sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
15.06.2022 Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina'
Cronaca di Paolo Mastrolilli

Testata: La Repubblica
Data: 15 giugno 2022
Pagina: 18
Autore: Paolo Mastrolilli
Titolo: «Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 15/06/2022 a pag.18 con il titolo "Gli Usa forniranno nuove armi: 'Non abbandoniamo l’Ucraina' " la cronaca di Paolo Mastrolilli.

Immagine correlata
Paolo Mastrolilli


Joe Biden

«Forniremo agli ucraini le attrezzature militari di cui hanno bisogno, con la rapidità umanamente possibile». Se c’era ancora qualche dubbio sulla determinazione degli Usa a continuare il sostegno bellico di Kiev, tra l’avanzata russa nel Donbass, e il presidente Biden che rimprovera Zelensky di non averlo ascoltato quando lo avvertiva dell’invasione imminente, a fugarlo ci pensa l’ambasciatrice alla Nato Julianne Smith. E sul piano di pace proposto dall’Italia aggiunge: «Siamo scettici che i russi negozino in buona fede». Smith parla con i giornalisti alla vigilia della visita del capo del Pentagono Austin, oggi e domani a Bruxelles per la riunione del gruppo di contatto che fornisce aiuti militari all’Ucraina, e la ministeriale Nato in vista del vertice di Madrid. «I circa 50 Paesi del Contact Group che assistono Kiev si riuniscono per discutere la situazione sul terreno, e valutare quali contributi addizionali per la sicurezzapossono fornire, nell’immediato e nel lungo termine, per aiutare l’Ucraina a vincere questa guerra. Gli Usa chiariranno che resteremo uniti a Kiev per tutto il tempo necessario. «Da quando è presidente Biden, abbiamo dato aiuti per 5,3 miliardi di dollari». La ministeriale di domani riguarderà «la postura della Nato nel quadro della guerra, il nuovo concetto strategico e la riaffermazione della politica della porta aperta. Appoggiamo l’ingresso di Finlandia e Svezia perché renderanno l’Alleanza più forte». Kiev lamenta che i russi sono dieci volte superiori in termini di armamenti: «La decisione di ospitare la terza riunione del Contact Group ha proprio lo scopo di valutare i loro bisogni e richieste. L’idea è sentire direttamente gli ucraini, e determinare che tipo di contributo vogliono dare i Paesi membri. È un processo in evoluzione. Il momento è critico, e i leader concordano sulla necessità di incontrarsi per valutare cosa possono fare in più». Kiev dice che è un processo lento, rispetto all’avanzata russa, e mette in dubbio la determinazione della Nato ad aiutarla: «Gli alleati sono stati estremamente reattivi. Sentiamo gli ucrainiogni giorno e la lista si evolve. All’inizio della guerra parlavamo di difese aeree, poi munizioni, protezione delle coste, artiglieria, razzi, mezzi corazzati. Continueremo a stare in stretto contatto coi militari di Kiev, valutare i bisogni, e fornire le attrezzature con la rapidità umanamente possibile». Lasciando da parte il viaggio di Matteo Salvini pagato da Mosca, il commento sul piano di pace italiano è questo: «Ringraziamo Roma per i suoi contributi, è un alleato straordinario. Biden ha detto che la soluzione dovrà venire dai negoziati. Noi abbiamo fatto diverse proposte, prima dell’invasione, però Putin ha scelto la guerra. Sosteniamo tutti i Paesi che cercano una via diplomatica, ma siamo scettici che i russi negozino in buona fede. Gli ucraini erano andati al tavolo con proposte serie, Mosca no. Ora la questione è nelle mani di Zelensky: lui dovrà determinare quando sarà pronto per sedersi al tavolo, e come procedere». In discussione ci sarà la postura della Nato in Europa orientale: «Avevamo mandato 4 battaglioni, e dopo il 24 febbraio li abbiamo portati a 8. A Madrid i leader decideranno iniziative concrete per il medio e lungo termine», che potrebbero includere una nuova base a Est, dopo lo spostamento in Lituania di un quartier generale a livello di brigata. Su Mar Nero e grano «continuano le discussioni a vari livelli », mentre per l’ingresso di Svezia e Finlandia «puntiamo ad averle a Madrid come invitate».

Per inviare a Repubblica la propria opinione, telefonare: 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT