Mohammed bin Salman incontra Macron a Parigi Cronaca di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 29 luglio 2022 Pagina: 19 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Cena e stretta di mano, così Macron riabilita Mbs: 'Parlare è l’unica strada'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 29/07/2022, a pag,19, con il titolo "Cena e stretta di mano, così Macron riabilita Mbs: 'Parlare è l’unica strada' " l'analisi di Stefano Montefiori.
Stefano Montefiori
Emmanuel Macron
Una stretta di mano convinta a favore delle telecamere nella corte dell’Eliseo, e il principe saudita Mohammed bin Salman smette di essere uno dei paria della diplomazia internazionale per tornare al rango di ineludibile interlocutore. Il presidente francese Emmanuel Macron è il primo capo di Stato ad accogliere in una grande capitale europea il delfino dell’Arabia Saudita, sospettato di essere il mandante dell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi, strangolato e smembrato nel consolato saudita di Istanbul nel 2018. Macron era stato già il primo a fargli visita, nel dicembre scorso a Gedda, e due settimane fa il presidente americano Joe Biden ha incontrato «Mbs» in Arabia Saudita per chiedergli — inutilmente — di aumentare le esportazioni di petrolio. La guerra in Ucraina e la crisi energetica sono i motivi principali che hanno portato alla rapida riabilitazione del principe. Macron ha chiuso in fretta la sua tournée africana ed è tornato dalla Guinea Bissau in tempo per la cena di lavoro all’Eliseo, in un tête-à-tête, con Mohammed bin Salman. L’opposizione e le ong si sono scatenate contro la presenza a Parigi di Mbs, ma la scelta di accoglierlo è pienamente rivendicata. «Il presidente nel colloquio affronta la questione dei diritti umani, come fa sempre — dice una fonte dell’Eliseo — e la Francia continua a chiedere che sia fatta piena luce sul caso Khashoggi. Ma questa visita si inscrive nel contesto internazionale che conosciamo, con la guerra in Ucraina e le conseguenze alimentari e energetiche. Il presidente lavora, parla, agisce con i principali attori della regione, con i nostri partner americani e altri. È il solo modo per avere un peso. Realpolitik? No, politica e basta». Le organizzazioni in difesa dei diritti umani non sono d’accordo, e tre di queste ieri mattina hanno presentato una denuncia presso i giudici di Parigi. Gli alti dignitari in visita in Francia godono dell’immunità diplomatica quindi Mbs non rischia l’arresto, ma la mossa è simbolicamente importante e potrebbe avere qualche conseguenza legale in futuro. «Questa visita è una vergogna», dice Abdullah Alaoudh, dirigente dell’ong Dawn (Democracy for the Arab World) nata su idea dello stesso Khashoggi. «Mbs cerca di fare dimenticare i suoi crimini, ma sostiene i leader delle guerre in Libia e altrove, e ha arrestato tanti oppositori in Arabia Saudita». Oltre a Dawn, hanno presentato denuncia Amnesty International e la fondazione svizzera Open Society Justice Initiative. I tribunali francesi hanno una competenza universale per i crimini contro l’umanità e possono mettere sotto inchiesta i presunti autori quando si trovano in Francia. L’ex candidato ecologista alle presidenziali Yannick Jadot ha attaccato duramente Macron: «Il menu della cena è il corpo smembrato di Khashoggi? La pace e i diritti umani? No! Petrolio e armi! L’esatto contrario di quel che si deve fare», e forti critiche sono arrivate anche dalla sinistra radicale di Mélenchon e dal Rassemblement national di Marine Le Pen. Macron cerca di ottenere più petrolio dall’Arabia Saudita, avere voce in capitolo sui destini del Medio Oriente dal Libano all’Iran, e anche ricordare il savoir faire delle imprese francesi di costruzione, nel momento in cui Mbs sta per lanciare le gare d’appalto per Neom, il faraonico progetto di megalopoli del futuro sulle rive del Mar Rosso.
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