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Il Messaggero Rassegna Stampa
30.01.2003 Israele-Usa: non alleanza ma dipendenza
E' quanto ritiene il corrispondente del Messaggero Eric Salerno

Testata: Il Messaggero
Data: 30 gennaio 2003
Pagina: 13
Autore: Eric Salerno
Titolo: «Israele, Sharon cerca alleati per governare»
A due giorni dalle elezioni, traspare la perplessità del giornalista sulla schiacciante vittoria di Sharon. Per tutto l’articolo si mantiene su questo tono, finchè non ricade nella faziosità dinnanzi a questi due argomenti: Arafat e l’America di Bush. Parlando della possibilità del Likud di negoziare per la nascita dello stato palestinese, egli scrive:
alla fine sarà soltanto Bush a determinare il futuro. Sharon, anche per salvare l’economia israeliana, farà quello che vuole il presidente americano.
Israele può contare su un unico alleato, l’America. Essere suo alleato, quindi, non significa essere suo fedele seguace. L’impronta americana sulla situazione israeliana incide e aiuta molto, ma finchè al governo ci sarà Arafat, i processi di pace andranno sempre più a rilento. E a proposito del leader palestinese, il giornalista prosegue:
Ma Arafat ha affermato ieri di rispettare il responso delle urne israeliane e di essere disposto a ritornare "anche subito" al tavolo delle trattative col vittorioso Sharon.
Anche prima delle elezioni, al governo c’era Sharon,la sua politica rimarrà la stessa: perché solo adesso Arafat si rende disponibile a trattare "anche subito" con Israele?
Per chiudere l’articolo, il giornalista riporta una sintesi degli scontri nei territori:

Un ragazzo palestinese è stato ucciso a Gaza,

da chi, come, quando, perché?

Padre e figlio israeliani sono stati feriti vicino ad un insediamento in Cisgiordania.
da chi, come, qunado, perché?
Per la Jihad islamica gli attentati riprenderanno con rinnovato vigore di fronte alla rielezione di Sharon.

Così conclude l’articolo, non un segno di indignazione, non un commento. Niente.
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