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Il Foglio Rassegna Stampa
29.06.2022 Gli ebrei e l’Europa
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 29 giugno 2022
Pagina: 2
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «'L’Italia è il migliore e il più sicuro paese d’Europa dove essere ebrei'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/06/2022, a pag. 2, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo 'L’Italia è il migliore e il più sicuro paese d’Europa dove essere ebrei'.

Informazione Corretta
Giulio Meotti

Recent trends in Antisemitism in Europe - European Network Against Racism

Roma. L’Italia è il paese europeo in cui gli ebrei si sentono più al sicuro, mentre la Francia (dove c’è la comunità ebraica più grande d’Europa) è quello in cui il senso di sicurezza degli ebrei è più instabile e messo in discussione. Il Belgio è quello che intraprende meno azioni a sostegno della vita ebraica nel paese, mentre gli altri paesi in cui gli ebrei si sentono più sicuri sono la Danimarca e l’Ungheria, con l’Ungheria al primo posto per il numero più basso di ebrei che subiscono attacchi antisemiti, seguita dall’Italia. Presentato alla conferenza annuale dei leader delle comunità ebraiche organizzata dalla European Jewish Association, lo studio, Intitolato “Europa ed ebrei, un indice nazionale di rispetto e tolleranza verso gli ebrei”, è stato realizzato da Daniel Staetsky dell’Institute for Jewish Policy Research di Londra. Nel caso dell’Ungheria, “il punteggio che ha ricevuto riflette la realtà sul campo”, secondo Shlomo Koves, il capo delle comunità ebraiche in Ungheria, affiliato a Chabad. “Gli ebrei possono andare in sinagoga senza la minima paura di molestie”. Gli episodi antisemiti hanno rappresentato il 27 per cento di tutti i crimini di odio religioso nel 2021 in Svezia, dove gli ebrei costituiscono lo 0,1 per cento della popolazione. Gli ebrei vivono sotto assedio nella città svedese di Malmö, dove i bambini ebrei giocano dietro un vetro antiproiettile. A Marsiglia, il leader della comunità ebraica ha esortato gli ebrei, per la loro sicurezza, a evitare di indossare in pubblico simboli ebraici, come ha chiesto di fare agli ebrei tedeschi il Commissario del governo Merkel per la lotta all’antisemitismo.

3.500 ebrei sono fuggiti dalla Francia verso Israele nel solo 2021, mille in più dell’anno precedente. La città di Nizza è stata un paradiso per gli ebrei per quasi mille anni. Fino a quindici anni fa ospitava la quarta più grande comunità ebraica in Francia con ventimila membri. Oggi sono circa tremila. Il 17 maggio nel quartiere islamizzato di La Duchère a Lione, René Hadjadj, un anziano ebreo con la kippà, è stato defenestrato dal 17esimo piano. L’assassino, Rachid Kheniche, frequentava i siti islamisti. Per ora, come avvenne nel caso Sarah Halimi, sulla vicenda resta una coltre omertosa. Il rabbino capo olandese Binyomin Jacob, durante una conferenza a Nijmegen ha rivelato che lui e sua moglie se ne sarebbero andati se non per i loro doveri. “Sono come il capitano in servizio su una nave che affonda”. Sull’Observer, il rabbino Shmuley Boteach ha raccontato come vivono gli ebrei in Olanda, che non se la passa bene nella classifica europea. “Eravamo in piedi fuori dalla sinagoga quando la guardia di sicurezza si avvicinò per la seconda volta e ci disse di disperderci. ‘Non è sicuro riunirsi qui’. Benvenuti in Europa, dove anche soltanto stare in piedi fuori da una sinagoga può costarti la vita”. Per fortuna ancora non in Italia.

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lettere@ilfoglio.it

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