Ritratto di Doron Almog, nuovo presidente dell'Agenzia ebraica Commento di Claudia De Benedetti
Testata: Shalom Data: 17 giugno 2022 Pagina: 1 Autore: Claudia De Benedetti Titolo: «Il grande cuore di Doron Almog, designato presidente di Agenzia ebraica»
Riprendiamo da SHALOM online l'analisi di Claudia De Benedetti dal titolo "Il grande cuore di Doron Almog, designato presidente di Agenzia ebraica".
Claudia De Benedetti
Doron Almog
Doron Almog é stato designato Presidente dell’Agenzia Ebraica per Israele, la sua nomina verrà ratificata il 10 luglio. “Sono orgoglioso ed emozionato per la fiducia che è stata riposta in me. Sono grato a tutti i membri dell’Agenzia Ebraica che lavorano instancabilmente per rafforzare il popolo ebraico e lo Stato d’Israele. Lavoreremo fianco a fianco, accenderemo la fiamma e l’orgoglio impegnandoci per garantire un futuro di speranza alle prossime generazioni” E Doron Almog sarà certamente un Presidente dal cuore grande perché nella vita ha dovuto superare operazioni militari ad alto rischio ma anche la prova più dura che un padre debba affrontare: quella di un figlio malato. Nel 1976 è stato il primo comandante ad essere paracadutato sulla pista di Entebbe nell’operazione di ricognizione degli aerei dell’esercito israeliano in procinto di atterrare. Ha condotto l’occupazione della torre di controllo dell’aeroporto nella memorabile operazione di salvataggio degli ostaggi in mano a terroristi nell’aeroporto ugandese. Ha preso parte negli anni ’80 al salvataggio e al trasporto aereo di circa seimila ebrei dall’Etiopia in Israele. Nel suo ultimo incarico, come capo della regione militare meridionale d’Israele, dal 2000 al 2003, ha sventato tutti i tentativi di strage perpetrati dai terroristi della striscia di Gaza che cercavano invano di infiltrarsi in Israele. “Prendermi cura di mio figlio: questa è la sfida più grande che io abbia mai dovuto affrontare”. Almog si è sempre dedicato al miglioramento del benessere dei bambini gravemente disabili in Israele. Dopo aver lasciato l’esercito attraverso la sua opera per una organizzazione non-profit dedicata alla memoria del figlio, ha fornito cure mediche e riabilitative di eccellenza ai bambini fisicamente e mentalmente disabili in tutto Israele e in particolare nelle zone più disagiate come il Negev. Proprio per questo suo impegno nel 2016 ha ricevuto il prestigioso Premio Israele alla carriera.
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