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Deborah Fait
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La retorica dannosa del Papa 15/06/2022

La retorica dannosa del Papa

Commento di Deborah Fait


A destra: Papa Bergoglio


La Stampa di ieri, 14 giugno 2022, ha pubblicato un’intervista fatta dal direttore di Civiltà Cattolica a Papa Bergoglio, dal titolo: “Il Papa, preghiera per la pace: Ma la Nato ha provocato Putin” e sto ancora smaltendo la nausea che mi ha assalita leggendo l’articolo. Mi dispiace se qualcuno si sentirà offeso ma ogni volta che il Papa parla non riesco a scacciare dalla mente la scena di lui, in aereo, di ritorno da uno dei suoi viaggi. Il mondo civile era ancora sconvolto e terrorizzato dalla stragi in Francia, al Bataclan (90 vittime), dall’attacco alla redazione di Charlie Hebdo e al supermercato Kosher, altri 17 morti, da parte di terroristi islamici legati all’Isis. E, dopo tutto questo orrore, lui, il Papa, ha fatto questo commento a caldo, anzi a freddo, talmente freddo da provare un brivido gelido lungo la schiena: “ Ma se qualcuno insulta mia mamma, io gli dò un pugno”. Personalmente mi è venuta la nausea. Con quelle parole senza pietà ha liquidato i morti e ha giustificato gli assassini e le loro stragi contro la satira su Maometto . Confesso di essere prevenuta, da quella volta evito di sentirlo parlare per il fastidio che provo. La lettura della sua conversazione con Antonio Spadaro, direttore di Civiltà Cattolica, ha rafforzato i sentimenti negativi che provo. “Non esistono i buoni e i cattivi”, ha detto, riferendosi alla guerra in Ucraina. No, certo, sono tutti uguali, chi ammazza e chi viene ammazzato, l’invasore e l’invaso. Putin è uguale ai bambini che la sua soldataglia stupra e ammazza. Non c’è differenza per Bergoglio e prosegue con la favola di Cappuccetto rosso che era buono e del lupo che era cattivo ma…”qui (riferendosi alla guerra in Ucraina) non ci sono buoni e cattivi…tutti sapevano che la NATO avrebbe provocato la guerra…” Secondo Bergoglio e un ignoto capo di stato cui accenna senza farne il nome: “L’Alleanza Atlantica sapeva di provocare Putin…stanno abbaiando alle porte della Russia…”  Perché il Papa, anziché rilasciare interviste che non servono a niente e a nessuno, non fa i bagagli e non va da Putin a parlare di buoni e cattivi e, forse anche di pace per gli eroici ucraini? A cosa servono le sue interviste trasudanti retorica,  falso buonismo e inutili inni alla Pace? Qualcuno ha sentito parole di pietà per i bambini ucraini, quelli ammazzati, quelli orfani, quelli affamati, quelli nei cui occhi si vede solo terrore perché violentati nel corpo e nell’anima, quelli strappati alla famiglia e deportati in Russia per rubare la loro identità? “Ecco, per me oggi la terza guerra mondiale è stata dichiarata”, prosegue il Papa. Beh, ringrazi Putin e il patriarca fascista Kirill col quale sembra aver avuto una conversazione e al quale ha risposto, dopo essersi sentito snocciolare i motivi indecenti della guerra, “Fratello, noi non siamo i chierici di stato, siamo i pastori del popolo”. Sicuramente Kirill sarà rimasto colpito da una frase così paciosamente profonda, sicuramente avrà telefonato a Putin supplicandolo di fermare la guerra in nome dei “pastori dei popoli”. E la nausea aumenta.


Quale è la morale di questa conversazione papale? Nessuna, se non che la colpa della guerra è solo di noi occidentali, della Nato, dell’America, che dare armi all’Ucraina è un male, meglio lasciare che il lupo mangi Cappuccetto rosso, nonna compresa.

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Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"


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