Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride Dal 5 al 12 giugno 2022
Testata: Informazione Corretta Data: 13 giugno 2022 Pagina: 1 Autore: Astrit Sukni Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride»
IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride
Dal 5 al 12 giugno 2022
Il mese di giugno è mese del Pride, evento che si svolge in moltissime nazioni del mondo. Si svolge nel mese di giugno per commemorare i moti di Stonewall avvenuti a New York. In molti paesi mediorientali è proibito celebrare il Pride così come è proibito dichiararsi omosessuali. Sovente, gay e lesbiche devono chiedere asilo al di fuori dei propri paesi per paura di ritorsioni o ancora peggio, essere uccisi dal proprio genitore o in famiglia. In Medio Oriente solo Israele è un paese civile e aperto alle diversità, persino nell’esercito, e venerdì scorso si è tenuto il più famoso Pride del mondo a Tel Aviv. E’ tornato a riempirsi come prima della pandemia. In Israele il mondo LGBTQ+ gode di diritti civili al pari di tutti gli altri cittadini.
Molti palestinesi scappano in Israele per poter liberi di vivere la loro omosessualità. Essere omosessuale non è facile neanche in Iran. Gli omosessuali vengono impiccati perché è considerato contro natura essere omosessuali. Così come non è facile essere omosessuali nella Russia di Putin dove gli omossessuali vengono arrestati, umiliati e picchiati. Eppure il mondo LGBTQ+ non sempre è solidale con i meno privilegiati. Sovente sono critici nei confronti di Israele accusandolo di Pinkwashing, dimenticando un fatto importante, che è proprio Israele a dare asilo a molti ragazzi palestinesi che scappano dalle loro famiglie per paura di essere uccisi o emarginati. Non sono mai in grado di riconoscere una democrazia dalla dittatura e lo fanno nei confronti dell’Iran, Russia, Cuba e altri paesi arabi. Ne sono rapiti e incantati. Sarebbe buona abitudine sfilare anche per i diritti LGBTQ+ di coloro che non possono essere liberi e manifestare contro i regimi che opprimono gli omosessuali. Un pensiero al mondo LGBTQ+ ucraino che si trova a dover difendere il paese dall’aggressione militare della Russia. Ci auguriamo che il prossimo Gay Pride si possa tenere nell’Ucraina libera e democratica.