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Corriere della Sera Rassegna Stampa
17.06.2022 Polonia, Memoria cancellata: Israele interrompe i viaggi ad Auschwitz
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 17 giugno 2022
Pagina: 34
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Israele interrompe i viaggi ad Auschwitz, polemica con Varsavia»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 17/06/2022, a pag.34, con il titolo "Israele interrompe i viaggi ad Auschwitz, polemica con Varsavia" il commento di Davide Frattini.

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Davide Frattini

Auschwitz sees 21 percent drop in visits by Israelis | The Times of Israel

Una volta all’anno gli studenti dei licei israeliani visitano il campo di concentramento di Auschwitz in Polonia. È un viaggio educativo, fa parte del curriculum scolastico. Non bastano le baracche ricostruite al Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme: per vedere da vicino il sistema dell’orrore, per comprendere gli ingranaggi dello sterminio, i ragazzi varcano i cancelli con la scritta in ferro battuto Arbei macht frei , il lavoro rende liberi. Per la prima volta il governo ha deciso di interrompere questo rito estivo che si accompagna al diploma. È un ulteriore passo nella contrapposizione con i nazionalisti al potere a Varsavia: lo scontro va avanti da almeno quattro anni, da quando il partito Diritto e Giustizia ha introdotto una legge che vieta di sostenere il coinvolgimento della popolazione locale nell’Olocausto.

Why the memory of the Holocaust has become a ′monster′ | Culture | Arts,  music and lifestyle reporting from Germany | DW | 24.06.2019

A 313 chilometri dalla mostruosità nazista di Auschwitz-Birkenau 279 deputati avevano votato — proprio il 27 gennaio, quando il mondo si ferma a ricordarne la liberazione — per punire con tre anni di carcere chi usi la formula «campi polacchi». Come a dire: sono stati gli occupanti tedeschi, non siamo stati complici dei carnefici a Chelmno o Treblinka o Sobibor o Belzec o Majdanek. I polacchi pretendono di poter vigilare sulle lezioni presentate ai giovani prima e durante il viaggio, chiedono di introdurre come tappe anche i luoghi dedicati alle loro vittime. I politici israeliani — a parte l’ex premier Benjamin Netanyahu più benevolente per questioni di alleanze da destra a destra — respingono questi tentativi «di riscrivere la Storia». Yair Lapid, il ministro degli Esteri, ha bloccato le visite scolastiche dopo qualche titubanza tra i funzionari all’Educazione e in passato aveva twittato: «Mia nonna è stata uccisa in Polonia da tedeschi e da polacchi». Il predecessore Yisrael Katz ha ripetuto una frase del premier Yitzhak Shamir: «Hanno succhiato l’antisemitismo con il latte delle madri». Haaretz, il quotidiano della sinistra israeliana, riconosce la frustrazione del governo di Varsavia nel tentare di portare l’attenzione anche sui bambini polacchi rapiti e mandati nei campi di lavoro in Germania o usati per esperimenti: «Gli studenti possono essere esposti a una realtà complessa, in cui la stessa nazione che ha prodotto i persecutori ha sofferto sotto i nazisti». Perfino gli studiosi dello Yad Vashem ammettono che «campi della morte polacchi sia una rappresentazione sbagliata». Ricordano però che nei lager nazisti in Polonia fu sterminato il 90 per cento dei 3 milioni di ebrei del Paese, almeno 200 mila consegnati dagli abitanti.

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