I missili nucleari di Putin a Minsk Analisi di Rosalba Castelletti
Testata: La Repubblica Data: 26 giugno 2022 Pagina: 11 Autore: Rosalba Castelletti Titolo: «I missili nucleari di Putin a Minsk. Kiev: 'Vuole che ci attacchi'»
Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 26/06/2022, a pag.11, l'analisi di Rosalba Castelletti dal titolo "I missili nucleari di Putin a Minsk. Kiev: 'Vuole che ci attacchi' ".
Rosalba Castelletti
Vladimir Putin
Missili a capacità nucleare alla Bielorussia. Minacce alla Lituania. Tensione con la Polonia. Il quinto mese della cosiddetta “operazione militare speciale” russa in Ucraina inizia tra i peggiori auspici. Ad aprire possibili nuovi fronti, è stato l’incontro a San Pietroburgo tra il leader del Cremlino Vladimir Putin e il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. L’alleato russo si è detto preoccupato per le politiche «aggressive», «conflittuali» e «ripugnanti » dei suoi vicini Lituania e Polonia. E ha chiesto a Putin di aiutare Minsk a organizzare una «risposta simmetrica» a quelli che, a sua detta, sarebbero voli di caccia Nato con armi nucleari nei pressi dei confini della Bielorussia. «Minsk deve essere pronta a tutto, anche all’uso di armi serie per difendere la nostra patria da Brest a Vladivostok », ha detto, mettendo sotto uno stesso ombrello la Bielorussia e la Russia. Putin ha risposto di non vedere al momento la necessità di una risposta simmetrica, ma che i caccia Su-25 di fabbricazione russa in servizio nell’esercito della Bielorussia «potrebbero essere aggiornati in modo appropriato». «Questa modernizzazione — ha aggiunto — dovrebbe essere effettuata nelle fabbriche di aeromobili in Russia e la formazione del personale dovrebbe iniziare in conformità». Quando allora Lukashenko gli ha chiesto di «adattare» i suoi dispositivi perché possano trasportare armi nucleari, ha risposto: «Ci accorderemo su come raggiungere questo obiettivo».
Ma ha infine promesso che «neiprossimi mesi» la Russia trasferirà a Minsk i sistemi missilistici tattici Iskander-M che hanno una gittata fino a 500 chilometri e sono in grado di trasportare testate nucleari. «Possono utilizzare missili balistici o da crociera, nelle loro versioniconvenzionali e nucleari», ha detto Putin. Del resto, ha aggiunto, i Paesi europei e gli Usa possiedono «200 armi nucleari tattiche pronte al potenziale uso». Dichiarazioni che preoccupano dopo che il referendum costituzionale indetto loscorso febbraio da Lukashenko ha abolito la neutralità nucleare della Bielorussia, Paese al confine con l’Ucraina e diversi Stati membri della Nato. Come se non bastasse, ad aggiungere benzina sul fuoco, commentando il cosiddetto “blocco di Kaliningrad”, ossia la decisione della Lituania di restringere il transito sul suo suolo delle merci sanzionate dalla Ue dirette dalla Russia alla sua exclave sul Mar Baltico, il presidente bielorusso ha detto che «equivale a una dichiarazione di guerra». «Cose del genere sono inaccettabili». Parole che arrivano mentre i media russi ipotizzano che una delle «risposte pratiche» minacciate da Mosca in rappresaglia al divieto lituano possa essere la creazione del cosiddetto “Corridoio di Suwalki”: vale a dire l’occupazione della striscia di terra che corre lungo il confine tra Polonia e Lituania che congiungerebbe l’exclave russa di Kaliningrad alla Bielorussia isolando i Paesi Baltici dal resto della Unione Europea. La Nato ha già avvertito che, in caso di attacco, sarebbe pronta a difendere Vilnius in base all’articolo 5 dell’Alleanza. Anche l’Ucraina è preoccupata e ieri ha accusato Mosca di voler «trascinare» Minsk nel conflitto. Tensioni montano anche con la Polonia, Paese membro Ue e Nato che fornisce armi a Kiev. Ieri, nel suo bollettino giornaliero, il ministero della Difesa russo ha affermato di aver ucciso «fino a 80 mercenari polacchi» in un bombardamento nell’Ucraina orientale. Rivendicazione che arriva all’indomani della rimozione della bandiera polacca dal memoriale di Katyn che commemora il massacro del 1940 di circa 25mila polacchi per ordine di Stalin. «Non può esserci alcuna bandiera polacca su un memoriale russo. A maggior ragione dopo le affermazioni russofobe dei politici polacchi», ha scritto sui social il sindaco di Smolensk Andrej Borisov. «Katyn è un memoriale russo».
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