La Finlandia avvisa Putin: 'Se aggrediti combatteremo' Cronaca di Letizia Tortello
Testata: La Stampa Data: 23 giugno 2022 Pagina: 11 Autore: Letizia Tortello Titolo: «La Finlandia avvisa Putin: 'Se aggrediti combatteremo'»
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/06/2022, a pag.11 con il titolo "La Finlandia avvisa Putin: 'Se aggrediti combatteremo' ", il commento di Letizia Tortello.
Letizia Tortello
«Saremmo un osso duro da rompere». Il generale Timo Kivinen non ha dubbi sulla motivazione dei finlandesi a combattere. Helsinki ha vecchi conti in sospeso con l'ex Unione Sovietica e si sta preparando per un assalto russo da decenni. Se dovesse accadere, il Paese «combatterà duramente», ha affermato il capo delle forze armate. «Abbiamo sviluppato la nostra difesa militare proprio per questo tipo di guerra che si sta conducendo in Ucraina - ha detto Kivinen -, con un uso massiccio di potenza di fuoco, forze di terra e anche forze aeree». La Finlandia della premier Sanna Marin lancia a Putin un messaggio dal «fronte Nord» e mostra preventivamente i muscoli. A metà maggio scorso, Helsinki ha ufficialmente presentato la domanda di adesione alla Nato, insieme alla Svezia. Mosca vede questa richiesta come una minaccia: il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha annunciato che entro la fine dell'anno verranno creati dodici nuovi distretti militari al confine occidentale della Russia. L'allontanamento della Finlandia dalla tradizionale neutralità comporterebbe, infatti, un deterioramento delle precedenti relazioni di buon vicinato, dice Mosca. La Repubblica scandinava ha costruito una delle artiglierie più potenti d'Europa e ha accumulato una scorta di missili da crociera con una portata fino a 370 chilometri. Spende il 2% del Pil per la difesa, che sarebbe una delle cifre più alte anche tra i membri Nato. Sta scorrendo una lunga lista della spesa in termini di armamenti: ha acquisito quattro nuove navi da guerra e 64 caccia F-35 dalla Lockheed Martin, la più grande compagnia di difesa del mondo. Intende acquistare fino a 2.000 droni, che si aggiungono alle armi antiaeree ad alta quota. E, dettaglio non da poco, sta erigendo fortificazioni lungo il confine con la Russia. Confine che si estende per 1.300 chilometri. Negli Anni 40, Helsinki ha combattuto due guerre con l'ex Unione sovietica, in quei conflitti ha perso 100 mila uomini e un decimo del suo territorio. Da allora, ha mantenuto un alto grado di preparazione militare. Oggi, con una popolazione di 5,5 milioni di abitanti, ha una forza che in tempo di guerra può contare su circa 280 mila soldati, ma che può crescere fino a 870 mila con i riservisti. Forte anche del fatto di non avere eliminato il servizio militare, come hanno invece scelto di fare molti altri Paesi occidentali dopo la conclusione della Guerra Fredda. In un sondaggio condotto il 18 maggio dal ministero della Difesa di Helsinki, l'82% degli intervistati si è detto disposto a unirsi alla difesa nazionale, se il Paese fosse invaso. Con le tensioni su Kaliningrad di questi giorni, la Russia sta già mettendo in campo un'escalation: l'Estonia ha riferito ieri che due caccia Sukhoi Su-35 di Mosca hanno violato lo spazio aereo nel Mar Baltico. È il quarto incidente di quest'anno. Helsinki non vuole farsi cogliere impreparata. Intanto, ieri, la Germania di Olaf Scholz dopo molte esitazioni (compresa la titubanza durante il vertice a Kiev con Draghi e Macron ) ha finalmente fatto sapere la sua lista di armi per l'Ucraina. Ci sono 500 missili antiaerei Stinger, 100 mitragliatrici e 16 milioni di munizioni. E poi gli obici semoventi PzH 2000, più tre lanciarazzi multipli Mars II, che l'esercito di Berlino fornirà a Kiev, dopo aver addestrato i soldati di Zelensky. Secondo un ex generale della Bundeswehr, «queste armi potrebbero rappresentare un punto di svolta» per Kiev nella controffensiva contro le truppe di Putin.
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