Germania: Schroeder comprato da Putin Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica Data: 04 agosto 2022 Pagina: 13 Autore: Tonia Mastrobuoni Titolo: «Schroeder: 'Putin vuole negoziare'. L’ira di Kiev: 'È solo l’araldo dello Zar'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 04/08/2022, a pag. 13, con il titolo "Schroeder: 'Putin vuole negoziare'. L’ira di Kiev: 'È solo l’araldo dello Zar' ", la cronaca di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
Gerhard Schroeder
«La buona notizia è che il Cremlino vuole una soluzione negoziata». Gerhard Schroeder è appenatornato dal suo secondo, controverso viaggio a Mosca dall’inizio dell’invasione in Ucraina. E dopo un incontro con Vladimir Putin, l’ex cancelliere tedesco si è detto convinto in un’intervista al settimanale Sternche l’intesa sul grano possa essere la premessa per un negoziato di pace. Dopo «il primo successo» dello sblocco dei porti ucraini, Schroeder è certo che «si possa arrivare a un cessate il fuoco». Da Mosca, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov si è limitato a dire che «la Russia è pronta a risolvere laquestione ucraina attraverso la diplomazia », anche se «alle sue condizioni ». Schroeder è entrato nel merito di eventuali soluzioni per porre fine al conflitto, ricordando che il presidente ucraino Zelensky aveva aperto nelle prime settimane a una neutralità militare «all’austriaca», ossia iscritta nella Costituzione. Piccolo particolare omesso dal politico tedesco: dopo i massacri di civili di Bucha e Irpin, Zelensky non ne ha mai più parlato. Quanto al Donbass, ormai conquistato dai russi, Schroeder ha suggerito una «soluzione che richiami il modello svizzero dei cantoni ». Ma la risposta di Kiev è stata netta: Schroeder è «un noto araldo dell’Impero e una voce della Corte dello zar russo», secondo il negoziatore ucraino, Mikhailo Podolyak. Sulla crisi del gas e lo stallo di Nord Stream 1 che attualmente fornisce solo il 20% del gas trasportato di solito in Europa, Schroeder parla di uno «scaricabarile» tra Germania e Russia e spiega che per funzionare il gasdotto ha bisogno di cinque turbine. «La numero 2 - ha precisato - è arrivata dal Canada a Muehlheim, in Germania: si tratta della discussa turbina che ha provocato a luglio un blocco del metanodotto. L’unica turbina funzionante è la 5, che pompa 30 milioni di metri cubi di gas - appunto un quinto del fabbisogno. Secondo Schroeder riattivando la numero 2, in Europa potrebbero arrivarne il doppio, il 40% delle forniture che arrivavano prima della guerra. Ieri il cancelliere Olaf Scholz, chera proprio a Muelheim in visita alla turbina gli ha risposto al suo predecessore. Nessuno scaricabarile, la responsabilità per lo stop del metanodotto è russa: «La turbina è pronta. Qualcuno dovrebbe solo dire: mandatecela». Ossia, Mosca. Il Cremlino è anche intervenuto su Nord Stream 2: «È pronto all’uso immediato» secondo Peskov, che ha rivelato che Schroeder ne avrebbe parlato con Putin. Ma quella di Mosca è una provocazione: il secondo gasdotto che collega direttamente la Russia e la Germania è stato ultimato ma non è mai entrato in funzione: Berlino lo ha bloccato dall’inizio dell’invasione ucraina e non ha alcuna intenzione di attivarlo.
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