Gentile Signora Deborah Fait
Ringrazio innanzitutto per la pubblicazione della mia lettera e per la sua gentile risposta, anche se in dissenso. Però vorrei formulare alcune considerazioni Capisco che siete schierati in tutto e per tutto contro la criminale guerra scatenata da Putin contro l'Ucraina, ma ho l'impressione che per voi chi non segue la vostra linea sia erroneamente classificato come amico di Putin. Non sono per nulla d'accordo. Io stesso sono contro Putin, ma al tempo stesso vedo che questa guerra sta squassando un paese intero, che non si sa in che modo potrà essere ricostruito, con tante vittime civili fra cui diversi bambini e danni enormi alle strutture ed abitazioni. Penso che continuare sia sempre peggio per gli ucraini e parlare di pace non significhi dare ulteriore spazio di manova a Putin. C'è chi paventa che possa accadere come Hitler nel 1940, ma ritengo sia impossibile in quanto le condizioni sono ben diverse. Pensare che la Russia venga sconfitta è una pura illusione che comporterà ulteriori disastri. Riguardo alla crisi di governo vedo che anche oggi avete pubblicato un articolo di Repubblica, il che significa che sposate la sua linea, sempre faziosa e piena di odio per i suoi avversari, anzi nemici. E voi, visto cio che di solito scrive contro Israele, dovreste saperlo. Un esempio. In questo articolo dà la colpa della crisi al trio Meloni, Salvini e Berlusconi oltre a Conte. A parte che ci sarebbe molto da dire anche sui comportamenti del PD, in ogni caso meglio lo scioglimento adesso che continuare con un simile governo con dentro degli irresponsabili 5 stalle. Ripeto in Israele 5 elezioni in tre anni. Comunque perché inserire la Meloni visto che il suo partito è sempre stato all'opposizione? Per quale motivo avrebbe dovuto in questa occasione votare a favore? Per fare un piacere a Draghi e a Letta? Mi sembra assurdo. Ma la Meloni deve essere descritta in ogni caso come luciferina. Questo è il classico metodo Repubblica che sgancia veleni contro i suoi avversari come ha ben insegnato Scalfari. È solo un antipasto delle tante cattiverie che questo quotidiano si prepara a sversare contro la Meloni. Cordiali saluti
Giovanni Cattani
PS : io la Meloni non l'ho mai votata anche se l'apprezzo. In fondo un mese fa l'apprezzava anche il Corrierone visto che auspicava un governo Letta Meloni.
Gentile Giovanni, La guerra in atto in Ucraina è barbara e criminale e su questo siamo d’accordo. Lei parla di pace. Certo, questa sarebbe la soluzione ottimale ma è chiaro che a non volere la pace è proprio Putin , non appena si apre uno spiraglio in quel senso, scatena un altro bombardamento come quello su Odessa non appena finiti i colloqui per il grano. Quando si parla del conflitto tra Israele e palestinesi, diciamo sempre che la pace bisogna farla in due. Purtroppo ad ogni colloquio tra Israele, USA e palestinesi, (sono anni che non si fanno ormai e non per colpa di Israele) questi ultimi scatenavano ondate di terrorismo mandando tutto a farsi benedire. Questo sta succedendo anche con i russi, al minimo tentativo di parlarsi, arriva un bombardamento con morti e feriti. E tutta la tragedia ricomincia. La Repubblica ha cambiato direttore e non si può dire che Maurizio Molinari continui la politica di Scalfari nei confronti di Israele. Detto questo Giorgia Meloni, la ritengo una persona intelligente e preparata anche se non è difficile esserlo in mezzo a quell’orda di politici il cui QI è spesso simile alle meduse. Ma non la voterei, non basta essere intelligenti! Sinceramente in Italia non saprò per chi votare. Si, in Israele andiamo verso la quinta elezione ma sempre votando, mai passando il governo da una mano all’altra senza chiedere il parere del popolo. Il mondo è in grande confusione, speriamo solo di venirne fuori. Un cordiale shalom
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Dalla lettera del signor Cattani la penso esattamente (e anche peggio) del sopracitato signore, sia chiaro che ciò non cambierà di una virgola l mio pensiero pro Israele , questi giornali e giornalisti ,vedono israele alla stessa stregua della russia e ogni ebreo che non vuole ri dare la terra ai palestinesi è un putin . non lo vedo necessario riportare le notizie di costoro, ma questo sito è vostro e ne fate ciò che volete. noi scriviamo a questi giornali (non rispondono mai talmente sono altezzosi) rimproverandoli per le cazzate che scrivono su israele , e voi gli accarezzate la testa . carissima Deborah , in ucraina c'è una guerra civile fra filorussi e filooccidentali (dove entrambi sono aiutati dai propri sostenitori) ,se non lo è , gli Ebrei hanno invaso la palestina e devono andarsene via tutti. personalmente avrei preferito che russi ed ucraini si fossero gemellati ,e che entrambi avessero avuto un rapporto privilegiato con l'europa , ma non è successo purtroppo. Saluti vivissimi
Luigi Russo
Gentile Luigi, provo a fare un ragionamento. In Ucraina è in atto una guerra civile tra filorussi e filooccidentali. Bene. Siamo d’accordo. Il problema è che chi bombarda è Putin, non Zelensky. Il problema è che gli ucraini muoiono, non la popolazione russa, a parte quei poveri ragazzini soldati mandati a fare una guerra criminale. È verissimo che la Repubblica scriveva sempre contro Israele ma il direttore è cambiato. La linea politica dei giornali cambia a seconda di chi li dirige. Il suo paragone con Israele è sbagliato. Intanto Israele non deve ri-dare la terra ai palestinesi perché non è mai stata loro. Inoltre Israele non ha invaso niente perché non si può invadere il proprio paese. In questa parte del MO l’unica nazione inventata di sana pianta è la Giordania, creata dal nulla dagli inglesi, per dare un regno alla famiglia Hashemita fuggita dall’Arabia Saudita. Un cordiale shalom
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Gentile redazione IC: mi riferisco all'articolo di Repubblica "Quella colpa eterna di essere ebrei", la recensione di Corrado Augias. Di certo non oso misurarmi con la cultura di Augias, nel comprendere l'erudita recenzione del testo di Cavaglion. Conoscendo Augias, qualche dubbio su alcune frasi miviene; ad esempio, (Parecchi ebrei parteciparono al movimento risorgimentale per l’unità d’Italia, l’idea di democrazia però, ovvero l’inalienabilità dei diritti dell’individuo, aveva nelle loro comunità limitata diffusione. ). (... così come nocque, perquanto riguarda le comunità ebraiche, il lento formarsi di una coscienza democratica, il che aiuta anche a capire la rapidità con cui molti caddero nell’inganno del fascismo. ). (Non si può trascurare però: «Il rapporto tra il numero degli ebrei antifascisti e il numero, considerevolmente più alto, di coloro che non lesinarono consenso al regime». ). (Tra i numerosi altri temi c’è il primo sorgere, sul finire del XIX secolo, dell’ideologia sionista che pareva offrire buone speranze per un ritorno alla terra dei padri ), perchè CHE PAREVA?. Mi sembra che Augias mette sullo stesso piano una piccola comunità ebraica con l'intero apparato sociale e istituzionale italiano, nonchè il cattolicesimo romano, a cui sarebbe spettato il dovere di difendere i più deboli. Premetto di non aver letto il testo, ma vorrei da voi un segnale che sono io a pensare male, e che il commento di Augias rispecchia in pieno il pensiero di Cavaglion. Un saluto...
Angelo Di Palma
Gentile Angelo, Con tutto il rispetto per la carriera giornalistica e culturale di Corrado Augias, molto spesso non sono d’accordo con le sue idee. L’inizio dell’articolo dove ricorda Eugenio Scalfari e le sue battaglie per una democrazia liberale, mi hanno infastidita non poco pensando al passato del giornalista defunto ma bisogna rispettare le idee di tutti, dicono. Non rispetto invece l’opinione di Augias su “Parecchi ebrei parteciparono al movimento risorgimentale per l’unità d’Italia, l’idea di democrazia però, ovvero l’inalienabilità dei diritti dell’individuo, aveva nelle loro comunità limitata diffusione”. La cultura ebraica è fatta di democrazia, dallo Shabbat, riposo che doveva essere rispettato da tutti, padroni, schiavi e animali di casa ( parliamo di 3000 anni fa quando presso altri popoli gli schiavi non avevano nemmeno il diritto alla vita), al rispetto per la donna e furono anche i primi tra i popoli antichi, ad abolire la schiavitù. Quanto al fascismo gli ebrei si sono comportati né più né meno come tutti gli altri italiani. Chi era a favore e chi contro, fino al 1938 quando si accorsero del tradimento nei loro confronti. Sul sionismo Augias fa un errore grande mettendo in dubbio che fosse e sia tuttora il ritorno del popolo ebraico nella propria terra. Dubito che la recensione di Augias rispetti il pensiero di Alberto Cavaglion che conosco come storico serio e studioso dell’ebraismo, penso che questo sia il suo pensiero personale che a volte esprime anche nei programmi televisivi cui partecipa. Corrado Augias farebbe meglio a preoccuparsi per la democrazia in Europa che ha lasciato a desiderare nei secoli e che una volta raggiunta, con grande fatica e molti morti, se la sta lasciando sfuggire di mano in modo dissennato. Un cordiale shalom