Testata: Il Foglio Data: 16 giugno 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «La Cina non mollerà la Russia»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 16/06/2022, a pag.3 l'editoriale "La Cina non mollerà la Russia".
Il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un’altra conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin. Durante la conversazione, come riportato dal ministero degli Esteri cinese, Xi si è congratulato per i successi del rapporto tra Mosca e Pechino. Solo alla fine del comunicato si fa un riferimento “alla situazione in Ucraina” (non alla “guerra”, secondo la prassi linguistica adottata dalla Cina, la stessa della Russia), e Xi avrebbe sottolineato ancora una volta che Pechino vuole giudicare la situazione in modo indipendente: “Tutte le parti dovrebbero spingere per arrivare a una soluzione adeguata della crisi ucraina in modo responsabile”. Quello che è chiaro, almeno dalla comunicazione di quest’ultima telefonata, è che la Cina non ha nessuna intenzione ancora né di allontanarsi dalla Russia economicamente, né di condannare l’instabilità provocata da Mosca.
La versione russa della telefonata è simile nella sostanza, ma diversa nei dettagli. Xi avrebbe detto a Putin che “sono legittime” le azioni della Russia “volte a proteggere gli interessi nazionali di fronte alle sfide esterne alla sua sicurezza” e particolare risalto si dà alla decisione di Pechino di ampliare la collaborazione con Mosca nei settori colpiti dalle sanzioni: energia, finanza e industria. L’amicizia tra i due leader è di comodo, finora la Cina non ha mai preso le distanze dalla Russia, ha cercato anzi di aiutarla, o di sfruttarla, senza però incorrere lei stessa nelle sanzioni occidentali. In Russia sanno che per quanto poco, storicamente, la Cina possa essere un alleato di cui fidarsi, ora è l’unico alleato possibile. I due paesi, tanto diversi, hanno almeno una cosa in comune: un nemico, l’occidente. E si stanno dando una gran mano, finora senza successo, nel tentativo di rivoltare l’ordine mondiale a guida americana. C’è una data che mette in guardia sia Mosca sia Pechino: il 29 giugno, quando a Madrid si terrà un summit Nato dal sapore rifondativo. Si parlerà di Russia e di Cina, e per la prima volta parteciperà un primo ministro giapponese.
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