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La Repubblica Rassegna Stampa
10.07.2022 Diecimila soldati ucraini addestrati in Gran Bretagna
Cronaca di Daniele Raineri

Testata: La Repubblica
Data: 10 luglio 2022
Pagina: 9
Autore: Daniele Raineri
Titolo: «Diecimila soldati ucraini addestrati in Gran Bretagna»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/07/2022, a pag. 9, con il titolo "Diecimila soldati ucraini addestrati in Gran Bretagna" l'analisi di Daniele Raineri.

Festival Internazionale del Giornalismo
Daniele Raineri

In pictures: Ukraine marks Day of Unity amid Russia invasion fears |  Euronews

Oltre all’invio di armi e di aiuti, Londra si è presa il compito di formare altri soldati ucraini per riempire i vuoti creati da quasi 140 giorni di guerra. Ieri il ministro inglese della Difesa Ben Wallace ha annunciato che l’esercito sta addestrando reclute ucraine in alcune basi nel Regno Unito, con l’obiettivo di preparare 10mila soldati ucraini al conflitto nel giro di tre mesi. Gli inglesi hanno dato alle reclute le divise, l’equipaggiamento necessario al corso, 3mila istruttori e hanno assoldato traduttori che devono fare da tramite. Ci sono anche 2.400 fucili d’assalto del tipo Ak, di fabbricazione sovietica, per rendere l’addestramento il più possibile realistico: sarà il tipo di arma usato dai soldati quando torneranno a combattere in Ucraina. Un reparto militare del Galles si è occupato in questi giorni di provare tutti i fucili Ak per verificare che funzionassero bene prima di darli in mano agli ucraini. Gli ucraini si esercitano nelle basi inglesi perché i russi colpiscono con i missili i centri di addestramento in Ucraina: a maggio hanno bombardato quello di Desni e hanno ucciso 87 militari, a marzo avevano colpito il centro di Yaroviv e avevano ucciso anche molti volontari stranieri.

New ′Glory to Ukraine′ army chant invokes nationalist past | Europe | News  and current affairs from around the continent | DW | 24.08.2018

Anche gli ucraini che si addestrano all’uso di nuove armi, per esempio gli Himars, lo fanno in basi militari sparse per l’Europa e non in patria per ridurre i rischi. Per la prima volta tre giorni fa i russi non hanno annunciato nuove avanzate nel loro bollettino militare quotidiano – è una cosa che fanno sempre, anche se spesso è soltanto un trucco retorico per fare propaganda – e il presidente Putin nel messaggio di congratulazioni alle truppe per la conquista della regione di Lugansk ha parlato anche lui per la prima volta della necessità per i soldati russi di "riposare". Anche il ministero della Difesa russa venerdì ha confermato che c’è una "pausa operativa"in corso. Tradotto dalla versione edulcorata data all’audience nazionale in Russia, vuol dire che la campagna nel Donbass di aprile, maggio e giugno per prendere le due città di Severodonetsk e Lysychansk ha aperto vuoti spaventosi nei reparti schierati dal Cremlino, nelle milizie separatiste della cosiddetta Repubblica di Lugansk e nelle unità di contractor assoldate per fare numero. Anche se si parla di "pausa operativa", continueremo a vedere bombardamenti e anche scontri tutti i giorni – l’artiglieria russa in queste ore continua a colpire soprattutto le città di Bakhmut e Sloviansk.

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