy, che ha visitato l’Ucraina e ne sostiene la causa, «è come accusare la resistenza francese di aver combattuto nelle strade di Parigi nell’agosto del 1944. È un mix di stupidità e cinismo. Vuol dire fare il gioco di Putin». Brunella Giovara, la Repubblica.
«Ne abbiamo viste tante, e siamo abituati alle minacce. La Cina spera ancora di prendere Taiwan senza combattere», sostiene il gestore d’un negozio di noodle. «Oggi ho parlato con i miei amici e siamo convinti che non vogliano attaccare adesso, però dopo quanto visto in Ucraina nulla si può dare per certo, e secondo me dobbiamo essere pronti a tutto», dice la 24enne Nicole, studentessa. Lamperti e Simoni, La Stampa.
La visita di Nancy Pelosi a Taiwan è un atto di grande coraggio, tanto più che i comunisti cinesi avevano addirittura minacciato di abbattere il suo aereo qualora si fosse davvero diretto sull’isola democratica e fieramente indipendente. Michele Marsonet, Italia Oggi.
Avrei voluto che gli ucraini andassero in piazza come i cinesi di Tien An Men: a mani nude. Avrei voluto che Zelensky facesse come Mandela e si facesse mettere in prigione per guidare da lì la resistenza nonviolenta del suo popolo. Avrei voluto che dalle nostre capitali fosse partito un lungo corteo di uomini e donne disposti a mettere i loro corpi tra i due eserciti, in una grande interposizione disarmata. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire (Paolo Ghezzi, il Foglio).
Nelle catastrofi e nelle mostruosità del [Novecento] il pacifismo ha pesato tragicamente a vantaggio dei dittatori e a costo degli oppressi; a vantaggio degli stati totalitari militaristi e contro le democrazie da riarmare. Marco Pannella.
«Impegno civico per le natiche di Di Maio». Ronzulli colf. Brunetta nano. I festini di Arcore evocati a proposito di Carfagna e Gelmini. Letta e Calenda come due adolescenti in amore. L’album degli zombie di Grillo. [E via così, al voto, al voto]. Concetto Vecchio, la Repubblica.
Inizia senza pubblico e con una bordata di fischi lo show di Matteo Salvini a Lampedusa. All’aeroporto dell’isola, ad attenderlo ci sono soltanto l’eurodeputata Annalisa Tardino, il vicesindaco Attilio Lucia, poliziotti dell’ampio dispositivo di sicurezza e giornalisti. Alessia Candito, la Repubblica.
Ormai rassegnato alla candidatura di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, Salvini è smanioso d’avere in cambio almeno il ritorno al Viminale per presidiare i confini della Patria minacciati dai soliti migranti. Che magari sono mandati apposta dalle brigate del suo amico Putin in Libia per dargli da fare come ministro dell’interno. Francesco Damato, graffidamato.com.
Noi di Centro [questo il nome del partito] siamo pronti ad allearci con chiunque sia un po’ al centro, ma centro vero, mica come Calenda. Io resto profondamente democristiano. Clemente Mastella (Federica Olivo, HuffPost).
La Democrazia cristiana è stata un modo di governare e di fare politica, ma anche un modo di pensare, un modo di parlare, un modo di vestire. È stata persino un modo di camminare. Un incedere dimesso, uno strascicare i piedi senza far rumore, sfiorando appena il pavimento, quasi pattinando. L’esatto opposto, fisico, acustico e psicologico, del passo dell’oca. E se questa pensate sia una fantasia o un’immagine letteraria – lo dico ai più giovani immemori di quell’antica, un po’ goffa e assai felpata andatura – guardate come cammina Sergio Mattarella. Il Foglio.
La Lega potrebbe non ricandidare più Umberto Bossi, il suo fondatore, padre nobile, ideologo. Leader, Bossi non Io era più da un pezzo: da ancor prima della svolta nazionalista di Salvini; diciamo da quella ingrata notte delle scope a Bergamo, quando i parricidi lo spazzarono via imputandogli le piccole furberie del figliolo più debole, il Trota. Michele Brambilla 1, QN.
Mi rivolgo a Giovanni Paolo II da patriota padano a patriota polacco. Umberto Bossi 1.
Vengo dalla gavetta, sono un uomo di strada e viaggio a cavallo come i miei avi, con la carne cruda fra il sedere e il destriero. Umberto Bossi 2.
Bossi in parlamento: se chiudo gli occhi, lo rivedo ministro a fianco dell’ultimo Berlusconi premier, mentre applaude battendo sul banco con una sola mano, perché l’altro braccio è da tempo offeso. Se li richiudo, vedo il nostro ultimo incontro a Montecitorio. Era, forse, il 2012 o il 2013. […] Ci vedemmo alla buvette. «Umberto, c’è qui Brambilla», gli disse la fedele Nicoletta. E lui: «Brambilla.... Brambilla... È un nome dei nostri». Michele Brambilla, QN.
Caro vita, inflazione, caro energia, e l’incertezza politica e geopolitica. Ci sono nuvole all’orizzonte. Mario Draghi.
Per Aristofane le nuvole non erano solo nuvole ma la metafora per indicare i demagoghi. Carmelo Caruso, Il Foglio.
Un piacere piccolissimo vorrei da voi, mie Signore nuvole: di tutti gli Elleni, saper parlare meglio, cento stadi! Non per spararle più grosse. Non è questo che mi serve: mi basta torcere la giustizia dalla mia, riuscire a spiazzare i creditori! Aristofane, Le nuvole.