Testata: Italia Oggi Data: 15 giugno 2022 Pagina: 10 Autore: Diego Gabutti Titolo: «Periscopio 15/06/2022»
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 15/06/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.
Il Cremlino
Giovani malviventi stazionavano agli angoli / con croci e borchie di ferro sulle giacche di pelle / e parevano sul punto di chiederci un fiammifero. Charles Simic, Madonne ritoccate con il pizzo.
Estreme umiliazioni e violenze indicibili, persone che scompaiono come se non fossero mai esistite, ogni giorno un nuovo incubo. Ecco cosa significa vivere a Kherson, prima città ucraina caduta in mano russa il 2 marzo 2022 e oggi «controllata» con le torture, i rapimenti, le vendette. La città portuale sul Mar Nero è diventata un «laboratorio dell’orrore», ha detto il capo della missione Usa all’OSCE Michael Carpenter. Monica Perosino, La Stampa.
Umiliare la Russia vuoi dire abbatterla. Umiliare viene da humus, che è terra. Umiliare vuoi dire ridurre a terra. Vogliamo ridurre a terra la Russia [di Putin]? Siamo impazziti? Massimo Cacciari, il Riformista.
Questi dittatori sono uomini dall’umore instabile. Se li cogli nell’umore giusto, sono pronti a darti qualsiasi cosa, ma se l’umore cambia, si chiudono come ostriche. Neville Chamberlain, Wikiquote.
È grave che non si critichi Alessandro Sallusti per quello che ha detto sul Cremlino. Michele Santoro, Dagospia.
Il Cremlino è un palazzo di merda. Alessandro Sallusti.
Non siamo mai riusciti a capacitarci che masse di figli della classe operaia giurassero su quell’Himalaya di merda. Amadeo Bordiga, primo segretario del Pcd’I, Dialogato coi morti.
Daniel Ortega, il presidente del Nicaragua, ha autorizzato l’ingresso nel suo Paese di truppe, navi e aerei russi […] «per partecipare a esercitazioni» [che si terranno] da luglio a dicembre. «Se i sistemi missilistici americani possono raggiungere Mosca dal territorio ucraino, è arrivato finalmente il momento che la Russia dispieghi qualcosa di potente più vicino alle città americane», ha affermato la presentatrice televisiva Olga Skabeeva. Paolo Manzo, il Giornale.
I mostri non sono più quelli di una volta. Sto leggendo Frankenstein e lì il mostro è magnifico. Legge I dolori del giovane Werther di Goethe e raccoglie legna da ardere per una famiglia povera prima che [la «mostrofobia» della gente] lo renda «un demone». Il mostro di Mary Shelley – a differenza del mostro americano, Donald Trump – conosce il senso di colpa e sa quando lasciare il palco. La malignità del nostro mostro deriva dalla pura psicopatia narcisistica. Donald Trump non è stato mai neppure sfiorato dal pensiero che le imprese sediziose e golpiste d’un presidente americano avrebbero avvelenato e sconvolto il paese. Era soltanto un altro modo per l’Imperatore del Caos di dare lustro al proprio titolo. Maureen Dowd, New York Times.
Il 6 gennaio fu un tentato colpo di stato ispirato, finanziato e organizzato da Donald Trump per cancellare il risultato delle elezioni che lo avevano visto chiaro perdente, e reinstallarsi al potere, con l’aiuto di una legge marziale. Motivo per cui l’ex presidente dovrebbe essere trascinato in giudizio e accusato di alto tradimento della Costituzione, complotto contro gli Stati Uniti, insurrezione armata contro lo stato. Enrico Deaglio, Domani.
Giorgia Meloni […] è una follower trumpiana e un’assidua frequentatrice del Cpac, il gruppo di reazionari che detestano la democrazia liberale, invidiano Putin, venerano Trump e difendono i golpisti del 6 gennaio. Senza dimenticare […] i baci e gli abbracci con Viktor Orbán, l’ambasciatore del Cremlino in Europa. In un mondo normale Giorgia Meloni sarebbe considerata un pericolo pubblico per la democrazia e per l’Europa, non una leader affidabile seriamente in corsa per guidare uno dei paesi fondatori dell’Unione. Christian Rocca, Linkiesta.
Crollano i due partiti che avevano trionfato alle elezioni del 2018 e […] fatto il bis alle europee del 2019. Quella spavalderia, zavorrata di slogan a effetto, coups de theatre, serratura di porti e sostegno ai gilet gialli di tutt’Europa, oggi pare morta e sepolta. Elisabetta Gualmini, HuffPost.
Giuseppe Conte svaporato al culmine del mercimonio esercitato con un Movimento che, come Isabella di Castiglia, si concede a chi lo piglia, e Matteo Salvini, ormai incapace di intendere e volere, e umiliato al nord dalla destra romana di Giorgia Meloni: non so se essere più stupefatto dalla facilità con cui il patrimonio è stato accumulato o dalla rapidità con cui è stato dilapidato. Mattia Feltri, La Stampa.
Con Grillo faremo una chiacchierata. Giuseppe Conte, CorSera.
A microfoni spenti un alto dirigente della Lega è lapidario: «È un disastro». Pietro Salvatori, HuffPost.
La diserzione del campo garantista da parte del principale partito di sinistra […] è un’altra anomalia italiana, visto che in generale il giustizialismo «legge e ordine» è sostenuto nei paesi occidentali dai partiti conservatori. La sinistra delle procure c’è solo qui, e non è una ragione di vanto. Il Foglio.
Mario Adinolfi, candidato sindaco a Ventotene del Popolo della famiglia, non ha preso nemmeno un voto. «Non mi ha votato manco il mio cane», ha commentato sui social. Corsera.
In base agli studi e alle ricerche sul golpe Borghese credo sia opportuno valutare la possibilità giuridica di una revoca post mortem della nomina a senatore a vita di Giulio Andreotti. Questo perché dalle fonti documentali e testimoniali emerge che in quel contesto eversivo Andreotti non avrebbe affatto difeso la Costituzione. Nicola Morra, post 5stelle, presidente dell’Antimafia.
[Papa Formoso, nell’anno 857 fu] portato cadavere in mezzo a San Pietro, processato e spogliato dei paramenti pontificali. Gli tagliarono tre dita della mano destra e infine fu gettato nel Tevere. Alberto Savinio, Casa «La Vita».
Mi è più facile capire i motivi di una sconfitta che di una vittoria. Roberto Gervaso.