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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 30/06/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 30/06/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Marina Cvetaeva, l'invincibile sete di libertà di una poetessa  antisovietica | BonCulture
Marina Cvetaeva

Se vado in giro e mi guardo intorno, e vedo gli uomini e le donne, e tutte le cose create da Dio, le forme infinite della natura, il mare e il cielo con le loro trasparenze, un fiore, un paesaggio, sento che è vivo e radicato in me un Ideale di Bellezza che so ben vedere e riconoscere. Raffaele La Capria, scomparso domenica 26.

È vero principe che una volta avete detto che la «bellezza salverà il mondo»? […] Non arrossite principe, mi impietosite. Ma ditemi: quale bellezza salverà il mondo? Fëdor Dostoevskij, L’idiota.

Gli Stati Uniti e la Nato rimpinzano di armi l’Ucraina per logorare la Russia. Mario Capanna, L’aria che tira.

La guerra può finire «prima della fine della giornata odierna» – ha detto Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino – se Kiev si arrende e ordina alle sue «unità nazionaliste di deporre le armi».

Credo che Putin sia in gran parte affidabile. Sta [solo] cercando di capire come uscire da […] una trappola che gli è stata tesa. Franco Cardini, iltempo.it.

Gli intellettuali sono molto più inclini al totalitarismo della gente comune. George Orwell.

Non riuscivo a credere che così tanta gente potesse sostenere quest’operazione militare. Sono scesa in piazza per capire se fosse vero e ho incrociato giovani che correvano su e giù per la Prospettiva Nevskij. L’unica cosa che potevano fare era gridare: «No alla guerra». Ora non si può fare neanche più quello. Io ero lì con un mio vecchio poster: una mummia, i corvi con il becco insanguinato e un verso di Marina Cvetaeva. Solo che lei parlava di Germania e io ho sostituito la parola «Germania» con «Russia». Elena Osipova (Rosalba Castelletti, la Repubblica).

Terrore, guerra civile, esecuzioni, uomini trasformati in bestie, e sangue, sangue, sangue. Marina Cvetaeva.

La Cina di Xi Jinping sostiene di poter diventare la massima potenza mondiale in condizioni di autoritarismo. Ciò che al momento non sappiamo è se questo modello economico e politico privo di libertà sarà in grado di generare […] una cultura globalmente attraente. Buona parte della straordinaria crescita della Cina negli ultimi decenni è il prodotto d’un flirt con il liberalismo, dell’apertura cominciata nel 1978 con le riforme di Deng Xiaoping e della creazione di un vivace settore privato. Francis Fukuyama, Il liberalismo e i suoi oppositori.

Non è facile rintracciare le singole spedizioni di grano ucraino rubato dalla Russia, ma ci sono prove che gran parte di esso vada prima in Crimea. BBC.

Il leninismo mescola due cose che per secoli gli europei hanno custodito in due diversi scompartimenti dell’anima: religione e affari. John Maynard Keynes, Qualche impressione sulla Russia.

«As long as it takes» – [l’UE sosterrà il popolo ucraino «per tutto il tempo necessario»] – ha detto Ursula von der Layen al G7. È la versione, aggiornata all’Ucraina, di ciò che disse dieci anni fa l’allora presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi per annunciare la difesa ad oltranza dell’euro: «Watever it takes», costi quel che costi. Francesco Damato 1, graffidamato.com.

Henry Kissinger, 99 anni, dice che bisogna «reintegrare Mosca nel sistema europeo». Di quale Europa parla? Di quella entità di cui [una volta disse] di non conoscere il numero di telefono? Di quell’Europa che gli Stati Uniti, di cui lui è stato a lungo un autorevole segretario di Stato, consideravano tutt’al più «un club economico e commerciale»? Come mai, adesso, questa Europa senz’arte né parte dovrebbe farsi carico di reintegrare [la Russia governata da] un criminale di guerra come Putin nel novero dei paesi civili, così da porre fine all’invasione illegale dell’Ucraina e al genocidio in atto da quattro mesi? Tino Oldani, Italia Oggi.

A Verona il centrodestra [aveva] raggrumato la destra peggiore d’Italia: un ampio fronte molto ambiguo che comprende skinheads ed estremisti, che va dai leghisti e meloniani agli ultrà che inneggiano a Hitler. Alessandro Campi (Federica Fantozzi, HuffPost).

Il «tanto peggio per gli altri, tanto meglio per me» di Giorgia Meloni funziona in un’epoca in cui ognuno pensa al suo particulare più che a una proposta per il paese. Alessandro De Angelis, HuffPost.

No ai tre mandati e sostegno a Draghi. Titolo del Dubbio.

Grillo [mi ha detto che] Draghi gli ha chiesto di rimuovere Conte dal M5S, perché inadeguato. […] E ha aggiunto: «Io e il premier ci capiamo perché siamo entrambi nonni». Domenico De Masi (Luca De Carolis, il Fatto).

Grillo non è corso a Roma per soccorrere l’infortunato Conte ma per dare praticamente ragione a chi l’aveva investito con la scissione, cioè Di Maio. Francesco Damato 2, graffidamato.com.

La domanda è se la peggiore forma di antipolitica non sia la pretesa di prenderli sul serio, lo sforzo grottesco di analizzare affinità e divergenze ideologiche tra Di Maio e Conte, tra  Di Stefano e Di Battista, tra le ricette economiche di Laura Castelli e le idee geopolitiche di quello che proponeva di mandare pigiami agli ucraini invece di armi. Non è una questione di parole, di singole scelte o dichiarazioni, ma del senso che attribuiamo – se ancora un senso vogliamo e possiamo darlo – alla politica e al dibattito pubblico in generale. Francesco Cundari, Linkiesta.

Diceva a Jean Guitton Albert Camus: «È uno che non ha mai ucciso una mosca». Rispondeva Guitton: «La mosca che lui non ha ucciso, altrove ha portato la peste». Bisognava dire pulce, invece di mosca, ma la verità morale resta. Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo.

Ci sono atei che negano Dio con tanto furore quasi che Dio li ispirasse. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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