mercoledi` 16 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
13.07.2022 Oleksandr Honcharenko: 'Se l’Occidente ci aiuta Kramatorsk resterà libera'
Intervista di Paolo Brera

Testata: La Repubblica
Data: 13 luglio 2022
Pagina: 13
Autore: Paolo Brera
Titolo: «'Se l’Occidente ci aiuta Kramatorsk resterà libera'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 13/07/2022, a pag. 13, con il titolo 'Se l’Occidente ci aiuta Kramatorsk resterà libera' l'intervista di Paolo Brera.

Oleksandr Honcharenko: “Se l'Occidente ci aiuta Kramatorsk resterà libera”  - la Repubblica
Oleksandr Honcharenko

«Resta vivo». Ci si saluta così, a Kramatorsk. Il sindaco Oleksandr Honcharenko è asserragliato con il suo staff.

Gli allarmi risuonano continuamente. I boati tolgono il sonno, il bagliore delle esplosioni illumina la notte. I russi stanno costruendo una tenaglia sulla città? «Non riusciranno a chiuderla. Torni nel 2025, sarò ancora sindaco».

I suoi concittadini sono meno ottimisti. Dicono che è spacciata. «Li tranquillizzi, ho l’arma segreta… Mi lasci sorridere. Il nostro esercito ha fermato i russi a Severodonetsk e Lysychansk per 4 mesi, si è ritirato solo quando la pressione era insostenibile. Con le armi che aspettiamo non ci conquisteranno».

Ma le armi sono arrivate ... «Servono cento Himars, a quanto ne so ne abbiamo 8 o 9. E i russi hanno dieci soldati per ogni ucraino».

La gente del Donbass dice che gli ucraini li odiano e Kiev li ha traditi. Vi sentite abbandonati? «Ma niente affatto! Ci sentiamo abbandonati dall’Occidente, semmai».

A Chasiv Yar sono stati estratti 43 corpi dalle macerie: molti erano soldati in un palazzo civile... «Non commento, è un’altra città».

Anche nell’hotel Industria di Kramatorsk, chiuso e occupato dai soldati sono morti due civili. Perché non imponete che i militari si accampino fuori? «Se la logica è questa, anche i supermercati sono a rischio: dovremmo impedirgli di fare la spesa? Ci sono sempre mezzi militari posteggiati davanti: forse per questo diventa un obiettivo legittimo?».

Perché non vengono imposte regole che proteggano i civili? «A Kramatorsk i russi hanno colpito una stazione ferroviaria con 4mila profughi in partenza. Ci uccidono a prescindere. Hanno colpito la nostra scuola: che obiettivo è una scuola?».

Sono chiuse da febbraio. Molte sono usate dai soldati. «Non c’era nulla di militare. A 200 metri c’è una caserma di polizia. Hanno sbagliato mira? Non è comunque un obiettivo legittimo».

La gente dice: “Ci prendono tra due fuochi”. Ha paura. «La guerra dovrebbe essere tenuta fuori, ma servono armi a lunga gittata e molti più Himars e munizioni». Chiedete di evacuare in massa? «L’inverno sarà duro. Non avremo riscaldamento a gas e si geleranno i tubi dell’acqua corrente. L’elettricità andrà in sovraccarico e sarà a singhiozzo. Meno gente resta e più sarà facile difendere la città. Avremo meno morti e meno pressione sui soccorsi. Eravamo 220mila, ora siamo ancora 68mila: il 30%».


Zelensky, un eroe

Tagliate servizi e utenze per convincerli a partire? «È la guerra che li taglia. Ma c’è chi non va via comunque: otto anni fa i filorussi ci occuparono per un breve periodo, ma rimasero in 30mila. C’erano bombardamenti ogni giorno, nessun negozio aperto, i bancomat fuori servizio, niente acqua corrente, la luce instabile… Rimase il 15%. A Lysycjansk tutti sapevano cos’era successo a Severodonetsk, ma in diecimila sono rimasti: il 10%.

I russi avanzano rapidamente? «Negli ultimi mesi si sono avvicinati a Sloviansk di tre o quattro chilometri, nell’ultimo mese non hanno guadagnato un metro. Si stanno concentrando verso Bakhmut».

Ha la lampada di Aladino: i suoi tre desideri? «Cento Himars, mille pezzi d’artiglieria e 500 carri armati. Ma mi basta un solo desiderio: che muoia Putin».

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT