IC7 - Il commento di Davide Romano: Il doppio test
Una dozzina di anni fa Fiamma Nirenstein ha portato a conoscenza del pubblico italiano l’esistenza del libro “The Israel test”, dove venivano spiegati i grandi doni dello Stato di Israele al mondo: scienza dell'agricoltura, medicina, software, civilizzazione umana, ecc. Di fronte a tutto questo, si spiegava nel libro di George Gilder, solo un fanatico può odiare una piccola democrazia circondata da regimi dittatoriali. E’ esattamente il caso di islamisti, comunisti, neonazisti e tutti quanti hanno in odio la democrazia e il capitalismo. E in effetti, anche in Italia, per capire se il nostro interlocutore è una persona ragionevole o un fanatico, è sufficiente parlare di Israele. Funziona. Quando si tocca il tasto dello Stato ebraico ecco che chi appariva pacato fino a un minuto prima, d’improvviso si svela e inizia a sputare insulti e odio contro Gerusalemme.
Purtroppo la guerra in Ucraina ci ha svelato che il “test israeliano” non è completo. Tra gli amici di Gerusalemme infatti, si annidano diversi sostenitori di Putin. Stento a capire la coerenza di chi difende la democrazia israeliana dalle vicine dittature mentre al contempo appoggia la dittatura russa che invade una democrazia. Ma del resto è anche vero che tra chi appoggia la democrazia ucraina non mancano i sostenitori dell’autocrazia palestinese o, addirittura, i simpatizzanti di Teheran. Purtroppo lo stesso mondo ebraico italiano non è nuovo a queste incoerenze: basta pensare alle folte minoranze di ebrei sostenitori dell’Unione Sovietica nei decenni prima dell’89.
Resta dunque un solo modo per capire se chi abbiamo di fronte è persona ragionevole e davvero democratica: il doppio test: Israele e Ucraina. Ci eravamo illusi che chi difendeva una democrazia volesse difenderle tutte, ma ahinoi non è sempre così. E credo che su questo - dal mondo ebraico agli amici di Israele – sia necessario approfondire il tema e illuminare le zone d’ombra per fare chiarezza. L’ebraismo è stato riassunto dal grande rabbino Hillel nella frase “Ama il prossimo tuo come te stesso, tutto il resto è commento”. Sarebbe dunque il caso di riflettere su come l’ebraismo e la cultura che esprime siano incompatibili con regimi che vivono sul terrore e la morte altrui.
Davide Romano