lunedi` 25 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






 
Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
<< torna all'indice della rubrica
Periscopio 02/07/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 02/07/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

La NATO: paesi membri e sistema delle alleanze | Studenti.it

Spesso sento dire che Croce preferiva Goethe a Rimbaud, Panzacchi a Baudelaire. Io rispondo che Croce ha insegnato alla mia generazione delle cose grazie alle quali noi poi abbiamo potuto apprezzare Rimbaud e Baudelaire. Raffaele La Capria, scomparso il 26 giugno.

Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è finalmente soddisfatto: «La Nato ha dimostrato grande lucidità». E il presidente polacco Andrzey Duda è addirittura euforico. Nel vertice di Madrid, l’Alleanza Atlantica ha preso la direzione che ucraini e polacchi, insieme con i baltici, chiedevano da almeno tre mesi. Ritorna la «Fortezza Europa». La politica, la diplomazia lasciano il passo alla logica della forza, delle armi. Giuseppe Sarcina, CorSera.

Nel bosco di Yasenevo, che nasconde dagli occhi indiscreti il quartier generale dello spionaggio estero russo, è stato inaugurato monumento dedicato a tutti gli agenti sotto copertura che hanno spiato per il Cremlino negli ultimi cento anni. Ma il volto bronzeo dello 007 russo non è quello, celebre, di Kim Philby o di Rudolf Abel, leggendarie talpe del Kgb. Seduto pensieroso nell’erba di Yasenevo è Max Otto von Stierlitz, mai esistito nella realtà. […] Stierlitz è il protagonista di una quindicina di romanzi di Yulian Semyonov, e soprattutto di una serie televisiva del 1973, I 17 attimi della primavera. […] Cult in patria, la serie – autorizzata e supervisionata dall’allora capo del Kgb Yuri Andropov – è una chiave per capire il mondo nel quale si è formato Putin quand’era una giovane recluta dei servizi. Anna Zafesova, La Stampa.

[Dopo Ottobre] in letteratura una delle soluzioni politiche fu la semplice aggiunta a vecchie tematiche e motivi d’un aggettivo che avrebbe dovuto sistemare e giustificare tutto: krasnyi, rosso. Comparvero così Tarzan rossi, detectives rossi, Pinkerton rossi dalle cui copertine a colori vivaci [che] garantivano al compratore un contenuto facile, leggibile [e pedagogico]. Gian Piero Piretto, Il radioso avvenire.

Nudi, i leader occidentali sarebbero uno spettacolo disgustoso. Bevono troppo alcool e non fanno sport. Vladimir Putin.

Se Putin fosse stato una donna, non avrebbe mai invaso l’Ucraina: la sua folle guerra è un perfetto esempio di mascolinità tossica. Boris Johnson.

Il ministro inglese della Difesa, Ben Wallace, ha rincarato la dose, sostenendo che il presidente della federazione russa ha la tipica sindrome di chi è basso di statura. Maurizio Belpietro, La Verità.

Buone vacanze, bambini della Russia. Al vostro ritorno in classe, il prossimo primo settembre, ogni lunedì assisterete all’alzabandiera in cortile, mentre ascolterete l’esecuzione dell’inno nazionale dagli altoparlanti. Una volta in classe, anche i più piccoli, gli alunni delle elementari, troveranno una materia in più da studiare: «Educazione patriottica dei cittadini della Federazione Russa». Marco Imarisio, CorSera.

Nel 2009, nel centro di Teheran ha aperto un piccolo negozio – Tsixty Skateshop – dove gli skateboard sono venduti a prezzi accessibili. Mi stupisce, ma non dovrebbe, tutto questo insieme di ragazze e ragazzi, di tavole con le rotelle, di allegria, di inglese sciorinato con gusto, come tutti i ragazzi del mondo che lo imparano su Netflix e su Instagram, e si scrivono da un continente all’altro: non dovrebbe stupirmi che un’immagine così futile e occidentale continui a essere, nonostante tutto, l’immagine della libertà. Mattia Feltri, La Stampa.

Il Paese, più che bloccato, è in coma. […] Se manca l’energia, ebbene non si produce, non si lavora e men che meno ci si lava, come esorta a fare il presidente onorario del Wwf, Fulco Pratesi, che si cambia le mutande ogni tre giorni e se ne vanta. La metà delle risorse se ne va per tubi colabrodo? La ricetta non è ristrutturare la rete idrica ma vivere come nell’Africa tribale. Max Del Papa, Italia Oggi.

La storia si ripete, e oggi è la guerra di Putin alla democrazia ucraina a fare da spartiacque: i populisti con Mosca, gli antipopulisti-democratici con Kiev. […] In questo quadro giorno dopo giorno Mario Draghi assurge al ruolo di grande protagonista della battaglia antipopulista sia sul piano nazionale (ha contribuito non poco a distruggere l’antipolitica grillina) sia su quello internazionale (sta guidando gli occidentali più timidi alla nuova e dura fase della guerra economica alla Russia). Mario Lavia, Linkiesta.

A che gioco state giocando? Se ci volete fuori dal governo me lo dovete dire, chiaro e tondo. Conte a Draghi, corriere.it.

Mario Draghi è stato interpellato nella capitale spagnola mentre si scriveva una pagina di storia – una cosetta tipo l’allargamento della Nato – sulla rivelazione, rilanciata dal Fatto, dell’anziano sociologo napoletano Domenico De Masi (Mimmo per gli amici). Linkiesta.

Le telefonate e i messaggini del premier Draghi a Grillo per istigarlo a far fuori Conte da leader dei 5Stelle in barba ai due plebisciti fra gli iscritti svelano la natura intrinsecamente golpista dell’operazione che nel febbraio 2021 ci regalò questo governo. Marco Travaglio, il Fatto.

Sarebbe davvero stupefacente non tanto che Beppe Grillo possa aver detto certe cose in giro ma che Mario Draghi, cui non fa difetto la prudenza, possa aver confidato nella riservatezza del personaggio. Alessandro De Angelis, HuffPost.

[Cannabis e ius scholae. Dice Matteo Salvini, «parlando da papà»] che «così si rompe». corriere.it.

La giustizia francese ha negato l’estradizione di vari cittadini italiani riparati in Francia per sfuggire all’esecuzione di condanne definitive inflitte nel nostro Paese per gravi reati (anche omicidi) di matrice terroristica. [Attenzione, però:] si può diventare ex terroristi, ma non si diventa mai ex assassini. Gian Carlo Caselli, La Stampa.

La grande nemica della libertà di stampa è la consecutio temporum. Roberto Gervaso.

Immagine correlata
Diego Gabutti

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT