IC7 - Il commento di Daniele Scalise Dal 30 novembre al 5 dicembre 2020
Israele, come si combatte il cancro
Forse perché non lascia tregua, nemmeno in tempi di Coronavirus. Forse perché a causa sua ho appena perso una delle persone più amate. Forse perché anche io ne sono stato sfiorato. Il cancro non si lascia certo distrarre né azzittire dalla pandemia del Coronavirus. Solo pochi giorni fa un medico mi diceva: "Il vero problema che avremo nell'immediato futuro sarà di coloro che durante questi mesi di inferno non hanno fatto controlli né si sono curati a dovere". Piuttosto che commentare le uscite delle anime belle che si sono esibite nell'ennesima e impettita condanna per l'eliminazione di un miserabile criminale iraniano, preferisco concentrarmi sull'instancabile e ammirevole attività del Fondo di Israele per la Ricerca sul Cancro. Sono persuaso che uno degli indici di civiltà di un paese sia la salute pubblica, intesa non solo come sistema capace di garantire tutti i cittadini ma anche come sostegno e promozione della ricerca. Che però richiede tempi lunghi e costi altissimi.
I tre premi Nobel per la Chimica del 2005
Esemplare è l'ICRF (Israel Cancer Research Fund) fondato nel 1975 da un gruppo di medici, scienziati e filantropi americani e canadesi consapevoli dell'immane sforzo compiuto da Israele in campo scientifico che ha fatto dello Stato ebraico il leader mondiale nella ricerca contro il cancro. Il Fondo è diventato, passo dopo passo, donazione dopo donazione, scoperta dopo scoperta, la più importante struttura non governativa per la ricerca sul cancro di tutto lo Stato ebraico, incoraggiato dal pensiero di Elie Wiesel che si diceva convinto che "la risposta al cancro verrà da Israele perché è Israele ad aver dato all'intera umanità l'idea di come si onora la vita". Grazie a un impegno di quasi mezzo secolo, l'ICRF è all'avanguardia nella promozione e protezione della ricerca oncologica, e - stando alle ultime cifre rese pubbliche in questi giorni - ha messo a disposizione oltre a 72 milioni di dollari assegnando 2500 borse di studio a ricercatori israeliani. Due premi Nobel per la Chimica del 2005 - Aaron Chiechanover e Avram Hershko - hanno espresso gratitudine per l'ICRF che ha permesso loro di giungere alla scoperta delle funzioni dell'ubiquitina che riguarda malattie micidiali come il Parkinson e l'Alzheimer. L'ICRF assegna infatti borse di studio ai più promettenti ricercatori di cancro d'Israele e per il biennio 2020-2021 ha finanziato studi sul cancro del sangue, del cervello, del seno, del colon, dei polmoni, delle ovaie, del pancreas, della pelle e quello pediatrico e ha anche sostenuto ricerche che riguardano la genetica, la biologia molecolare, l'immunologia e l'immunoterapia. "Il coronavirus verrà prima o poi debellato", ha detto il direttore nazionale esecutivo dell'ICRF Mark Israel, "ma il cancro rimarrà. L'ICRF non ha dimenticato, e ci auguriamo che nemmeno i nostri sostenitori lo dimentichino".