I media italiani hanno dimenticato l'Ucraina
Commento di Deborah Fait
I media italiani lavorano a compartimenti stagni. Per più di due anni le TV hanno parlato solo della pandemia, nessun’ altra notizia era importante. I talk show e i telegiornali sciorinavano sentenze sul virus assassino, facevano l’elenco dei poveri morti, di tutti i malati rinchiusi nei lazzaretti. Vaccino si, vaccino no. Col vaccino ci si salva… il vaccino ammazza più del virus. E non mancavano le liti pubbliche tra i titani della scienza su chi avesse ragione. Avevamo la nausea nel vedere le piazze italiane invase dai no vax che davano degli assassini ai sì vax. Piangevamo dinnanzi alle file di Tir pieni di bare, i no vax dicevano che fossero vuote e preparate solo per creare il panico e arricchire le case farmaceutiche. E c’era anche chi ci credeva. Due anni e più di un vero e proprio incubo chiusi in casa con la Tv che ci diceva che potevamo tutti morire soffocati in quelle macchine mostruose di cui erano dotati gli ospedali. Non è mancato nemmeno l’attacco a Israele che aveva più vaccini di tutti e prima di tutti perché non aveva fatto storie e li aveva pagati brevi manu.
“Pfeizer è ebreo e, si sa, tra ebrei…”, dicevano, e giù con offese antisemite sugli ebrei che volevano comandare il mondo. Poi, improvvisamente le cose sono cambiate, il virus non era più così importante di fronte all’orrore che stava accadendo in Ucraina. La Russia, comandata dal suo novello zar, aveva invaso quel paese per “denazificarlo”, questa la scusa che avrebbe subito avuto migliaia di fan come se il nazismo non fosse stato il Male di tutta Europa. I media hanno immediatamente abbandonato il problema Covid per dedicarsi quotidianamente a quella guerra spaventosa nel cuore dell’Europa. È così ricominciata la solfa dei talk show con un altro “oggetto” all’ordine del giorno. Tutti, nessuno escluso, hanno sostituito i “principi della scienza”, esperti chi più chi meno, dei pericoli del virus maledetto, con improvvisati conoscitori della storia ucraina dalle origini ai nostri giorni. Da scienziati gli italiani si sono convertiti in generali, condottieri, valenti conoscitori delle varie tattiche di guerra. Il Donbass, che nessuno prima conosceva, è diventato il nome più famoso pronunciato dai nostri giornalisti e dai loro ospiti.
Dal 24 febbraio abbiamo assistito impotenti e angosciati a un continuo bollettino di guerra su bombardamenti, stupri, bambini ammazzati e violentati. Chi voleva distrarsi un po’ e dimenticare l’orrore della morte, non poteva nemmeno andare al bar perché anche là era pieno di esperti filo russi o filo ucraini che si prendevano per i capelli. Personalmente non sono mai riuscita a capire i filo russi e continuo a non capirli. Come si fa a stare con chi invade un paese e ammazza i civili? Assistere ai salotti di opinione televisivi era frustrante perché venivano messi sullo stesso piano invasi e invasori e gli ospiti filo putiniani non mancavano mai, anzi erano sempre prevaricatori e il loro motto era “dobbiamo denazificare l’Ucraina”. Detto da chi ha inventato il libello più antisemita che esista al mondo, quei ”Protocolli dei savi Anziani di Sion”, cui si è ispirato Hitler, che attualmente è uno dei falsi più letti nei paesi arabi, è per lo meno strano. Poi, per evitarci la noia, ecco che cade il governo in Italia e di nuovo cambia la musica nelle nostre televisioni a compartimenti stagni. L’Ucraina con tutti i suoi orrori di morte viene immediatamente dimenticata e incomincia il balletto di Mario Draghi che abbandona il governo e scioglie le camere… chi è felice, qualcun altro è disperato. E i 5 stelle dove sono finiti? ahh si sono divisi, meno male, non esistono più, che felicità, adesso si mandano affanculo reciprocamente, benissimo, ce ne siamo liberati…macchè adesso si sono moltiplicati per due… una sciagura. Ma, la Meloni sarà premier? … sì, è l’unica intelligente…, no, per carità strepita come una lavandaia… E Berlusconi che fa? augura uno sgradevolissimo “riposino in pace” a chi gli ha girato le spalle e ha lasciato Forza Italia. Ecco, questo teatrino è incominciato ed è ancora più patetico del precedente del 2018 e di tutti i governi che si sono succeduti eleggendosi da soli mandando affanculo il popolo italiano che, purtroppo, accetta sempre troppo supinamente l’arroganza dei politici. L’Ucraina viene vergognosamente dimenticata mentre l’Italia dipinge il triste quadro di quello che in realtà è “Povera patria, schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame che non sa cos’è il pudore…” come scriveva quel poeta che era Franco Battiato. Per dirla invece con meno eleganza, ma papale-papale, abbiamo anche Giorgio Gaber, il mito della mia gioventù, che cantava: “Ma la sola vera riforma delle istituzioni è che ve ne andiate tutti fuori dai coglioni”.
Per concludere questa triste carrellata sugli argomenti preferiti dai media italiani, dobbiamo constatare che, in meno di un minuto, hanno messo da parte quella infame guerra, se non per dire che Salvini è segretamente andato a Mosca, coni suoi soliti chili di rosari e immagini di Madonne: “I viaggi segreti di Salvini in Russia per «dare una mano», la venerazione di Berlusconi verso Vladimir considerato un «dono del Signore» e i legami del partito di Conte con Russia Unita, nonché la sua battaglia per fermare l’invio di armi in Ucraina, confermano la benevolenza [degli affossatori del governo Draghi] verso un regime autoritario in cui tutto è più semplice perché si evita la noia della democrazia. Elisabetta Gualmini, HuffPost. (Periscopio di Diego Gabutti su www.informazionecorretta da leggere assolutamente)
https://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=209&sez=120&id=86531 . In attesa di vedere nascere una specie di governo dalle prossime elezioni, passeremo il resto dell’estate tra campagne elettorali, propaganda su chi salverà l’Italia da se stessa. Il dolore e l’orrore della morte di innocenti che sta accadendo là, nel cuore di questa povera e debole Europa, è già passato in secondo, terzo, quarto piano. Come potremo aiutare l’Ucraina a difendersi?