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Diego Gabutti
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Periscopio 06/07/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 06/07/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Marina Cvetaeva, l'invincibile sete di libertà di una poetessa  antisovietica | BonCulture
Marina Cvetaeva

Dal 24 febbraio l’Ucraina si sveglia ogni mattina con tre bambini in meno. Scompaiono seppelliti dalle macerie delle loro case, colpiti a tradimento da missili, bombe, schegge, vetro in frantumi, proiettili. Monica Perosino, La Stampa.

È tempo di togliersi l’ambra, / è tempo di cambiare parole, / è tempo di spegnere la lanterna / sul portone. Marina Cvetaeva, 7 marzo 1941, poche settimane prima del suicidio.

Ora che purtroppo il Donbass e la striscia sul mar Nero sono in mano a Mosca, le sanzioni dissanguano l’Ue più della Russia e l’isolamento e la caduta di Putin si rivelano pie illusioni, qualcuno smetterà di credere alle balle che racconta? [Lasciamo stare le «balle», ma notare il «purtroppo»] Marco Travaglio, il Fatto.

Putin si congratula con i suoi per la vittoria, ma è una situazione che ricorda la storiella dell’infallibile arciere giapponese. La conosce? C’era questo arciere giapponese che diceva di fare sempre centro e di non sbagliare mai, fino a quando la gente non si accorse che quello prima tirava la freccia e poi disegnava il bersaglio attorno al punto colpito dalla freccia. Serhiy Hrabsky, colonnello ucraino (Daniele Raineri, la Repubblica).

«Ciao! Abbiamo deciso di mostrarti soltanto i prodotti acquistabili nel tuo Paese. È brutto vedere cose che non puoi comprare, vero?». Il portale britannico di shopping online ASOS prende in giro gli utenti russi che ogni giorno vedono sparire un altro pezzo dei consumi ai quali si erano ormai abituati. Venerdì è stata la volta delle licenze di gaming NVIDIA e del produttore francese di software di sicurezza Thales. Sono tornate le code ai negozi Ikea, chiusi da marzo: il gigante svedese sta svendendo i magazzini. Il 58% delle società estere censite in Russia hanno lasciato il mercato russo oppure sospeso le attività. Il dato più drammatico proviene dal settore automobilistico: la produzione di automobili rispetto al maggio del 2021 ha registrato una caduta del 97%. […] Anche la speranza nella Cina si sta rivelando esile: dopo il collasso delle importazioni di smartphone e tablet cinesi, Huawei ha annunciato la graduale chiusura dei suoi store in Russia. Anna Zafesova, La Stampa.

[Mosca, dal nostro inviato]. C’è chi, da oppositore di Putin, ritiene che le sanzioni non facciano che rafforzarlo. I prezzi sono aumentati, ma meno di quanto siano aumentati in Europa. Il rublo è forte [e] le persone invadono ristoranti, parchi pubblici e centri commerciali. C’è persino chi ringrazia noi occidentali: «Ben vengano le vostre sanzioni, così finalmente torneremo a produrre noi quel che finora compravamo in Europa». Alessandro Di Battista, il Fatto.

Dopo quattro mesi di guerra […] molti scrittori e artisti si esprimono con parole chiare [come fa] Jurij Ševčuk, leader di uno dei più celebri gruppi rock russi: «La patria, amici, non è il culo del presidente che occorre continuamente baciare. La patria è una vecchietta mendicante alla stazione che vende patate. Ecco cos’è la patria». Memorial Italia.

Come il Ray Milland di Giorni perduti, uno dei grandi capolavori di Billy Wilder, che vagava per New York alla disperata ricerca di un po’ di whisky, così Peppe Conte si aggira tra il fortino M5s di Campo Marzio e Palazzo Chigi per escogitare il modo in cui salvare le penne in una temperie politica che lo vede crollare nei sondaggi e nei voti veri, abbandonato dai fan di Luigi Di Maio, surclassato da Mario Draghi sulla scena internazionale, e ora trattato come un ragazzino da quegli stessi del Nazareno che lo idolatravano come «punto di riferimento fortissimo dei progressisti». Mario Lavia, Linkiesta.

Le partite Iva dovrebbero scegliere il centrodestra? E perché mai? E i piccoli imprenditori, i commercianti, i professionisti, il gran mare del lavoro autonomo senza rappresentanza, perché mai dovrebbero interessarsi dello scontro tra Sboarina e Tosi? Non è che vadano altrove (dove, poi!). Se ne stanno a casa. Pierluigi Battista, HuffPost.

Il sistema dei tamponi e dei tracciamento è una delle più robuste colonne su cui si fonda il meccanismo liberticida del green pass. Se non si provvede ora a superare la psicosi da sorveglianza, fra pochi mesi l’intera macchina discrimina toria al servizio della Cattedrale sanitaria riprenderà, fatalmente, a funzionare. C’è un solo modo per impedirlo: basta tamponi, adesso. Francesco Borgonovo, La Verità.

Immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno? Karel Čapek.

Si può dire qualunque cosa; ai tempi miei no, e quindi venni severamente redarguita quando, in terza liceo, alla lettura di «Amor ch’a nullo amato amar perdona», esclamai: ma è Venditti. Oggi, un liceale che correggesse il professore dicendo che Paolo e Francesca è un refuso, ha visto le spose al tg, sono Paola e Francesca, quel liceale lì prenderebbe senz’altro un buon voto per l’attenzione all’attualità e ai temi sensibili. Guia Sorcini, Linkiesta.

Hillary Clinton ha fatto la sua tesi di laurea su Saul Alinski, fondatore del Partito radicale e adepto di Lucifero, Obama ha dato ufficialità alle chiese sataniche, i fratelli Podesta del partito democratico hanno giocherellato spesso con queste cose, tipo cene sataniche, mentre i Clinton mandano alle chiese sataniche auguri di Natale. Il progetto di spingere il mondo in una guerra nucleare e, in tutti i casi, di distruggere l’Italia e mettere in crisi l’occidente cristiano, potrebbe non essere satanico? E così straordinariamente delirante pensare che abbia costituito una rete e che questa rete influenzi la politica mondiale? Silvana De Mari, La verità.

Sant’Antonio allu diserte se cuciva li pantalune / Satanasse pe’ dispiette glie freghette li buttune / Sant’Antonio se ne freghe cun lu spaghe se li leghe. / Sant’Antonio Sant’Antonio lu nemice dellu demonie. I Gufi.

Nessuno è così stupido da credersi tale. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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